301 MCCCCCVI, FEBBRAIO. 302 Di Rimano, dì sier Alvixe Contarini, podestà et capitanio, et di Faenza, di sier Marco Zorzi, provedador. Zercha quelle oecorenlie; e le gerite dii papa si andava disolvendo, cussi quelle Cenno fiorentini. Fu posto, per li savij di colegio, armar uno bri-gantin in colfo, et il patron sia popular, eleto per collegio, vadi soto il capitanio dii collo ; e questo perchè è aviso, quelle fuste di Malta dieno iterum ritornar, et danizar come feno l’anno passato; et lu presa. Fu posto, per li savij, che de ccetero quelli dimandarono gratia per perdeda di dacij, non se includi i piezi, ma cadauna gratia si intendi per uno nome sollo. Ave 19 di no. Fu posta, per li consieri, la gratia di sier Hironimo Lion, quondam sier Andrea, debitor, di pagar etc. ; et fu presa. Fu posto, per li consieri e cai di 40, e savij di colegio, scriver in corte per expectativa di beneficij, per ducati 300, a uno fiol naturai fo di sier Marco Wpomano, el cavalier, morto podestà a Bergamo, alento la inopia di la sua fameia. Ave 40 di no ; e non fu presa. Fu posto, per li savij ai ordeni, cresser ducati 500 di acrescimenti per galia, a le galie di Aqua Morte, qualle non trovono patroni ; et fu preso. Fu posto, per tutto il colegio, atento li meriti di Andrea Mauresi, capo di stratioti da Traù, di mandarli fino lì una caxacha di pano d’oro, fodrà di raso verde. Item, crescerli ducati 2 al mexe, più di quello havea di provision ; e questo, atento si havia ben portato in questa incursion contra turchi ; presa. Fu posto, per li savij, che sier Hironimo Donado, dolor, el qual per colegio fo designalo andar verso Lugo e Bagna Cavallo, come zudexc, insieme con uno dii ducha di Ferara, atento ne occupano assa’ territorio di Ravena, eh’è nostro, i qualli dodebano metter li confini, e perhò dia partir, per tanto fu preso, che li sia dato ducati 50 per dila spexa etc. ; ut in parte. A di 28 ditto. La matina fo incanta le galie di Aqua Morte; e la prima ave sier Zusto Guoro, per lire 45, ma la segonda non trovò patroni, e fo rimesso a incantarle al primo zorno. Da poi disnar fo conseio di X. Fato li capi di marzo : sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, sier Zanoto Querini, nuovo, et sier Zorzi Emo; et fo zonta di colegio et altri. Noto, che a di 21 di l’instante, la malina, in quarantia criminal, sier Alvixe Zorzi, olim avogador, menò il processo fece sier Zorzi Loredan, contra Marco Rizo, fo secretario di sier Beneto da cha’ da Pexaro, olim zeneral, et per pregadi preso di come-terlo a l’avogaria ; e questo, perchè ditto processo era falsso, e fato contra li debiti ordeni di l’oficio. Ave solum do di no. Et cussi poi sier Luca Trun e sier Alvise Zorzi preditto, olim avogadori, in questo caxo fenno una dechiaration, che ’l ditto Marco Rizo, non hessendo alcun processo in l’avogaria contra di lui, sia absolto; et ita andò in colegio, come prima secretario ducal. Item, li fermenti erano in basso precio, da lire 5, soldi 10, fin lire 8, le farine in fonlego il staro; si che gratia Dei non è caro, e cussi per tutto il mondo è abondantia di biave. Item, fo terminà, per colegio, exequir la parte fu presa, zercha far la cava in trivixana, per adaquar la campagna ; e fo mandato fuori, con commission e inzegneri, sier Pollo Valier, uno di provedadori, sollo, perchè sier Piero Michiel, l’altro compagno, era amalato, et etiam à l’oficio di le raxon nuove ; si che questo pertegerà, et ordenerà di dar principio a ditta cavatiom. Item, in questo tempo a l’armamento si armava le galie fonno prese, videlicet il primo soracomito fo sier Alexandro da Pexaro, quondam sier Hironimo, sier Hironimo Barbarigo, di sier Antonio, sier Zorzi Simetecolo, quondam sier Zuane, sier Jacomo Marzello, di sier Zuane, et sier Tomaso Moro, quondam sier Alvise, sier Alvise Loredan, quondam sier Mathio. Et nota, che sono fuora queste 8 galie solfi, videlicet: sier Hironimo Contarini, provedador di P armada, sier Marco Loredan, sier Antonio da Pexaro, sier Francesco Pasqualigo, sier Almorò Pixa-ni, vice capitanio al colfo, sier Marco Bragadim, sier Zuan Francesco Poiani, sier Lunardo Foscarini, fo Dandola. Copia di una letera dii signor Sophis, mandata al serenissimo principe nostro, domino Leonardo Lauredano, doxe di Veniexia, ricevuta a dì... zener 1505. Ismail Sophis soldam, che Dio fazi el suo regno eterno, al soldam de’ venetiani, grande amico nostro, che Dio fazi el suo dominio perpetuo. Le lingue non poriano exprimer, nè pena potria scriver, nè P intellecto potria comprender lo amor vi portamo; havemo gran sede e gran desiderio de veder la signoril persona vostra ; speremo ne la misericordia de Dio, et in quello che apre e sera il tutto, che presto si vederemo, et saremo boni ami-