MDXVH, APRILE. 100 sogna scriver in Dal malia. Item, fo ordini, per la Signoria, li Patroni a l’Arsenal melino in ordine le do galie sotil. Et cussi si atende a questo; ma bisogna li danari, et non è il modo per esser tutto impegnato. Costerà questa ambassata più di ducati 15 milia, computa lo armar di le do galie. Da poi disnar, fo Colcgio di Savii con li Cai, et veneno etiam sier Lu nardo Emo e sier Francesco Corner consier in Colegio. 90 ' Adì 14, Marti di Pasqua. Fo leto certa le-lera senza subscritionc, di mali portamenti di sier Valerio Marzolo provedadordi Zefalonia; et fo mandato per sier Piero Foscolo, va suo succesor, soli-citando la sua andata, qual partirà fin 6 zorni. Va con una nave va in Candia lo condurà de li. Et intralo li Cai di X, fo consultato di far Prega-di et lezer li capitoli portati per questo nontio dii re di Pranza. Alcuni voleva lezerli nel Consejo di X con la Zonta. Hor è zorni 15 non fo Pregadi, e fo terminato farlo ozi. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi, et a nona vene teiere di Poma, di V Orator nostro, qual vien al solilo per via di Toscana, e questo è il sumario. Prima fono lele in camera del Doxe avanti si redliscilo in Pregadi, dove li Savii steteno li a consultar fin si lexe le lelere. Di Chiom, questa matina, fo letere di sier Andrea Lion podestà, di 13. Come, per barche di Chioza zonle di Romagna, parlino Zuoba, et uno citadin di Pexaro zoulo questa matina de lì, parli Zuoba santo, a dì 10, da Pexaro, referisse come il Mercorc da sera le fanlarie italiane con le oltramontane dii ducha Lorenzo fono a le man: chi dice per causi! di uno preson, chi dice per partir certa roba si comprava, e fo taiati a pezi da 400 fanti, el forzo italiani e altri capi. Poi li fanti oltramontani hanno tolto le artelarie appreso dì loro; et le fanlarie italiane erano redule verso Fan. Si dize per soldati fuziti in Pexaro; che se la note non soprazonzeva fra loro si consumavano, et esserne fuzili, et svali-zato il signor Renzo era lì. Et Zuoba in Fan Rama-zoto con la sua compagnia era slà ettarn a le man con quelli dii conte Brunoro c morti 30 fanti; et il campo dii dito Ducha vecliio era tirato verso a Fos-simbrun, dove cigliava quelli dii Magnifico voler andar in quelle parte. Dii dito, pur di 13. Come à auto letere dal suo explorator, qual manda incluse, el dia ritornar lì a Chioza. Li scrive la nova, ut supra, qual seguì Marti a bore 2‘2, che si atachò italiani con i lanzine-cbi, et morii guasconi 400, italiani 30, et sacbizato ¡1 signor Renzo; sichè ludo il campo è in fuga, et il Cardinal Bibiena era con li guasconi. Zuan Paulo Bajon è partito e andato verso Perosa, perchè le zenle dii ducha Francesco Maria voleano andar a meler in stalo suo cuxin Carlo Bajon foraussìto; sichè li italiani iuzono di campo, e il signor Ursino Ursini è partido, e cussi Vitello Vitelli, il Ducha ve-chio era a Carthazego, e hanno li soi falò bulini asai di vituarie. Scrive, lui explorator è partido, zonto in certo porto di le boclie di Po et vien a Chioza, et per venti contrarii non ha potuto venir; e scrive tal nove. Di Cor fin, di sier Alvise di Garzoni bay lo e 91 Consieri, di 26 Marzo. Come quel zorno, hessendo zonto de lì uno gripelo expedito aposta per il rezi-mento di Candia con lelere a la Signoria noslra, di le gran nove e successi dii Signor turco, che sono di grandissima imporlantia, unde li par non mancar di avisar quella per tante sue hanno scrito, eli’è il continuar le fabriche di quel importantissimo loco di Corphù, maxime in questi tempi, unde si scusano; e cussi per proveder al loco dii Butintrò, voriano legnami e qualche baril di lornesi, et si atendesse a cavar il fosso. Item, il Provedadordi l'armada,adì 24, partì de lì con le galie conserve per andar in Candia, justa i mandati di la Signoria nostra. Di sier Sebastian Moro provedador di l'ar-rnada, date in galia apresso Corphù. Come, a dì 23 partiva per Candia, et scrive aver levato una galia era mezo afondà lì nel muoio, qual è ancora na-vegabele, et pregalo quel rezimento voy ponervi cura ; sichè è stata bona opera. Di Candia, di sier Marco Orio ducha et sier Marco Dandolo dotor e cavalier capitanti, et Consieri, di 13. Scriveno, in risposta di nostre letere col Senato scritoìi di 22 Zener, rispondeno non pono trovar li danari li vien scrito aveano, e sopra questo scriveno longamenle. Sono debitori per per-peri 20 milia; né da Cerigo hanno potuto aver nulla, perchè ogni anni do nel compir di reetorì vieneno lì per conzar le scriture et portano quello li avanzano, et venne sier Alvise Barbarigo, stato rector de de lì, qual restò debitor di perperi 550. Quella camera di Candia è povera; ha inlrada ducali 24 milia a l’anno; poi ne sono assa’ debitori per conto di dacii. Si vende il suo et usano ogni cossa per esigere il danaro, e laudano mollo sier Zor/.i Franchili scrivan di quella camera. Concludeno aver in contadi ducati 5000 et più preparali per lo armar. Item, scriveno la torre dii muoio, over porto, è mal conditionala, minaza ruma, per caxon dii teramolo sì sfese etc.