73 UUXVll, MARZO. 7-t (ioti si poi cassar, quali hanno falò gran danni ; et per opinion sua, non è da far queste moveste di cassar zenle d’arme adesso, fin non si veda l’exito e la paxe fata. Non mancha solfargli, e signori e foraussiti malcontenti fanno ogni cativa operation conira la Signoria nostra. In Verona hanno lassa, insieme col Governador e colega da fanti 1200 in 1300; non vi voi alozar cavalli per non vi esser strami, ni paja, ni feno; et le mure è aperte da una banda passa 170 di là di l’Adexe, di qua 116 passa; siehè li par è pocha fantaria a quella cuslo- 40 dia. E come si potrà aver erba e fen, si potrà a-lozar de li in citadela 200 hotneui d’arme e sminuir i fanti ; basteria lenirne 300, perchè li horneni d’arme la custodirà loro. Item, disse aver speso in doni da ducali 932, videlicet erano 80 bombardieri et 2 capi francesi, a questi dete da ducali 700, che a Brexa, quando si ave, costò 1300; a do soli fo dà scudi 1000, et à donà a uno capo, che era in li castelli, a tal 100 scudi, a tal 50; sichè questi presenti dati li costa da ducali 3 milia, et non ha dato a li capitani francesi, quali li dimandono. Et Lulrech li disse : «Provedador, non credevi vi consegnasse Verona, come si diceva di Brcxa; fate habbi li mei danari, vi darò subilo la terra » come fece Cussi, e ne l’intrar in Verona con le zenle francese Lulrech, fu forzo farli far le spese fino si partiteno per mancho mal, che, con efeto, palivano assai francesi. Bor Lu-trech volse partir, et di ordene di la Signoria nostra lo acompagnò el lo persuase aziò non andasse per il brexan, l’andasse a Mantoa, dove dal Marchese li fo fato grande honor. Stele do zorni lì, e Madama li fe’ feste e banchetti dì e note, e lui provedador era lì, ma el dormiva, e loro ballava. Poi andono a Cremona, dove voleno fortifichar; fanno eavazion di fosse. Hanno visto francesi il modo di fortifichar Padoa e Treviso, e cussi voleno far loro; non voleno vardar a spesa a farla forte. Etiam fortìfichano Milan, ch’é terra, per opinion sua, molto debile. Poi vene a Lodi, dove Lutrech voleva star do dì per veder di fortifichar; ma la sera li mandò a dir partiria la ma-tina. E cussi tolse private la insegna di San Michiel, che ’I signor Zuan Jacomo li haveva portala, e partì per Milan, dicendo con più tempo sì alenderà a Lodi. Hor la sera, lui provedador andò a tuor licentia da soa excellentia, qual ringratioe del bon oficio fato in nome di la Signoria nostra. Soa signoria li usò parole molto dolce, dicendo Phavea fato volenlicra e portalo ogni fatica per venir al desialo fine, come era venuto, oferendosi operarsi per la Signoria in altro ; dicendo se la Signoria e il re Chrislianissimo stiano uniti, (così) stando non è da temer da ninno, e la Signoria non ascolti iiiun, perchè la è mal voleste in Italia ; come non farà il Chrislianissimo ro conira di lei, e si comunichi ogni ocorentia l’un a l’altro realmente ; con altre parole. E sopra questo si distese molto di star uniti questi do Stadi, e la recuperatoli di Verona fa cussi per il Re come per la Signoria, ch’é sua, perchè, ni sguizari si banano acordato, ni il Catholico re haria lato la paxe si Verona non si avesse ’ulo E cussi tolso licentia dal signor 40* Zuan Jacopo, qual si racomandava mollo,dicendo voleva lassar so’ fiol e nepole in prolelion di la Signoria nostra, e che’1 desiderava ogni ben di la Signoria. Hor partite lui provedador Orili e vene a Crema per veder (pianto li scrisse Guagni Picon zercha la forti-ficahtion.È vero, è terra inespugnabile essendo difesa dentro; ma à uno loco basso, dove va l’aqua dii Serio quando la eresse, dove poria star gran exerei-to e far cave e venir solo le mure; bisogneria conzar, ma non adesso. La camera à inlrada ducati GOOO, zoè 500 al mexe; la spexa 700 al mexe; sichè non ha potuto aver alcun danaro. Quel podestà sier Za-earia Loredan si afalicha in crcsser i dacii, ma non ha potuto; questa terra promesse impresledo ducali 3000. Poi andò a Bergamo. Laudò quelli reclori sier Velor Michiel podestà e sier Justiiiian Morexini ea-pilanio; ma bergamaschi è mollo duri. Sono in divi -sìon; dove erano gelfi e gìbelìni, bora è Ira gellò e gelfo division; bisognerà conzar quelle diferenlie. A i qual bergamaschi, li parse ponerli i pagasse il laion promesse a pagar a’ lodeschi di ducali... milia. hor in conzo in la nula ne avuto 5000 ducati; resta a dar 4000; ma di ducali 10 milia li fo imposto a prestar, nulla è stà scosso. Il podestà ha convenuto esser austero al suo intrar; ma il capitanio più mite, però è meglio voluto. Laudò sier Nicolò Bon camerlengo, qual fa la exation ben, el ha trovà ducati 5000 con farsi servir e da’ dazieri, sichè ’1 merita laude; e qui venuto, sia mandato suso a compir di far la exatione. El da Lover ha auto ducati 1000, perchè erano slà imperiali eie. Poi vene in Brexa, dove in P intrar ct'v\ow) pan, pan. Valea la soma lire 14, ch’é mancho di do stara, zoè una soma e 7 quarte. Quel podestà, sier Francesco Falier, che à una syali-cha, sì faticò assai, adeo vene abondanlia di tormenti, e uno solo di manloana si oferse portar 200 some con aver iinprestedo ducali 300, et è homo seguro. I)i Brexa, non si à ’ulo h 20 milia ducali di la taja a l’impresiedo li fo dati; la qual cita, licei fosse sachizata quando lui fu fato presoli, el menato via ciladini, dono eie., li parse intrar in una terra