559 MDXVII, AGOSTO. 560 Da poi disnar, fo Colegio ili la Signoria e Savii con i Cui di X. Et redule le Quarantie, compite di parlar ozi, poi disnar, sier Francesco Bolani oìim avogailor, mena ii caso di Zuan Ruzier scrivan era a le Cazude, qual è in preson. E da saper: in questa terra, per causa (licerli disturbi, intervenendo il Consejo di Verona, fono mandati da li Itectori a la presenlia di Cai, do eitadi-ni marcheschi : conle Tadio di Pompei dolor et Ja-como Zandonin, over di Bassani, i quali veneno, et poi presentali a li Capi di X et alitilo sier Zuan Paulo Gradenigo era provedador a Verona, fo terminalo poi darli licentia, e ritornorono a caxa. A dì 13. La mulina, non fo teiere da conio. In le do Quarantie, per il caso di Zuan di Ruzier, parlò in sua defension domino Rigo Antonio, et etiam poi disnar, et compite. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta in materia ili dazieri dii sai di Bergamo, e altro zerclta danari. Et fo aceptà la oblazion di domino Rigo Antonio de Godis dolor, avoehato, videlicet voi servir la Signoria in avoehato fischal in loco di domino Venerio, qual liavia ducali 200 a l’anno, con questo sia scrilo a Roma per benslìeii per ducati... a uno suo iiot ; et cussi essendo in renga in Quarantia, li fo portato la nova. Itera, per li Sinici di Rialto fo conzà la cos-sa dii liol di Gasparo di la Vedoa scrivan al dazio dii vin, videlicet che ’1 pagi in tutto ducati 200. Di 'Roma, fo letere di /’ Orator nostro, di 7, et di Napoli, et tre letere di tre Cardinali nuovi in risposta di noslre scritoli. Di Roma aduneha, di l’ Orator nostro, di 4. Come è stato dal Papa ediloli le nove turchesche, justa le letere scritoli per la Signoria nostra, Soa Santità udite aleutamente e disse: « È bisogno si lazi provision ». Poi disso di Romagna non haver altro se non che ha falò salvocondulo a quelli capitani spagnoli di Francesco Maria vieneno per Iratar acordo, quali dicono esser in lutto con li so’ 2 rnilia fanti, dicendo, si ’1 seguisse l’acordo, questi fanti 2 milia nostri e di Francesco Maria sarano boni mandarli conlra il Turclto. L’Orator disse è pocha zénle, bisogneria zenle d’arme e altro. 11 Papa disse, se l’avesse 40 milia fatili, voria andar in persona conira il Turcho; sichè Francesco Maria non ne lassa andar conira infedeli. Poi disse di sguizari, che loro voriano venir 8000 c lui non ne voi tanti, e no voi aver 4000, che con li 2000 venuti et quelli liavia prima sariano 8000 tra sguizari e lanzinech, dicendo aver speso in questa guerra fin qui ducati 500 milia, et non à fato niente. Item, l’Orator non li volse dir altro ; ma li parlò zerclia l’abatia di Narvesa per il fiol di domino Michiel Trivixan. Soa Santità: « L’altro di che ne parlasti, non sapevamo che cossa ; hora lo sapetno et vi dicemo volerla dar a uno nostro servitor, al qual l’habiamo conferita. » E l’Orator pur instando le raxon dii Trivixan, il Papa disse : « Lasse, si pro-vederà a tulli do. » Item, 1’ altra letera zerclia i Vi-luri per l’abazia di Leno, di parlar al Cardinal de Monlibus ; non è di qui, ma si manderà la letera a soa signoria. Item, l’altra zercha l’inlerdito di San Polo, ha parlato a quel domino Nicolò Aurelio Rali; qual si duol di danari auli avanti trulo dii beneficio, el questo è la causa non si lievi ; pur verterà etc. Dii dito, di 6. Come li noncii di Francesco Maria è venuti per Iratar acordo. Ha inteso dito Francesco Maria esser sta in coloquii col Cardinal Legato; voi la investitura di Urbin per lui e so’ fioli ; e si ’1 par al Papa, starà absente dii Stailo per esser mollo slracho di la guera, teme la spesa, e sta mollo su-speso. Eri sera zonse il signor Marco Antonio Collina, vieti ili Pranza, et ozi fo da 1’ oralor dii Chri-stianissimo re, et insieme andono dal Papa e li portò una letera di credenza di Soa Maestà, et li fo dito si ’I conosceva li capitani yspaili è in campo di Francesco Maria. Disse de si per esser stali parie con la Cesarea Maestà. Item, si dice il re Calholico, per questo anno, non passerà in Spagna. Item, scrive 1’ Orator aver parlato col cardenal Santa f zercha l’abazia di Santa Trinila di Brondolo per li frali di Santo Spirito, dicendoli mai la Signoria com-porteria fusse privati essi frati, dove molti zentilho-meni nostri ha li fioli lì hanno fato professione. Soa signoria disse parlasse al prolhonotario Bentivuolo, e cussi ti parloe; il qual disse bisogneria che quelli frali desse il viver a li frati expulsi zi 8 in 9 mexi. « Li ho fate le spexe; son povero et quelli frati sono richi ; però mi pagi le spexe ho falò eie. » Di che esso Oralor ha scrilo a li procuratori di diti frali il tutto. Dii dito di 7. Come ha inteso quelli capitani spagnoli e noncii di Francesco Maria hanno dalo li capitoli al Papa, et veleno el Slado de Urbin e le cità di Pexaro e Sinigaja, che tien il ducha Lorenzo, lutto depositar in man dii Christianissimo re el dii re Ca-tholico, quali siano judici a judichar di chi dieno esser, el non voleno levarsi col campo fino dili reali non Itabino auto la total consignalion. Item, le zenle voi dal Papa tre page; per il che il Papa voria far acordo, ma non voi depositar le do terre el lieti. Poi