505 MDXV1I, AGOSTO. 59(5 di Damiala fino el di presente zorni *25, la qual scampò scosamente, et questo per esser dieta nave fora di la bocha: dicono come al partir loro erano relenuti tulli li navilii de qualunque nation, e dicono come sono galie 34 con la persona dii Signor turco se atrovava in Alexandria in sua compagnia, e ha revisitato bene la sua armata, et etiam lo Farion de diclo loco. Da poi levato al Gayro, subito fo zonto, spazò de grandissima pressa dui ambasadori, li primarii di la sua Porla, l’uno de lanze 5000 in 0000, l’altro de 3 in 4000 con quattro grosse fnste, quali vano per lo regno de Cypri ; non sanno a clic fare, .ludicha alcuni sarano per rccbieder li porli per in-vernarse la soa armata subito sarà tornala da Sala-lia ; la qual di brieve se dovea partir per quello loco con famoglie cl lacultà, et questo per gelar di quelli paesani do Soria. La qual sua armata era carga lutti li navilii do quel loco con fameglie et (acuità loro, et etiam per domandar lo tributo. Et alcuni dubita sarà dita ambasata per qualche altra mazor richiesta, li quali ambasadori, al partir de dila nave, da poi zorni 3 over 4, se doveano partir. De le cose dii Soffi, dicono come aveva preso do terre del Signor 334* lurcho, et sempre vegniva avanti. Quel Signor turco, dicono, subito sarà cessali li caldi, è per andar a l’impresa del dillo Solfi: pregamo lo Qmnipotenle lazi quello sia per il meglio di poveri chrisliani, et maxime per uni poveri levantini. Dui mazi di lelere dii rezimento di Cypro a la Signoria nostra drizate, l’hano recomandale a Colombario con ordene siano expedile più preslo sarà possibele, per esser de grandissima importanza. Scrive come uno don Pedro, capitanio di uno galion di Rodi, tien 25 in 30 home-ni subdili nostri per forza con li feri, però saria bon scriver una letera di questo al Gran maislro, voy farli liberar. Et cussi loro hanno scrito al Provedador di l’armada la scrivi, per esser vassali nostri. Di Candia, di ditiRectori, di 22 Lujo. Come, havendo Domenica passata, per via di Rodi, ricevute letere de li reclori di Cypro insieme con lo exemplo di alcune nove scrile da Cypro per uno Dimitri Co-lumbardo, le qual sono degne de grandissima consideratici), però le expediscono a posta per uno bregan-tin, over fusla, patronimia per Fàlconeto (ìol di l’ar-mirajo de lì, et scriveno al Provedador de l’armada dili avisi, con dirli saria bon si transferisse de li con le galie, e questo per causa che li navilii de mal afar non ardiscano mcter sopra questa ixola in (era per danizarla, come hanno fato questi dui a banda di ostro. Et manda uno capitolo di letere di uno da dia’ Dono; etiam uno altro capitolo di lelere dii nobel crelense Hironimo Zorzi caslelan di Caslel Novo. Scrive di certo danno fato a la banda di ostro in certo locho ditto Liorda, da dui navilii a la quara, judicano siano gaiioni spagnoli etc. Da Corfù, di sier Sebastian Moro provedador di l’armada, date in galia ivi, a dì 8 Avosto. Come per una altra scrisse, di 29 Lujo, al Zante, qual non si à ’uta, el suo ritorno di Cao Malio per fornir quelle galie di biscoti, che già erano a la fine, et lassoe tre galie a quella custodia. Scrive, a dì 3 zonse lì a Corfù, e fato reno-var la palmadura a la sua galia, e Cornilo le galie di biscoti, etiam impalmale le altre. Questa noie è per levarsi verso Cao Malio per star tutta l’instate in exercitio, e discorerà in quelle aque fino el ritorno di le nave de le venderne, per loro securtà, e altri navilii nostri, e laserà lì a Corpliù do galie candiote. El Baylo dice aver commission mandarne una al Cayro con lui. Aduncha farà il resto, che sono 3, computata la Contarina, la qual a li dì pas- 335 sali, di ordene di quel rezimento, andò a trovar una fusla turchesca ussita da Sanla Maura, fo dito havea danizà nostri, e fo vero, e la prese in quel golfo apresso i Curzolari senza le zente, e l’à con-duta qui; da poi è sia mandalo, per dito rezimento, in golfo per trovar la fusla di la Valona, patron cl Moro ussito novamente, e (ornalo el sarà, lasserà ordene li vengi drielo. Scrive la necessità di biscoti etc. Scrive, de lì è arivaio uno messo spa-zato per il Consolo di Damiala. Dice le lelere li è slà aperto in Candia da li magnifici Oratori nostri. Riporla inter ccetera-, a bocha, di l’arsalto falò per arabi in el Cayro da poi la partita dii Signor tur-cho per Damasco, con oceision di bon numero di turchi, che fo causa dii tornar dito Signor adrielo et afirmarse a le porte di dita cità dii Cayro; et che la galia nostra di Alexandria era carga et a-spetava licentia di levarse con la nave. Et dito messo vien de qui a Venecia, e si riporta a la sua re-lalione scripta fin qui. È soprazonto la presente fusla a posta spazata per il rezimento ili Candia, per le nove ebe di Cypro, eh’è causa di farli so-licilar più el navegar suo in dite bande di Cao Malio, e de lì non mancherà de far tutte quelle pro-vision cognoscerà esser necessarie; nè lì si acosterà si ’I non achaderà, e si governerà secondo la ini-portantia de le coisse. Scrive aver auto, per dila fusla, letere di 15 Lujo, di la Signoria nostra, zcrcha il ducila de Nixia, ch’è in camiti, lo Ialite e scorse al Zante. Et essendose rescalato di la captività dito Ducila, sìcome quel rezimento di Candia scrive,