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MDXVII, MAGGIO.
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     coloquii dii reverendo episcopo di Trento con monsignor di Lutrech zercha consignar Verona, da esser coniunicliati a questa Maestà. Item, di l’orator dii Signor turco, zonto con la nova di la vitoria conira il Soldan aula. Scrive la cosa di Verona è zonla zà più dì e mesi, però non li par dir altro di questo, ina ben di le nove dii Turco cornunicoe al Re ; qual li piaque udirle, e li le’ risponder, per il reverendo Quinque Ecclesia, come el desidera saper sempre sto nove dii Turco e dii Soldan per via di la Signoria nostra ; però lo avisi.
        Dii dito Orator, di 7, date ivi. Come, spaiando le dite letere senza spesa nostra, ricevete, di 159* 2*2 Zener, nostre letere, con l’aviso di l’aquistoe intrar in Verona, la qual nova prima si avia aula de lì por altra via zà molli dì; tamen la comunichoe al Re qual monslrò aver gran piacer, dicendo averla per avanti intesa; e cussi comunichoe col Reverendissimo Cardinal e altri signori. Monstrano aver alegre-za. Tamen, scrive, dito lelere è stà Iropo a zonzer; saria bon scriver per via di Alemagna ; le lelere sariano più presto. De lì si farà una dieta molto so-lenissima di prelati, baroni et... ., questa Santa f. È ordinata, tamen non si farà si non a le Pentecoste per non esser reduti ancora, et si ridurano molti prelati et signori, et vi vieti domino Andrea Dal Borgo, per nome di la Cesarea Maestà, a esser in la dila dieta.
       Di Damasco, di sier Andrea Arimondo consolo, di 16 Fevrer. Scrive di le galie di Baruto, qual vene in Cypro e non volseno venir a Baruto, imo col Consejo di 12 terminono restar in Cypro e largar quelli 1500 colli. Vederà che quel capilanio sier Viccnzo di Prioli non à fato il ben di la merclia-dantia ; pefll che niun à compralo nè si a contralà, adeo la muda spiroe con gran danno di merchadan-
     li,	el ne era da colli 1500 specie Ira Gazara, Cay-ro eie. Per lauto scrive si mandi le galie a la muda di Novembrio, come si leva prima, per poter levar le robe di nostri sono de li in Soria. I)i novo, è zorni
     40	poi il Signor turco parli di Gazara e andò verso il Cayro, che nulla si ha. Scrive, fece lui consolo bona deliberatimi non mandar a Gazara dal Signor turco, per molti rispeli.
     Questi sono li Oratori neapoletani vanno al Ca-tholico re, nominati in letere dii Consolo nostro di Napoli.
     Domino Citilo Delofreda dolor, per lo segio di Capuana.
Domino Galeazo Uciuello, per la Montagna.
Domino Paulo Bracantio, per Nido.
Domino Baldisera Papacoda dolor, per Porlo.
Domino Antonio Gatola dolor, per Porla Nova.
Domino Colla Francesco Folliero per lo populo.
    Fi portano 10 cavalli per uno et vanno onoratamente in ordine.
    Fu, poi leto le dite lelere, posto, per li Consieri, ICO Cai di XL, Savii dii Consejo e di Ierra ferina, poi leta una suplication di sier Andrea Orioni qu. sier Marco debitor di la Signoria nostra, dimanda la gra-tia sia suspcso li soi debili atento i danni patiti etc.
Et però messeno lusso suspesi per do anni, ut in parte; el fu presa. Ave 26 di no, 136 di la parte.
    Fu poi lelo uno novo ordine nel Senato, che sier Alvise da Molin procurator, savio dii Consejo, ch’è in setimana, andò in renga mirando la causa che non è slà expedito le letere fu preso scriver 1’ ultimo Pregadi in Pranza, per caxon di esser slà portala, per l’Orator di Pranza, la letera dii Calholico re, lela ozi a questo Consejo, zercha la liberalion dii conte Christoforo eie.; e cussi parse a lutto il Colegio, excepto sier Luuardo Emo consier, di suspenderla per il novo accidente venuto, che questi Ire reali voleno la liberalion dii dito conte Cristoforo. El però il Colegio, consultalo, voleno ritornar a meter la parte che i preseno, e far un antidata a dì 18 dii mexe per aquietar il Re; che si ’1 sarà slargado dito conte Cri-stofolo, non voja poi la soa liberalion. El sopra questo parlò in la materia mollo caldamente, facendo dimonstralion di non alterar il re Christianissimo, come per la teiera di 8 el dimanda ge sia concesso ele. ; exorlando tulli a prender la soa parte di Savii, et fo longo mollo molto. Et cussi le’ lezer clic fusse suspeso quanto fu pceso zercha il conte Cbri-slol'olo, et sia scrilo, qual si prese, che uui el sorgeremo dandone lìdeiussion secura.
    Poi sier Francesco Foscari el cavalier procurator andò in renga, contradicendo questa opinion, laudando quanto fu preso, eli’è la parie di sier Lu-nardo Emo el cousicr, dicendo queste letere è slà l'ale per il Curzensc, et il re Christianissimo roga-tus rogo à scrilo; concludendo non si dia lassar questo capilanio, perchè sarà la ruina di la Patria per molle raxon, et quello ne ha fato tanti danni e crudeltà in la Patria : fo savia renga.
    Fo fato lezer, per li Savii, uno capitolo di letere di V Orator nostro in Pranza, drízate a li Cai di X, di 8 di questo. Come Rubertet li havia dito che veniva li Oratori cesarei el catholici per la pro-