MDVXII, MARZO.
   sar. » Poi disse : < Si aspetta quello sarà dii congresso di tre He, e il Gran Majstro è partilo per Cam-liray > dicendo « il Chrislianissimo re è homo da ben si non è guasta da qualche maligno, e procura il ben di la Signoria. » Scrive, Soa Santità è su la pratichi» di remover li spagnoli dii campo di Francesco Maria, ma non poi ; à falò farli grande oblalion. Poi disse :
  « Vi ringratiamo di la lelera a la Signoria per la galia; havemo bon animo verso di quella ». Partilo, visitò li oratori francesi, quali aspelano il parlamento, ut supra ; e disse il Chrislianissimo re mandava 300 lanze in ajulo dii Papa, e cussi leva il Calholico re. Scrive, li fo dimandi, hessendo dal Papa, quello farà la Signoria di la galia. Li rispose, la Signoria armava do galie per mandar li oratori al Signor turco, le qual non daria, et armar una altra adesso slenleria. Scrive, à inteso da una persona di gran condition, il Papa non à bisogno di galia per averne in Ancona; ma à fato questo per provar la Signoria si lo voi servir.
      Dii dito, di 27. Come, avendo inteso do corieri nostri, Zuan Vilan veniva li et Malio erano sta rete-nuli a Rimano e aperte le lelcre private, ma quelle de la Signoria non, andò dal Papa dolendosi molto, e Soa Santità disse: « Il Ducha ha convenuto far questo per le lelcre vien senio da molli e da Mauloa da so' mojer, e lui li scrive a lei, a Francesco Maria olim dueha di Urbin, qual non polendo esser portate per allra via che per li vostri corieri, si ha voluto chiarir. Non è sta aperte le Iclerc di la Signoria. Sapiali, non havemo difìdentia di la Signoria ». K ordinò al cardenal Medici li scrivesse subito al Ducha lassasse passar li corieri di la Signoria ; e questo replicò più volle. Poi zonse Zuan Vilan con le teiere de la Signoria. Li disse esser slà relenuto, e aperte le lelcre particular solum, et haver trovalo in uno mazo una lelera di uno cardenal, non sa chi. Ilor inleso il Papa bavia auto lelcre di Fiandra, li domandò di novo. Disse aver dii suo oralor, di 14, ma il messo parli a di tti, come (’imperador bavia zurato la pace a Bruxelles con la Christianissima Maestà fata; et che l’oralor inglese bavia impedito 18 (pianto ha poluto a questo. Et nel partir di Soa Santità, era li oratori francesi con il cardenal Santi Qualro per certi beneficii, et Lodeva li fc’ segno volerli parlar, stringendoli la man ; unde mandò il suo secretario a veder quello volcano dir. Disseno aver «li Fiandra il zurameto fato, ut supra, et die lo aboebarsi di Ire reali seguiría ; et che 1’ Imperador bavia manda per alcuni Elelori di l’imperio : chi dice per far il nepole Re di romani, ma non lo credono, / Dia rii di M. Sanuto. — Tom. XXIY.
el 6 per honorarsi lui. Poi disse esso monsignor di Lodeva, partiria Limi per Franza, restando qui in eorlo suo fradelo episcopo di Sainallò. Item, de le cose di Romagna de li si dice passorano ben. Et è stato con domino llironimo Vich oralor yspano, era con don Pielro d’iirea e l’arziepiscopo di Saragosa, suo eolega edam, facendo le debile acoglientie per nome di la Signoria nostra. Item, zereha le cose di Chioza, ha mandato per Bortolo Zenarin li vengi a parlar eie. El il corier porla lo dite lelcre, non essendo slà lassà passar a Badiali, è tornalo. Mandò dal reverendissimo Medici, dal qual ave il conlrase-gno, fusse lassà passar ; e cussi ordenato sempre sia lassà passar li corieri di la Signoria con dito eonlra-segno. Il reverendissimo Vincula sla mejo e va per vita.
Dii dito, di 2S. Come Alexamlro Taverna, nonlio dii signor Renzo di Zero, era vernilo de lì.
Parte zà 3 zorni di Pexaro; dico ivi esser fatili 3000, e fra Rimano e quelli contorni in tulio sono 14 ruilia ; el che Francesco Maria ne ha apresso Pexaro da fanti 12 milia, tra li qual 8000 «ledi, et esso è alozalo a uno castello nominalo Novolara; el c|io ’( signor Renzo non voi venir a la zornala, ma sira-cliarli, e lui voria slrenzer e asediiir Pexaro ; et die’l signor Renzo bavia falò corei* alcuni cavali ole. Scrive, ha aviso clic Francesco Maria à ’ulo danari per dar una paga a le sue zelile. Per le qual cose quelli de qui, dii Papa, stanno mollo suspesi.
    Di Verona, dii provcdcu.hr Oriti c Capello, di i, liorc 14. Zereha quelle occorenlic, li dadi grandi non hanno polulo alitar, solum li picoli; ma ben hanno posto a quel governo alcuni. Et perchè quelli di la montagna dii carbon in questa guerra hanno fato mal oficio, hanno lerminà mandar alozar de lì parte di la compagnia dii Governador. Ilor hanno praticato con loro non si li mandi, e voleno donar ducati 5000, videlicet il lerzo (in 15 zorni, il (erzo questo Ztigno proximo, e il terzo a l’arcolto presente, il primo Zugno 1518. El perchè alcuni di quelli sono ingrossali per aver portà assa’ vituawe, si potrà ben castigarli el farli portar la pena. Scrive, lui provedador Grili è stato a far compir i conli di lulti i danari à minislrà, cl ha fato far uno gropo di 18* ducali G850 et mandali a Brexa, aziò siano per Milan a conto di 12 milia dieno aver; et scrito a Brexa et a Bergamo prepari il resto, acciò dila summa sia fornita; siclié lien cerio sarano al numero di 12 milia el 500. Spera a veni di Brexa ducali 4000 per dito conio eie., ut in littcris.
Da poi disnar, fo Pregadi per l’Avogaria, zoè li)
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