4G3 MDXVII, icredi Pranza, di 18. Il Re partiva di Mians, va a Pcrezenn e per quele terre di Picardia sopravedan-do, eV si tralava acordo col re d’Ingaltera, et à mandato in Ingaltera monsignor di la Gisa per esser con imo vi andò prima a tratar questo acordo eie.; sicliè per tutto questo mexe Soa Maestà dia esser a Roun. Item, come sguizari discendevano zà sul Slado de Miian per venir a stipendio di Sua Santità. Scrive, il Papa ha fato suo datario, in locho dii cardenal crealo, domino Latino da Luca suo camerier, qual fo al Christianissimo re. Item, per la morte dii suo go-vernador Gozadino, fo morto a Rezo, il Papa loclia danari; parodiò aveva el dito oficio per valuta di ducati 12 milia; ¡1 qual il Papa li ha ’uli per vender diti oficii ; sicliè il Papa non resla far il ludo per Irovar danari. Item, il Papa à risalvà a li Ire Zone-rali l’oficio loro (ino per i loro capitali sia elecli in loco suo; sichè arano inlrada di diti zeneralali. Item, scrive, domino Zuan Francesco Valier li ha scrito non voler più indusiar conira domino Lunardo An-selmi, consolo a Napoli, per il canonichà di Padoa, et ha cavà la sumina, et voi mandarli a meler a Napoli, Padoa e Veneria. Etiam farà di le altre provision non ubedendo, perchè ’1 non voi darli la mila do l’intrada, come rimaseno d’acordo. Esso Orator ha scrito a dito Consolo a Napoli. Dii dito, di 7. Come, havendo inteso per Roma si diceva il Papa non aver lato Cardenal per amor di la Signoria, ma per altro, et queslo perchè la Signoria havia mandà fanti in ajuto di Francesco Maria a tuor Urbin, fo dal Papa, dolendosi di (al zanze se diceva. Soa Santità disse: « 1 se ne menteno per la gola ; Favemo fato per far cossa agrata a quella Signoria. L’ò vero, al principio dubitavamo diti fanti non fosseno pagati per la Signoria e per il re di Pranza, el poi, fato ogni inquisitici), habiamo trovalo la Signoria non se impaza t>. Scrive, li ■ cardinali, olim, San Zorzi e Saulì, non è concluso la loro cossa e perdono, ma, si dice, il cardenal Cibo bara la camerlengeria havia San Zorzi. Pur è stà trali di la presoli erano e posti in mior locho, et vien da li soi visitati. Scrive come li romani, con li caporioni, a bore una di noie andoiio con terzi e con gran pompa a palazo dii Papa per ringraliar Sua Santità di la creation di tanti cardenali romani, e cussi con dita pompa lornono a casa; ma il Papa non volse intraseno tulli in palazo, solum alcuni principali con le torze, et la prima porta dii palazo stava serata e con guarda. Item, scrive, il reverendo domino Nicola Lippomano episcopo di Bergamo è morto; il suo vescoado fo dato, come scris- se, al fiol di domino Ilironimo Lippomano. Di campi di Romagna nulla si ha, solum atendeno a farincur-sion, robarie, et li capitani yspani sono in campo di Francesco Maria, hanno dato salvoconduto a don Ugo di Monchada. Item, cri sera zonse uno capi-tallio di sguizari al Papa, dicendoli la venuta di sguizari è in difìcultà etc. Scrive, è stà falò, per il Papa, Governador di Roma l’auditor era di dito Governador, qual fo quello le’ il processo di dilli cardenali, e non solum queslo, ma etiam il Papa ge ha dalo uno vescoado, fo dii cardenal Siena, ch’è in castello. È stà ditto il prefato cardenal è stà morto in castello; e si dice Sabado li fo fato tajar 2G2* la testa; e si crede sia vero, perchè tutti li soi be-nefìcii son stà dati via ; et era posto in preson in un pessimo locho. Di Verona, dii Podestà e Provedador zene-ral, di 9. Come, andando Hironimo Anzolelli vi-cecolaleral, con le letere e la commission datali a Trento, trovò il corier nostro che tornava da diio Vescovo con la risposta a la Signoria nostra drizata, dii prefalo Vescovo, il qual par sia andato a la caza, zornade do lontano di Trento, insieme con Antonio da Tiene e altri foraussiti, e dicono voler andar cazando lino in Friul; al qual Anzoleli li hanno fato rebufl'o grande, dicendoli doveva andar di longo; e cussi l’hanno remandato. Item, hanno ricevuto le letere zercha li contrabandieri dii lago di Salò. Vederano far il tulio, vedando aver più danari potrano etc. La lelera dii prefato vescovo di Trento, nominato Bernardo, a la Signoria scrila, è di G da cerio locho. Risponde latine e umanamente, come à ricevuto le nostre letere, e in quello apartien a lui voi continuar li capitoli di le trieve, et de quello è in Friul non pono più, ma ha scrito a la Cesarea Maestà, qual sa è di opinione di mantenirla, e aspe-tano certi commessarii cesarei, che diano venir. Et si stesse a lui, faria quello scrive la Signoria ; raco-mandandose molto eie. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador zeneral solo, di 8. Come ricevete letere col Senato, e una diretiva a lo illustrissimo Governador zerca Zorzi di Vailà conteslabele etc., la qual letera, non havendo vislo fin bora esso Governador inquieto, non li volse dar la letera predila. Questa malina li parse tempo, e presentatoli essa letera, e leda per soa signoria, disse esso Governador: «Vedo quello scrive la Signoria; la non mi voi compiaser, fa podio caso de mi. L’ho vislo per avanti quello mi fo fato da li Brisigelli, e non fo dito altro ; bora LUGLIO.