5(37 MDXVK, AGOSTO. 5G8 soi oratori c dii Roy c dii re Calliolico e di la Signoria per Iridar la paxe, dimandandoli se ’I sapeva nulla; qual li rispose non saper nulla. Disse dubitava di questa andata ai sguizari dii Cardinal Sedu-iieiise. Ttcìn, aver leterc di Veruchio, di 6. Come il Cardinal Legato, monsignor di Seul, e domino Hugo da Monchada e Francesco Maria erano stati in coloquii di acordo e fato trieva per 4 zorni, et si tralava l’acordo predito. Noto. Eri, poi vesporo, principiò il perdono di colpa e pena a la chiositi dii Santo Sepulcro, noviter auto da queslo Papa; dura fino al tramontar dii sol. In queslo ¿orno, zonse il capello dii Cardinal Pisani, vieti di Roma, portato da domino Anzolo Lip-pomano. *20 A dì 16, Domenega, fo San llocho. Veneno in Golegio sier Domenego Trivixan el cavalier, et sier Alvise da Moliti procuratori, ai qual per il Co-legio li fo comesso aldisseno certa diferentia di frali di San Zorzi Mazor per caxon di certe posession con sier Piero Soranzo et sier Zuan Capelo; e refe-riteno quanto li par. Da poi disiiar, fo Gran Consejo. Falò podestà a Bergamo sier Nicolò Trivixan, fo provedador a le biave, qu. sier Gabriel. Castelana Brexa nimi passoe, el 0 di Pregadi, Ira li qual sier Piero Mocenigo, Cao dii Consejo di X, qu. sier Francesco, quale por danari, ergo etc. Cazete sier Francesco Foscari, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Nicolò. Fo bulà el prò di la paga di Septembrio H77, et vene per quarto seslier San Polo. Nolo. È mesi... più non è sia bulà a pagar prò per caxon di la guera pasada. Fo dito una nova, che domino Latino orator dii Papa havia aviso l’armata turcliescha andava a la volta di Barbaria por tuor Tripoli ; tamen in la Signoria nulla era. Seguite ozi uno caso di un famejo di sier Priamo da Leze, Cao di X, qual aspelando il patron era a Gran Consejo, dote strior al conte Chrisloforo Frangipani, è presoti in Toresele, e sua moglie, dicendoli parole molto brute ; per il che fu poi datoli certi scassi di corda di ordine di la Signoria, la Dome-nega, davanti dita Toresela, acciò il prelato conte vedesse. A dì 17. La malina, nulla fu da conto, ni lelera alcuna. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zoula el expedileno molte parie etc. Iteni, fo terminato et compito di expedir li Patroni a 1 Arsenal vano fuora a tajar legnami, zoè sier Fedrigo Morexini in Hislria e sier Michiel Mali-piero in terraferma, ai qual se li darà ducali 3000 per comprar li legnami, et darli ducati 500 per uno per adesso. Fatoli la commission, el letere a li rc-ctori li dagino ogni ajuto a trovar cariazi eie. A dì 18. Vene in Colegio l’orator di Pranza per 320' le cose di danari di brexani etc. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii, et alditeno li frali di San Zorzi con sier Zuan Capello, el li frati è contenti renonciar la senlentia hanno auto in Rota, et tuor zudexi in partibus, et metersi de jure e di facto. Noto. In le Quarantie, eri et questa malina compi di parlar sier Carlo Contarmi avochato di Zuan di Ruzier scrivati a le Cazude, et rispose a sier Zuan Dolfin l’avogador di cornuti. Et cussi li Avogadori presenti et sier Francesco Bolani, o/im et in hoc casti avogador di Comun, messeno di proceder, et prima messe di procieder conira Marco Antonio di Ruzier fiol dii dito Zuane, era scrivati ctiam lui a le Cazude, absente, ma legiptimamente citalo. Fo de si 54, una di no, una non sincere. Poi fu preso la parte, posta per i Cai e vicecai c Avogadori, videlicct che ’1 diio sia privado di l’o-ficio di le Cazude e tuli officii e beneficii di la Signoria nostra sì dentro come fuora, et che ’1 sia bandito di tulle le terre e luogi di la Signoria nostra e di questa cita e di navilii armadi; et si in algtm tempo el romperà il bando e preso sera, el sia condolo in Rialto, dove a l’incontro di l’ofizio di le Cazude la man destra li sia tajada, et ivi sia apichado a uno paro di forche, sì che 1 muora ; e chi quello prenderà, halli ducali 509 di soi beni, si ’1 ge ne porà aver, sive autem di beni di la Signoria nostra. El chi quello amazerà in le terre di la Signoria no-sira, habbi ducali 300, ut supra; et sia dà de preesenti di soi beni a le monache dii Spirilo Santo ducati 25 per ornamento di la palla di la Nostra Dona, e in Quarantia vechia altri ducati 25, rimagliando sempre tuli li soi beni obligati a la Signoria nostra per le laje sopradite et per pagar le special persone ofese da lui per causa di l’ofizio di le Cazude ; el sia publichà in li lochi soliti et nel primo Mazor Consejo, et fino che ’I vivcrà ogni anno, per uno di Avogadori, quando si strida i furanti nel Mazor Consejo. Questa ave 56. Fu poi posto proceder contro Zuan di Ruzier scrivali a le Cazude, suo padre, vohintarie in pre-son apresenlato, el fu di sì 3G, di no 3, non sincere 17. Fu poslo, per sier Marco Gabriel consier, sier