11 MDXVII, pula del Christianissimo re, con il qual sono confederati; cl quanto a quello hanno dimanda li oratori di P Imperador e dii re d’Ingaltera, che voleano far inteligenlia con loro, li hanno risposto il re d’Iugal-lera è tropo lontano et però non voleno etc. Itcm, che li 10 cantoni è conienti di render le do lere che lieneno dii Slado di Milan havendo li soi denari; ma quelli Ire cantoni lo lieneno loro, zoò Zurich, Uder-valden et Lucera, non voriano restituirli. Item, scrive che monsignor Desise, qual va capo di le 300 lanze in favor dii Papa, è parlidodi Milan per andar; qual però non sarano da numero 150 in lutto, cl l'arano la via di Modena, Kezo e Bologna. Di Verona, dii provedador Oriti e Giade-nigo, di 28, hore tre di note. Come hanno incanta li dacii numero ... . ,ut in poliza, per mexi 5, restano a pagar a raxon di mexe; ma li dacii grandi non hanno trovalo chi li veglino luor. Item, il provedador Uriti è andato a veder la Chiusa insieme col Governador etc. Dii governador sonerai signor Theodoro Triulsi, sotoscrita, lo obsequentissimo servitor, data a Verona a dì 28. Come è stillo col provedador Grili a la Chiusa, e visto quella forleza e parlalo insieme, sicome esso Provedador referirà il tulio etc. El havendosi inteso che sier Hironimo Lipoma no fo dal Sancito, havia dito aver visto una teiera che Fan era preso, fo mandato per lui in Colegio, qual confirmò clic Sabato da sera, hessendo con domino Bernardin Perolo fiorenlin e alcuni allri, uno disse aver /etere di Fan, di uno suo fiol, di Lutti, come le zente dii duella di Orbili vechio haveano auto quel loco di Fan, el erano come sacomanali ; le qual zelile erano con gran furia andate a la volta di Pe-xaro. E questo è quanto havea, ma non fu vero ; 4 tamen non si à questo aviso fermo, licet sia sia dito cussi, et il Stado nostro è pocho avisato di nove di Romagna, nè il podestà di Chioza usa quella diligen-lia doveria ; tamen anche non vien barche di la Marcila o Romagna che si possi saper la verità. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. A dì 3. La malina, per la terra fo dito una ca-tiva novela, come la nave vien di Cypro, patron Zuan Vasallo, con biave di raxon di la Signoria, go-toni et zenere, di la qual el scrivati era venuto di qui con le letere, et cussi era in chiesi» di San Marco, qual disse dii naufragio di la galia di Alexandria patron sier Vicenzo Magno, qual si a verse hessendo a la vela lontan di Alexandria mia 200; ili la qual tutti marzo. 12 è anegati, solimi à scapolado homeni .. .., come il ludo per le letere publice e private dirò. Item, disse che la dila nave Nicolosa, venendo di Cypro, in lo aque de . da uno galion armado in Sicilia era slà sacomanata, toltoli colli 27 di specie era suso, sede et alcune robe di sier Nicolò Michiel dotor e sier Zuan Dolfin consieri di Cypro, che aveano compilo il loro rezimento et mandavano le so’ robe in questa terra, cl cussi erano slà tolte e portale via, dicendo aver ripresaja eie. Le qual do nove fono ca-tivissime, nè di altro si parlava. Et in Colegio fo leto le dite letere di Cypro, che sono assai. Ancora gionseno do corieri di Roma con letere a la Signoria nostra, il sumario di le qual noterò qui ili solo. Vene in Colegio uno secretano, over nontio, dii Papa, venuto per slafeta insieme con uno di quesli nostri corieri ; il qual nontio è nominalo domino Latino luvenal romano, di natione romano, sla in casa dii Cardinal Bibiena. Et cussi sentalo apresso il Principe, vestilo di scartato a la corlesana, apresentoe uno breve dii Papa di credenza, dato a lìoma a dì 25. Come el mandava questo suo nontio per richieder alcune cosse in servicio di Sua Santità e di Sanla Chiesi» ; al qual si volesse darli fede etc. Poi il dito expose, ila parte dii Summo Ponlilìce, poi fate le apostoliche benedilione, come Soa Santità desiderava fusse servilo di poter aver una de le nostre galie, per distar al duca vechio de Urbin, qual di qui voleva armar la fusta soa, era a Zara, conallri legni, e obstar le vituarie andavano in le terre di la Chiexia, maxime a Pexaro, dove erano redule le zente di Soa Santità con il magnifico duca Lorenzo ili Urbin suo nepote; et era certissimo questa Signoria li compiacerà di questa cosa ; con altre parole. Al qual il Prin- 4 * cipe li rispose saviamente, che eranto tìoli di Soa Santità el se dolevamo di queste perturbation etc., el che la poteva esser chiara nui desiderar ogni bene di quella Sanla Sede et di Soa Santità e di li soi. Quanto a la fusta era a Zara, haveamo scrito a quel rezimento 11011 fosse mossa senza licentia nostra, et cussi si replicheria le lelere; et di la galia, che li Savii consejeria, poi li fariano risposta. El dito nontio si parli con questa risposta di Colegio. Aloza in San Polo in caxa dove sia Bernardin Perolo, qual à una fiola per moglie fo dii magnifico Petro de Doviliis di Bibiena, fratello dii Cardinal Santa Maria in Portico. Et cussi parlalo di darli questa galia, fo ordinalo Pregadi e tratar la materia, come è il dover, con il Senato. Di Roma aditncha, di sier Mar in Zorzi do- I