185 UOXVU, APRILE. 18G Fo leto una letera di sier Michiel Foscarini podestà di Cotogna, di 18 Marzo. Di cerio caso seguito di una pula menala via, lenula 8 zorni e scampala, quali lai, fala adunanza, andono a brusar una caxa dove credevano la fusse. Voi licenlia bandirli di terre et lochi eie., Francesco Btirin da Presana eie., con laja. Et cussi fu posto, per li Consieri, darli tal licenlia, ut in parte, e presa : 137, 54. Fu posto, per li diti Consieri, dar certo possesso di alcuni beneficii renunciadi per il Cardinal Santa f sopra l’isola di Candia a uno Demetrio Alexandro greco, suo fatniliar, ut in parte. Et balolata do volte, fu presa : 98, 8, 2 ; 114, 11, 9. Fu posto, per li dili, certo conlracambio di uno bando, per mutarlo, di Michiel di Zanelo Vendramin bandito da Udcrzo, et contracambiarlo con uno di vesenliua di Mallo da Pojana. Et fo balotà una volta, non fo preso per non aver il numero di le balole. Anderà uno allro Consejo. Ave 74, 37. Fo poi falò eletion di do Savii ai ordeni in loco di sier Zuan Contarmi c sicr Borlolamio Donado, che non hanno provi la elade. Et solum 10 procurava, 9 di qual fo tolti per la baneha e il decimo per clelione ; siché fo loiti, et fono questi : 1G4 Electi do Savii ai Ordeni. f Sier Lunardo Venier, fo consolo di mer- cadanti, di sier Moixè.....121. 49 Sier Andrea Loredan, fo savio ai ordini, qu. sier Bernardin......104. 67 Sier Jacomo Dolfin, fo Cinque di la paxe, qu. sier Alvise.....91.80 Sier Andrea Barbaro, fo al dazio del vin, di sier Alvise......57.103 Sier Domenego Zorzi qu. sicr Alvise, da Santa Marina.......76. 97 Sier Lunardo Balbi qu. sier Zuane, qu. sier Jacomo, da S. Agustin ... 79.96 107* Sier Piero Lion, fo savio ai ordeni, qu. sier Alvise........110. 62 Sier Jacomo Zen, fo Cao di XL, qu. sier Alvise, da la Zuecha.....118. 57 Sier Zorzi Arimondo, fo podestà a la Mota, di sier Fantin.....57.107 f Sier Gasparo Coniarmi, fo signor di note, qu. sier Francesco Alvise . . 119. 44 El fo licentiato Pregadi a hore 22, e li Consieri e Cai di XL aildono a visitar il Principe, qual sla beue. A dì 24, la vigilia di San Marco. Fo la malina grandissima pioza, e cussi fino una bora poi vesporo. Il Principe non fo in Colegio, el li Cai di X sleteno longamenle ; non lo lelera alcuna. Et li Savii poi si rcduscno daspersi, per udir li Oratori veronesi. Da poi disnar, la Signoria fo in chicsia a vespero, el parte ili le arte veneno a oferir, jiisln il solilo. Era l’oralor di Franza solo, e li altri palricii invidadi Domenega al pranzo dii Doxe, perchè l’oralor di Ferara, domino Jacomo Tebaldeo, era amatalo. Et poi si rcduscno li Savii ad consulcndimi li capitoli di brexani. In questa malina, non fo alcuna cossa di novo. lntroe Savii ai ordeni questa matina li do elccli, ut supra. A dì 25, Sabado, fo San Marco. La Signoria prima redula non lexè le letere di Franza e di Milan venute ; poi andono in chicsia, viccdoxe sier Francesco di Garzoni consier, e l’oralor di Franza e altri invidadi al pranzo, et tre etiam invidadi condu-tieri nostri, videlicet il cavalicr di la Volpe, poi il Colaleral zeneral e il conte Mercurio. Et poi udito messa, falò la processione di le 5 scuole e di le arie, tulli andono a caxa loro; e domau, che è Domenega, anderano a disnar col Principe. Et poi la Signoria col Colegio si rcduscno a lezer le letere predite di Franza e di Milan, di 23, drizate a li Cai di X. Da poi disnar, Colegio di Savii si rcduscno a consultar li capitoli di brexani et nolar le loro opinion. El in la Scuola di S. Marco, a San Zane Polo, fo fato una bclissima festa, ben conzada la Scuola. Vi fu el Patriarca nostro eri, et ozi fu canta un solenissimo 108 vesporo. Era un pano di aliar di seda, dona Piero Cordes a San Salvador, eh’ è bellissimo, e par cosse dipelile. A dì 26, Domenega, fo letere dii Podestà di Cliioza, di nove di Romagna, qual fo Iole avanti veniseno in chiesia ; il sumario dirò di solo. Poi veneno a messa, et a hore 13 andono a disnar, et poi non fo nulla. Andò a disnar quelli Ire: cavalier di la Volpe, Colaleral et Mercurio Bua, el solo l’orator di Franza. El Principe, per esser indisposto, non fu al pranzo, ma sla in camera. Da poi disnar, li Savii si reduseno ad aldir li Oratori veronesi e li capitoli dimandano, che sono numero .... Di Chioza, dii Podestà, di 25, hore 20. Come in quella bora era zonta una barella, vien da Pe-