MDXVII, GIUGNO. 356 dolo dii zoneral di Normandia por domino .... de Aquis, suo camerier. Etiam il Contino va a portar il capello al nepote di monsignor di Chievers, episcopo camaracense, in Fiandra. Itemi, la cosa di frali è sta terminata, et li frali Observanti hanno olenulo di far il suo zeneral ; qual l’hanno cleclo nel loro capitolo, zoè el vichario che era al presente, chiamato ministro zeneral; et li Conventuali hanno falò il suo chiamalo maistro zeneral, qual è sta domino frate Antonio Marzelo, videlicet di Clierso, ministro de la provintia di Santo Antonio, llesta ancora cerio differentie Ira loro frali, quali si va cedando. Si dice, li Observanli per questo hanno dato bona summa di danari al Papa, dal qual hanno auto molle indulgen-lie per trazer li diti danari. Itcm, Francesco Maria con le zelile dii Papa desiderava esser a le man, coinè scrisse; bora significha ditto Francesco Maria andò per luor il passo di dite zente dii Papa, e poco inanellò non ge lo tolesse; le qual pur si salvono col legato in Pexaro. E dito Francesco Maria andava verso la Marcha, dove sono terre riche, et potrà aver bon sussidio di danari. 11 Papa ha mandalo a condur 6000 sguizari, da i qual spera aver gran su-sidio; ma sarano longi, e avanti vengino sarà ussilo la estate, e in questo inezo il paese sarà dissipato. Dii dito, di 9. Come eri fo concistorio, e il Papa mandò a chiamar esso Orator noslro andasse a palazo da Soa Santità, per uno suo palafrenier. Qual andato, trovò erano li oratori francesi, inglesi et Portogallo. Poi vene el signor Alborlo di Carpi ora-tor cesareo, hyspano et lui nostro, et steteno assa’ aspetar, che erano liore 15, perchè il Papa sle’ lon-gamente in concistorio. Qual, licènliati li reverendissimi cardenali, chiamoc dili oratori tutti, dicendo come havia convenuto esser slà con li cardenali, e questo perchè erano altri cardenali in questa conju-ration di Ire retenuti, et come havia ditto che ’I voleva a tulli perdonar e tuorli a gratia, e cussi li 204* haveano tolti, dicendo havia fato cossa che leniva sarà di piacer di cadami principe, che l’intenderà aver usato questa clemenlia. Et l’orator d’Ingaltera disse: « Pater Sancte, avete perdonato a tulli? » Rispose il Papa: « A questi incolpali sì, ma a quelli sono in castello, si farà quello voi la juslicia ». Et essendo l’hora larda, essi oratori tolseno licentia da Soa Beatitudine. Di Romagna si ha Francesco Maria esser a campo a Ancona, dove trala danari assae, et va depredando, et ha depredalo 3 lochi propinqui ; con le qual cosse nutrisse el suo exercito. 11 ducha Lorenzo di Urbin, si dice, di Fiorenza dia cavalehar nel suo campo, e spera molto in sguizari ; ha falò provision di danari e à ’uto da’ fiorentini ducali 60 milia ; sichè a un (rato ara 100 railia ducati. Il signor Prospero Colona è de qui ; si dice si dia parlir por tornar ai soi castelli. Item, manda letere dii Consolo nostro di Napoli et di Sicilia. E nota. In dite letere di 5 è una particularità, come lui farà ogni cossa, facendo il Papa cardinali, ne fazi uno zenlilhomo nostro. Di Napoli, di Lunardo Ansehni consolo, di 30 Mazo. Come manda Iclere di Barbaria, drizale a sier Alvise Pizamano, che importano, ne le qual è una ¡etera dii Re. Item, manda letere di Palermo, di sier Pelegrin Venier, per le qual è avisato le nove di turchi, scrisse per avanti. Item, à ’uto una letera di Pexaro, dii suo adversario, molto minatoria ; si racomanda etc. Vene l’orator di Franza, dicendo queste do nave di pelegrini, che vanno in Jerusalem, sopra la gran-da di Tadio Contarmi è numero 85 lodeschi, e sopra la pizola, eli’ è francesi numero 60, di Toma Duodo e compagni, qual nave è nuova, et che è stà preso le vadino insieme, dicendo voriano andar cadauna daspersi, pregando la Signoria voy lassar andar cadauna al so’ viazo, con parole alle etc. Il Principe disse si feva per più segurtà loro; per ozi nel Senato si tralava questo. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir questa materia di le nave, el. fo leto le letere di Roma e Napoli soprascrile, et un’allra. Di Verona, di sier Alvise Contarmi podestà, di 9. Come è tornato lì domino Lunardo Ce-vola dotor, ciladin veronese, stato prima a Trento, qual è venuto a visitarlo, et li ha ditto che lo episcopo di Trento li ha dilto nel suo parlir l’Impera-dor esser a Bruges, qual si fatica che ’1 re Catholico passi in Spagna; et come l’avia aulo gran mal et era risanalo, pur li è rimasto il mal in una gamba, qual ha falò una piaga che butava. Et che dito episcopo li havia dito che la trieva durerà da parie de l’Imperador, et finita, secondo nostri averà obser-vato li capitoli, cussi continuerà Soa Maestà, dicendo si doveria observarla per ben di le parte. 11 qual vescovo mostra esser aficionato a la Signoria, e li ordenò salutasse li reclori de quesla terra da parte sua, oferendosi. Item, disse che lì a Trento erano molti rebelli veronesi, vicentini, padoani et di Friul, 205 et esso Podestà li domandò chi le deva il viver. Disse che l’Iinperador li havea mandalo poco è raynes 1000, quali fono divisi tra loro. Etiam sono molli milanesi col ducha di Bari, ai qual l’Imperador non | li dà alcuna cossa. Queste nove et a visi li ha parso