301 MDXVII, MAGGIO. 302 172 Exemplum, La intrata in Parisi di la Christianissima Resina. Ilogi, Marcii 22 de Mazo, a le tre ore apresso mezo dì, incomenzò la intrala et durò fino a le sei bore. Primo veneno inaliti qualro trombete, quali sonando dinotaveno la gionta di la Christianissima Regina; et apresso li arcieri de la guarda di la villa, eh’ erano 100, cum le zanete in mano in ordinanza, cum saioni bianchi, zalli et rossi rechamati d’oro, cum una nave nel petto, i quali andavano a tre a tre. Dreto venivano trombete quattro, et apresso loro arcieri 50 pur vestili a la medema livrea ; de li qual li primi sei liaveano le balestre, el resto le zanete, et in ordinanza. Marchiavano poi li sergenti di la. villa, grifferi, antiani, mercadanli et arlesani de la villa, quali erano una infinità, tulli a cavallo, e ciascuna d’ esse compagnie havea qualro officiali vestiti di seta et velulo che andavano inaliti. Venivano dreto li arcieri de la guarda de la notte di la villa in ordinanza cum le zanete in mano, liaveano li sajoni nel petto, un’ altra ne le spale, quali erano 50. Apresso venivano li judici et officiali de Ghiate-ler, vestili tutti di rosso, el erano assai bon numero; poi li judici de li mercadanli. Seguitavano poi alcuni sergenti, poi li zenerali de le finanze cum grosse catene d’oro al collo, cum li conleroli, thesaurarii et officiali. Poi passavano li presidenti, rasonati et officiali de la Chianibra de li Conli. Venivano apresso li uschieri del Parlamento, et poi li senatori de la villa luti vestili di rosso, che andavano a doi a doi, et erano 50. Passava dreto lo Prevost d’ostel del Re cum li soi arcieri in ordinanza. Seguiva poi una infinità de genlilhomeni hono-ratainente vestili de seta et brochato rizo sopra rizo, che facevano uno bellissimo vedere. Marchiavano, per ordine, li sguizari de la guarda cum grandi pinnagi in ordinanza, tuli vestiti ad una livrea, zioè de zuparello negro de damasco de la parte sinistra, et bianelio et zauelo dal canto dritto, et le calze de la medema livrea. 172' Passavano poi signori et gentilliomeni vestiti di brochato et seie, clic era bellissima cosa a vedere, et erano li baroni et principali di Pranza. Venivano dreto li magistri de le richieste del Christianissimo. Poi Irombcli 10 cum la insegna regale, quali sonavano continuamente. Apresso seguivano li araldi cum l’habilo regale, eh’erano 15. Se ne veniva uno pagio su uno bellissimo zaneto cum la sopravesta di lui et cavallo bianca rechamata d’oro bellissima. Poi una chinea menata per mano, cum la sopravesta de la medema sorle. Passavano poi monsignor Gran Maestro, monsignor lo Armiraglio, monsignor de la Tramoglia, et monsignor Marechial Giuleanes, tulli a paro, ma li doi fratelli erano in mezo. Dreto venivano monsignor de la Valle seneschal-co de Normandia el monsignor de Spajo a paro. Poi seguivano monsignor Gran cancellier et il Gran scudier. Marchiavano poi monsignor Bastardo de Savoja, monsignor de Rual, monsignor de Iloman, monsignor de la Guisa fratello del ducila de Lorena et altri; tutti quesli signori erano vestili di brochali bellissimi. Poi vene la Regina vestita di biancho cum la corona regale, sopra una leclica aperta a modo de carro triumphale, menata da 4 cavalli sotto balda-chino, quale era portato da qualro de li primi de la villa ; li cavalli erano vestili de sopraveste bianche rechamate et bellissime. Avanti la leclica, da man dextra, era monsignor de Vandomo, et a mano rilancila monsignor de Genevra, fratello del duca de Savoja ; dreto la lectica el a man dexlra, monsignor de Lanson, et a mano mancha monsignor el Conle-slabile. Apresso Madama cum la corona ducale in la lectica tutta negra di voluto; poi madama di Lanson cum una bellissima veste, et la corona ducale sopra una chinea. Apresso erano quatro altre principesse benissimo vestite di brochato d’oro cum le corone ducale, el quatro altre cum le corone da conte, et le coperle de lo cliinee tutte bianche reclamate bcllissitnamenle. Dreto venivano sette altre 173 benissimo vestite, zioè tutte de drapi d’oro, et le cliinee vestile come le prime. Seguivano poi Ire carele cum le coperle pur bianche et rechamate piene de damiselle benissimo vestile. La fine funo li arcieri de la guardia del Christianissimo, tulli ben montati; seguitava poi uno infinito numero de gente. 11 tutto era assai più bello et sum-pluoso a vedere che non si pò scrivere, cum una infinità de bellissime veste et belli cavalli.