83 MDXVI1, MARZO. 84 Consteri. Sicr Priamo ila Leze 1 Sicr Polo di Prioli ^ Cai. Sicr Luca Vendramin ] Sicr Andrea Badoer cl cavalier. Sicr Polo Valaresso qu. sicr Ferigo. Sicr Domenego Capello qu. sier Carlo. Sier Francesco Foscari qu. sier Nicolò. Sier Piero Mozcnigo qu. sier Francesco. Sicr Francesco Foscarini (pi. sier Polo. Avogadori. Sicr Nicolò Salamon. I Sier Lorenzo Venicr dolor. $ Item, sier Lunardo Emo ; mancava sicr Fauslin Barbo cl consier, cazado. La Zonta. Sicr Nicolò Michiel dolor, cavalier, procuralor. Sier Domenego Trivixan procuralor. Sier Alvise da Molili procuralor. Sicr Andrea Oriti procuralor. Sier Hironimo Zuslininn procuralor. Sier Bernardo Barbarigo. Sier Marco Donado. Sier Alvise Grimani. Sier Luclia Trini. Sier Chrislofal Moro. Sier Piero Landò. Sier Domenego Benelo. Sier Francesco Bragadin qu. sicr Alvise procuralor. Sier Alvixc Dolfin. Manchava. Sicr Marco Bolani procuralor, e il Colegio e altri Procuratori. Item, messeno che sicr Piero Capello e sier Hi-roniino da cha’ da Pexaro cassieri venisseno nel Consto di X senza meler balola per il tempo starano ; el questo come è stà concesso a li altri; non fu preso. Fu posto, per il Serenissimo e Consieri, una parte, che li Camerlenghi di commi debano saldar le casse di mexe in mexe, el portar il resto di una in l’altra, ut in ca ; la qual si publicheri nel Mazor Consejo. ltnn, fo preso dar ducati 2000 per pagar Monte Novissimo............. In questa malina, achadelo una cossa sopra la piaza di San Marco, eh’è cossa memoranda. Sono tre stendardi di cendado cremisin, grandi, el uno si ronzava, di’ è il primo verso la Lozeta, et a caso era assa1 zelile sopra la Piaza, et dito albero cazcte e si rope, e cussi il pomo con la f di sora ; tamen, gratin Dei, niuno fo morto, ni pur magagnato : clic laudato sia Dio ! Fu poco da poi terza tal caso, et Io era a San Marco in chiesi» a quel bora. Si ritrova in questa terra molti soldati et assa' condulieri nostri, zoè signor Zuan Paulo Manfron, el contili de Martinengo cl Zuan Batista da Fan, Piero da Longena. Item, molti contestabili e capi di fantarie. Etiam vi è il conte Mercurio, qual tien caxa c sta con gran pompa, el altri .... Sumario di la relatione di sicr Marin Zorsi 4 fi dot or, venuto orator di corte, fata in Prc-gadi a dì 17 Marzo 1517. Seguendo le bone usanze e imitar le vestigie di nostri progenitori, Serenissimo Principe, illustrissimo et excellentissimo Consejo, mi è necessario far la relatione de la mia legatione, ma più presto peregri-natione di do anni. Et cussi come cri il clarissirno (¡riti fece relatione di alegreza et aquisto, cussi lui farà più presto de tristezza per li mali tempi hanno corso iti questa legatione, che adesso, ringratialo sia il Signor Dio mutata sunt omnia. Et referirà di quelle cose che non ha scrito per sue letere, perchè multa occurrunt quee non sunt scrilcnda; ma si riservò far tal oficio in Senato, et dirà cose degne da intender a quelli governa questo Stado. Et adesso sarà bon negociar in corte, perchè, poi aquislata Verona, la nation à auto tanta reputation più cha prima; e Verona è di gran ini porta nlia, e quella conserva il Stado nostro e la ducea di Milan al Chrislia-nissimo re, per aver tolto una porta di man a l’lm-perador, che, avendo Verona, sempre al suo piacer poteva venir in Italia per questa via etc., et cussi il Papa medemo l’lui dito di sua boca. Dicendo voler partir tre tempi di la sua legatione ; il primo, fo quando il Cbristianissimo re disse di voler venir in Italia a recuperar la sua ducea di Milan, el mandò a dimandar il Papa volesse esser con lui et saper si l'era contento el venisse; et perchè la commissione di lui Orator fo solum in persuader il Papa a esser con il Cbristianissimo re e la Signoria nostra, al che molto si atalicoe; ma nulla li valse. 11 Papa non li