Fiandra, ma non si sa qual via farà, o per Pranza o per Alemagna. Et esso Secretario ha dato al signor Zuan Jacomo il salvoeonduto faloli perdilo marchese, volendo andar per la via di Trento, dicendo a soa signoria non è bon l’intri in Verona per più rispelli. Disse è vero, e cussi andando per quella via non intra ria in Verona, e lien non fano dila via dii veronese. Itcrn, manda una letera di Pexaro al signor Zuan Jacomo, di 8. Parlando lo agente (ioren-tino con dito signor Zuan Jacomo, li ha ditto come il Papa lo voria per capitatilo almcn per uno anno, dicendo Soa Santità ha un gran tajer eie. Esso signor Zuan Jacomo disse non voler più lai cargi, et ha via servilo molli signori con fede, da i qual era slà molto mal meritalo, c non voi più servir niun. Il Papasiduol mollo di soi capitani, maxime dii signor Renzo, che quando el tolse a stipendio di la Cliiexia li pareva aver tolto un gran eapilanio dii re Christianissimo e di la Signoria e la man destra, ma è rimase molto (deluso). Et era con dito signor Zuan Jacomo uno eapilanio di Berna, con il qual parlando di sguizari, disse il suo cantón esser gran amico di la Signoria nostra, e sguizari si laudano di quella e voleno mal al cardinal Seduneuse per non aver seguitato l’impresa et non esser slà con la Signoria in bona amicitia, dicendo, si ’I signor Zuan Jacomo l'usse slà a quel governo,con sguizari non saria slà piùguera in Italia etc. Disse poi, veniva un cerio abaie di sguizari a Padoa a uno vodo di Sanio Antonio, qual ha commission di venir a la Signoria per certi danari dieno aver per alcuni cavali etc. Di novo, di Romagna scrive la cosa seguila di lanzinech, over guasconi, parliti dii campo dii Papa e venuti in quello ili Francesco Maria olim ducha di Urbin; el à inteso, Monsignor illustrissimo li manderà ancora 300 lanze oltra quelle sono in ajulo dii Papa. Item, è slà dito de lì de una liga si trala dii Papa, Imperador e la Signoria nostra, el che è slà preso certe letere erano portale in locho d’Arzes tenuto per Vermeneschi, con dirli si legnino fermi etc., di che lui Secretario à jusliiichà non esser vero alcuna cossa. E come el nostro Governador li à dito: «Monsignor illustrissimo, di questo è chiaro». 11 qual Lutrech si parie per tulio il mexc et va in Frauza, però è bon mandarli li odori lanlo desiderali el li habino in lempo. El scrive, il nonlio ferarese e altri andera scompagnar lino a Susa ; voria saper quello lui P ¡tabi a far. Item, manda letere aule, ili Fiandra el Pranza, di P Orator nostro eie. Et per Colegio li lo risposto dovesse andar a-cornpagnario, poi ritornasse a Milan stando apresso il signor Zuan Jacomo. Item, scrive diio Secretario, continuando la letera, come il Re ha sento al signor Zuan Jacomo non si parli et stagi al governo di Milan partendosi Lutrech; qual dovea andar a Muxoko. L ar-lellarie è slà cavale di castello, destinale mandar per l’impresa di la rocha di Arzes, pezi I■> grossi et 12 menule. Il marchese di Peschara partirà domali, per quanto si dice. Copia di una Mera scrita per domino Camillo Triulcio, data in Pexaro a dì 8 Mazo 1517, drizata al signor Zuan Jacomo Triulcio in Milano, mandata a la Signoria nostra per letere dii Caroldo secretario a Milan, di 11 Mazo 1517. Illustrissimo Signor mio honorandissimo. Non ho mollo solicitato in adverlir vostra signoria de le cosso de qua per la confusione qual è stala fra questi guasconi, che bora volevano andar da li nimici, bora voleano restare; e finalmente heri tulli adunali in Intaglia mandono a dir al reverendissimo monsignor el Legalo, che volendoli pagare, se non tulli, la più parie sariano restati a li soi servitù. Qual, per non voler far el pagamento così a loro modo, che li pareva l'usse tropo fora del debito, domandavano per 6000 et al numero erano salvo 3000 computali dentro zercha 1000 lanzinech e qualche cosa più, fu di resolutione voler pagar quello era in essere, uè più per cosa alcuna. Vedendo alcuni de li capi non poter cussi ben a loro modo farli el guadagno come si pensavano, per queslo mulinali, mulinavano li compagni, più presto pensando di far condesender el prefato Legato al pagamento sopra-dilto, che de redurse tanto manzi verso el campo de i nimici, come si trovorono, dove che non possen-do, come poi haveano voluto, retrarsi, si trovorono raluli Ira quelli ili Francesco Maria, et el signor Federigo con la più parte del campo li veneno a ricogliere per condurli al campo loro. Bavendoli assai demonslralo monsignor de Sise et io lo eror suo de andarsene così tristamente, sempre andavano più al camino suo in grande dilerenlia fra loro; alcuni volevano non far tal effeto, e tanto se reduseno al campo de li nimici. A l’ultimo vedendosi, così el eapilanio Carbone cridando « Pranza », et guasconi voltandose indrieto et altri capitani vedendo lui lar cussi, fe-ceno loro simelmente el bastardo di Benet, Comarca et altri, in lutto 6 insieme ritornorono a la volta di Pexaro. Erano 15 (compagnie) le allre 9... con el eapilanio Ambros restarono al servitio di Francesco