MDXVII, LUGLIO, 4G8 .....havendo compilo di parlar sier Nicolò Sa- lamon avogador, li rispose ozi domino Bortolamio da Fin dotor, avochalo di sier Marco Grifi qu. sier Ilomobon, et parlò da malina c da poi disnar, etiam il zorno sequeiite, a dì 11, et compite. Poi parlerà li altri avocati. A dì 11, la matìna, fo leteredi Verona, dii provedador Gradenigo in risposta, et dii Go-vcrnador zeneral signor Thodaro Trinisi, qual non poi lolerar sia casso quel contestabele Antonio do Vaillà, et scrive a la Signoria sopra questo. Di Bergamo, di rectori, et Brexa. Zercha la cxation di danari che li è sia scrilo seuodino per prepararli per dar a l’Imperador, che questo mexe è la paga di ducali 25 milia ; et scriveno l’operalion fanno, e come sono renitenti a pagar, scusandosi non aver il modo. Da poi disnar, fo Golegìo di la Signoria e Savii con li Cai di X, et cavono quelli hanno prestalo, zercha (¡00 nomi a tessera, da esser pagati de l’impresiedo, justa la forma di la parte fo presa nel Consejo di X con la Zonta. Da Corphù, fo letere di sier Alvise di Garzoni baylo et Consieri, di 21 Zugno. Scriveno il bisogno di quella terra e nel pericolo la sta non si provedendo, e la povertà di quella camera ; et come hanno a Constanlinopoli si fa 50 galie grosse et 100 sotil ancora, tutto a ruma di chrisliani. Item, hanno letere dii Zahte, come il ducila di Nixia, domino Zuan Crespo, hessendo a la caza, era slà preso da alcune fuste di turchi andavano in corso. Dii dito, di 25. Come, per li oratori vanno al Signor turcho, zonti eri de lì, ha ricevuto ducati 300 in tanti aspri, barili 3. Scrive è pochi danari al bisogno hanno; bisogna serar Castel Nuovo e cavar il fosso; la camera è povera ; suplicha si mandi di altri ; non pono trar un soldo ; tien li dacii per queste novità non Irovcrano chi li voja etc. Scrive, il Provedador li ha dà la galia soracomito sier Zuan Contarmi, qual hanno mandata a tajar legnami per far zochi e leli per 1’ artelarie per Cypro; è lì a Corfù, e cussi ne ha za fati assa’ e con cauto modo li mande-rano in Cypro etc. 204* A dì 12, Domenega, fo leto letere dii Provedador di V armada sier Sebastian Moro, di 25 Zugno, da Corfù. Nulla da conto. Zercha danari ha ’uto da li oratori vanno al Signor turcho, portatili per sier Alvise da Canal sopracomito ducali 1200, per dar ducati 400 per galia di sovenzion, e scrive sopra queste cosse, et da novo nulla ha. Solimi ozi parte li oratori per solecilar il suo viazo per andar a trovar il Signor turcho avanti togli altro camino. Item, per esser ussita di la Valona una fasta et uno bregantino, patron el Moro, dal qual pro-ciede tulli li inconvenienti se dicono farse per quelli di la Valona, et non li ha zovato reclamarsi di lui, che di continuo el vien più favorito per la utilità di le predo el porla in quel locho ; per il che manda una galia fin sopra il Sasno per acompagnar li gripì di mercadantia vieneno a Venecia, et una nave et una caravela. Lui Provedador è per dar una volta fino al Zanle e forsi a Cao Malio per non restar lì a Corfù, con una over due galie, poi con diligentia tornar in qua. Di Oratori vanno al Turcho, etiam da Corfù, fo letere, di 25 dito. Di! suo navegar. Poi le ultimo scrisseno da Ragusi, di 18, dii suo navegar, eri zon-seno lì et smontono in terra. Andono a visitare il Uaylo, qual era indisposto per il relcnir di l’orina, dal qual intesene lo nove dìi Turcho zà scrite a la Signoria noslra, nò altro hanno. Si parte sla note, e dii Zante scriverà ogni successo et quello inten-derano dii Signor lurcho, solicitando la sua naviga -tione. Da Milan, dii Caroldo secretano, di 9. Come è letere di Poma, di monsignor di San Maio orator dii re Christianissimo. Scrive, il Papa è col suo Re ben disposto; e come prima mandò quel fra’ Piero in Fiandra et Anglia per aver danari dubitando il Roy non volesse tuor il reame di Napoli, bora si voi meter in man dii Roy e darli ogni sicurtà e mandar il ducha Lorenzo da Sua Maestà ; et che ’1 Viceré li ha scrilo non voria facesse uno capo francese sopra li sguizari, e il Papa voi sia monsignor di Scut; e voi rimover il vescovo di Tricarico suo orator in Pranza, qual era quello meleva mal, per far cossa agrala al re Christianissimo; pur da l’altra banda il Papa à scrito al Viceré, il Roy voi far l’impresa di Napoli eie. Item, scrive, lì a Milan è zonlo il ducha di Sofolch englese, zoé quello a chi li aspela quel Stato, qual va a Loreto. 11 Christianissimo re lo manda per levar la suspension di lui etc., che aria il re d’Ingaltera. Pii dito, di 10. Ozi é letere di monsignor di Sise, è nel campo dii Papa, di 7. Come quel don Ilugo di Cardona fo nel campo di Francesco Maria, da parie dii re Catholico, a invitar li spagnoli a l’impresa contro Mori ; i quali capitani risposeno ande-riano per tulio a servir il suo Re ; ma non esser nel campo dii ducha Lorenzo; non voleno partirsi e lassar Francesco Maria ; e che dillo Francesco Maria etiam liavia dito veria in persona a servir il re Catholico