51 MDXVIl, MARZO. maislro Clialo, mnistro .... et ntaislro Moixè, qual là professimi di astrologo; siché de ccetero conve-gnirano portar barete zale come li altri. Di Jioma, di sier Marco Minio orator nostro, di 5. Come a dì 3, per il reverendo episcopo agiense domino Agustin Donato, ricevete letere zercha la fusta di Zara dii duclia Francesco Maria, come non si armeria eie. Il Pontefice era andato a la Magnana, e cussi questa matina esso orator andò da Soa Santità. Era con 4 cardenali, Itagona, Corner, Medici et Cibo, et li comunicò le letere di la Signoria nostra. Soa Santità li piaque e ringralió molto, dicendo sempre l’bavia zerebato far ogni ben a questa Republica, e tratava la paxe e si havesse Verona per una via, e la Signoria à tratà per un’altra, e la cita, nominato Jlironimo de Vidi orator yspano e Alberto da Carpi orator cesareo. Poi li domandò di le cose di Romagna. Li disse di certe scaramuze fate, e luto passeria ben. Poi introc in coloquii de questo abochamento di tre reali, dicendo PImperador voi aver Stado in Italia; non fa per il Chrislianissimo; questi e altri discorsi, ut in litteris. Scrive, per Roma si dice il ducila Lorenzo aver mandato zente verso San Leo per soccorer quel Iodio, et è stà 28 maltratate da le zente di Francesco Maria. Item, il reverendissimo Vincola sta mal, à ’uto cattiva nolo, pur va scorendo. Manda lelere dii consolo nostro a Napoli. Dii dito, di 6. Come ozi visitò lo episcopo di San Mallo orator galico. Par il fradelo, monsignor di Lodeva, sia partito. Et scrive coloquii aulì insieme; et che ha aviso a di 20 il Chrislianissimo re si allocherà con li do reali etc. Item, li oratori sguizari, numero do, aver presentalo li capitoli ju-rati al re Chrislianissimo; e che’I cardenal Sedu-nense et orator anglico haveano fato ogni cossa non seguisse il juramento di l’acordo havia fato l’Im-perador a Bruxelles; et disse desiderava seguisse la paxe, de la (piai però non è da fidarsi, e voria omnino concluder la paxe, si ben la Signoria dovesse dar bona summa d’oro. Poi li disse la dieta di sguizari era lìnida, et risposto a li oratori dii Papa, qual voleva zente a suo soldo, che non volendo far conira lo acordo fato col Chrislianissimo, ma ben, acliadcndo, andar contra infedeli, et vedendo la cossa in allo, manderiano sguizari eie. Item il reverendissimo Vincula sta malissimo, era uliato. Li beneficii sono per il Papa distribuiti come scrisse, exceplo la vicecanzelaria, che fo ditto deva al cardenal San Zorzi, la dà a suo nepole Cardinal Medici; e li dà etiam l’abazia di Chiaravaie con pen- sion di ducali 4000 al cardenal Ragona; il vescoado di Padoa al cardenal Cornelio, et quello di Luclm intrada ducali 900, a un nepole dii cardenal San Zorzi etiam nepole del dito Vincula ; sicliè diio cardenal Medici sarà un rico cardenal, arà d’intrada ducali 35 milia. Scrive, il Concilio, si dovea far ozi, è stà rimesso farlo a di 18 di questo, e voleno se-rarlo, perchè bora mai non achade far altro etc. Scrive, quel romano De Ardizonibus, zercha i for- menti li fo (olii a.....qual à ’uto do senlenlie in Rota, dubita in questo Concilio non lazi qualche novità conira la Signoria nostra; voi parlar al Papa. Item, di quel Antonio Zenarin per la scomunica di Chioza, l’ha mandato a chiamar li vengi a parlar eie. Scrive, ha dato al corier, porta queste letere, ducali 25 per venir per la via di Toschana. Dii dito, di 7. Come il reverendissimo Vin-cula steva in extremis, et à tenuto il corier fin ozi per poter avisar di lui, qual non poi scorer domali : è stà abandonato da’ medici. Et etiam per saper le nove fo dite di Romagna dii ducha Lorenzo; et ha inteso come el dito, havendo mandalo alcune zente contra quelli fanti e altri di Francesco Maria, che erano venuti a far danari e butini, fono a le man e recuperò la preda con occision di alcuni di ambe- 28' due parte etc. Scrive, il Pontefice è rilornato da la Magnana. Di Milan, dii Caroldo secretano, di 7, Irne una. Come erano zonle letere di Franza, in le qual nulla era da conto, sicome monsignor di Lulrech li disse. Solum, esser siati il Gran maislro e i altri oratori con monsignor di Clevers e li altri in coloquii a Cambrai su parole zeneral, e che lo abochamento seguiria non sa quando. Item, in la Franza erano stà banditi li panni d’oro et di seta di tutta la Franza, et in lermene de mexi G tutti chi li ha debano ussir di quella e portarli via ; la qual cosa farà gran danno a Fiorenza, luchesi e milanesi e zenoesi, che ne haveano in Franza gran quantità, e per questo la Franza sarà di melio scudi 500 milia a l’anno, che spendevano in lai panni eie. Di le cosse di Urbin, di questo si parla pocho ; solum quello dicono fiorentini, non li vien creto, solum che fin 4 zorni sarà il duca Lorenzo in campagna, et aspetava zonzi il Bajon con zente; ha mandato a Ferara per aver certo numero di cavalli per l’artellarie per campo. Eri monsignor illustrissimo convocoe il consejo di zentilhomeni, e propose di voler fortificar la terra, e voria luor li borgi denlro, et alcuni zentilhomeni non senteno, et hanno tolto termene a risponder ; li quali ozi sono redoli in caxa del signor Zuan Jacomo, dove vi vene