S1DXVII, LUGLIO. di strelo. Avo 1*20, 42. Iterimi : 141,43, et a la (in fu presa ; la qual parìe voi i quatro quinti di le balde. Fu poi loto una suplicalion di sier Bernardin Michiol qu. sier Mafio, rimase provedadur a la Ju-slicia nuova, per il qual olicio donò ducati 100, è debitor con piczo di dacii a le Raxon nove. Dimanda sia suspcso il suo debito per do anni eie. ; el fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, ut saprei, di suspender dito debito per anni do ; fu presa. Ave: 109,29. Fo loto una suplicazion di uno Lombardin da Zara, fradello di Saladin qual combatè con uno greco di inimici diceva mal di la Signoria, c tutti do lo feridi, et lui Saladin per la dita ferida morite, 292 * d lui Lombardin aver scrvido in armada, capitanio sier Bendo da dia’ da Pexaro capitanio zeneral di mar, et poi in campo eie. ; per il che fu posto, per li Savii, che li sia dà al prelato Lombardin li do cavali leniva dito Saladin suo fradello, con la provision di ducali G per paga, e di più ducati 2 ; sichè l’liabi ducati 8 per paga a page 8 a l’anno, ut in parte, a la camera di Zara ; el fu presa. Fu poi posto, per i Savii dii Consejo, absenle sier Lucha Trun è di terra ferma, .absente sier Bendo Dalfin, una leleru al Catliolico re in risposta di sue, di 28 Aprii, zerdi a relassar il conte Cliristo-foro Frangipani, come senio contenti slargarlo con fidejussion, et come l’è ben tenuto e in bona custodia, e con la Contessa apresso eie. Item, a l’Orator • nostro in corte dii Clirislianissimo, laudando quanto à dito il Christianissimo re a li oratori cesarci e ea-tholici zereha la liberation dii conte Clirisloloro eie., con altre parole, ut patet, sì zercha il far di le trieve, come di altro. Et andò in renga sier Lunurdo Fmo el consier, desentendo di scriver al Calholieo re ; ma per 1’ orator nostro, sier Francesco Corner andato, mandarli a risponder zereha questo conte Chrisloforo. Item, non scriver al Curzense, et scriver in Franza a uno altro modo di Savii. Li rispose sier Andrea Trivixan el consier, savio dii Consejo. Poi parlò sier Gasparo Malipiero, fo savio a terra ferma, lauda la parte di 1’ Emo. Poi io Mario Sanu-do, era di Pregadi, parlai, dicendo ni una ni l’altra opinion mi piaceva, e fusse indusiato 8 dì a scriver fin zonzesse questo Francesco da Coli nontio dii Curzense, al qual era slà fato salvocondulo eie. Poi parlò sier Marco Foscari savio a terra ferma, laudando la parte di Savii e soa, di scriver. Poi parlò sier Zorzi Emo procuralo!’, non voi si scrivi in Spagna e mimcho al Curzense. Poi li rispose sier An- drea Grifi procurator, savio dii Consejo. Et sier Lu-nardo Emo consier messe la sua letera a l’orator in Franza, et dii resto se indusii a scriver. El meglio era a motel* indusiar lutto, et questa saria stà presa. Avo una non sincero, 30 di no, 55 di sier Lunardo Emo, 103 di Savii, e questa fu presa ; et era ore 24. Fo comanda grandissima credenza, le dispulazion e lelore si scrive. È da saper: il corier venuto questa malina, spazi por li Grimani da Roma, chiamato . . ., disse come Francesco Maria era idrato in Pexaro. A dì ultimo, la matina, fo teiere di Franza, 293 di l’Orator nostro, date in Alba Villa a dì 15, drizate a li Cai di X, et cussi questa matina fo i Cai di X in Colegio. Fo lelore etiam di Milan. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ; et perchè inanellava il numero per esser idrato sier Polo Trivixan consier a la bancha, et cazado sier Domenego Trivixan el cavalier proeuralor, era di Zonta, fo mandato per sier Piero Landò, è di Zonta, qual è stà amatalo è varilo, aziò fusse il numero, e cussi vene; et tratono questa materia, et fo terminato aprirla doman al Pregadi con gran credenza. Fono fati Cai di X per Avoslo : sier Francesco Contarmi, sier Priamo da Lezc et sier Piero Moce-nigo, stati altre fiate. In questa matina, in le tre Quarantie civil con il Colegio di XX Savii, nel numero di quali fui lo, fo Iratà il caso di Relori e Consieri di l’isola di Candia per la sentenlia fata per li Synici da mar etc. Parloe primo domino Rigo Antonio dolor per li senlentia-di, et li rispose sier Zuan Antonio Venier avochalo di Sinici, i quali le’ notar, donarli il quarto che i sen-tentiono. fior reduti da poi disnar in sala d’ oro di suso, parloe domino Alvise da Noal dolor e ben ; li rispose sier Marco Antonio Calbo synico. Andò la parte: eramo solimi 23. Mancò do, che eri zudegoc, zoo sier Zuan da Leze, è di XX Savii, non è venuto, e sier Polo da Molili qu. sier Antonio, el XL, si cazoe por uno, eli’ è so parente, compreso in dita sentenlia. Et fo una non sincere, 8 laja, 14 bona ; sichè fu fata bona conira molti zentilhomeni a ruina loro, dio soto fede di non pagar andono a’ diti rezimcnli; e cussi va a star in tesla di altri. Et quelli zudegorono, numero 23, qui noterò a memoria. XL zivil nuovi. Sier Almorò Lombardo qu. sier Julio, Cao di XL. Sier Zorzi Guoro qu. sier llironimo, vicecao,