271 MDXVII, MAGGIO. 272 noslro, elio li in Milan so ritrova, sta ogni di su comprar cavalli c far nioslre, e presto, dice, sarà a Verona. Scrive, Ita ricevuto letere di la Signoria nostra con la copia di la lotcra dii cardenal Aragona, scrita di Ferara a la Signoria nostra, et la copia fatoli da esser coinunichata a monsignor illustrissimo, et cussi ha fato; il qual ha dito esser andato da Verona a Trento, et il Governador nostro à aviso passò per Verona, et che dal re Catholico non sarà ben visto per amor dii ducha di Calabria. Scrive omnino questi veleno aver la rocha di Arze avanti lo illustrissimo Lutrech si parli per Franza, che sarà a la fin dii mese; siebè sperano di averla avanti. Dii dito, di 18. Come scrisse per l’altra sua, auto la rocha di Arzes, monsignor di Lutrech si partirà per Franza, che sarà per tutto il mexe, et il suo Arzentier ha dito come Perosa è streta mollo e farà assa’ a difendersi. Sono in campo di Francesco Maria 2000 archibusieri, et in numero di spagnoli gè sono 800, rt che Lutrech, per esser governador di la Equilania, vicino al paese di lanzinecb, credeva et non voi discompiacerli per ogni rispetto; li quali sono quelli è in campo navari, baschi et biscaini; et che ’I Papa aspela la risposta dii re Chrislianissimo, Item, è zonli) di qui il breve dii Papa zercha la reslitution al ducha di Ferara di Modena e Rezo, con tante clausole che più dir non si poi. El conte Pietro Navaro è in Provenza e fa armata conira infedeli, et' ha fato 8000 fanti. Item, è venuto l’ordene di San Michiel, che ’I re Chrislianissimo ha marni lo al governador di Zenoa monsignor de .... Il Governa- * dor nostro, che 11 a Milan se trova, dice partirà que-st’altra setimana per Verona, dove desidera siano li danari per dar a le so’ zelile. Item, l’abale di Gualdo, qual scrisse dovea venir per pagamento di certi cavali a la Signoria nostra. Par, il capitanio Juliano de ..., ch’è di Svii sguizaro, parlò al signor Zumi Jacomo; il qual vien per vodo a Treviso a la Mado-na, et sopra questo scrive, ut in litieris, comemorando uno che per bone parole li lo date, lassò ducati 1000 dii credito, tamen poi li volse tutti, et par questo fo ambasador a la Signoria quando era il cardenal Sedunonse per la sua liga di Svii, et fo de li primi oratori di sguizari. Item, vien a Venecia uno con letere di monsignor di la Cleta et dii Chrislianissimo re in sua reeomandalionc a la Signoria nostra; voi aver certi danari dice dia aver da’brexani. Item scrive, come è vernilo uno fiorentino, nonlio dii ducila Lorenzo di Urbin, con lama di voler asoldar 7000 sguizari. Et à inteso si fa una dieta in Berna di sguizari, et che non voleano restituir al stailo de Milan Locamo, qual volerlo minar, e Lugan voieno fortificliar e lenir per loro. De quello più intenderà, aviserà. Di Franza, di l’Orator nostro, da Paris, di 8. Come il Chrislianissimo re mandò per lui, dicendoli è molto instalo da li oratori cesarei et dii re Catholico, che ’1 conte Christoforo Frangipani sia liberalo, et maxime da parte de l’Impcrador, ai qual à risposto non esser ne li capitoli compreso tal resti-tution di presoni, et non poi esser dimandato, dicendoli le crudeltà ha fato nel Friol; e che l’impe-rador ha gran voja di averlo, dicendo : « Domine Orator, ne ’1 bisognerà darlo, però voria la Signoria me lo consenti a mi, aziò pare babbi credito e poter con quella; sicliè scrive a la Signoria». L’Orator disse, è meglio indusiar a dargclo in altro tempo e Calandosi altre cosse con la Cesarea Maestà, perchè avendo scrilo a la Signoria lo slargi, è meglio aver prima risposta e non scriver di tal liberatone. E il Be, inteso questo, disse: «Scrive quando vi parerà». Item, a bore 22 è zonto qui Vicenzo Striga con li salvicon-duli dii re Catholico e le le re di Fiandra, qual manda a la Signoria nostra. Item, cri zonse qui la mojer di monsignor di Ravasten, venuta per esser a la in-trada e coronalion di la Serenissima rezina. Di Fiandra, di Hironimo di la Vedoa secretano, date a Bruxéks a dì 4. Zercha i negocii aulì in materia di salviconduti, e il Re parli per Nau, come scrisse, el il vicecanzelier di Aragon voleva pagasse a raxon di ducati 50 per galeaza, e lui dicendo cosse publice non pagava. E parlò al Gran canzelier di questo, andato fino a Nau, lige 4 de li, per questo e far sizilarli. Et li fo necessario parlar a monsignor di Clevers, che est alter B,ex, perchè di lì omnia sunt vcnalia. Disse dii pagamento è bon far meglio si po’. Poi lui Secretano parlò al Gran canzelier, dolendosi di questo pagamento, che l’andar di le galie era beneficio dii re Catholico, e che il qu. secrelario Almazano non loleva nulla di questi salviconduti. Rispose: « ni mi voglio nulla » el ordinò fusseno sigilali ; et il sigilador era lige do più lontan, e convene andarlo a trovar. Dii dito, di 5. Scrive come expedile a Nau diti salviconduti, quali sono tre repliehali, el quello di la suspension di le ripresaje connexo, el li ha consigliati a Vicenzo Striga, qual vien per le poste, e lui edam (ornerà dal suo Orator in Franza. Fo lela la le ter a dii re Catholico scrita a la Signoria nostra, latina, data a Bruxeles in Barbante a dì primo Mazo, sotoscrila « lo el Re », in la qual scrive come comandò a li soi comessarii