•)l< MDXV1I, Dii Cardinal Cur scaso a la Signoria nostra, di 13, date in . . . Come manda di qui Francesco da Gole suo per tralar con la Signoria la liberalion di suo cugaalo conle Chrisloforo; prega voy darli salvocondulo e udirlo eie. li noia. L)i!o Francesco da Colli é da Conejan, subdito nostro e rebello in questa guerra, e si dà litoio Consier cesareo. Da poi disnar, per Colegio, con li Cai di X, fo mandato il salvocondulo die ’1 vengi liberamente. ltcm, fu terminato far domati Pregadi e tornar li Savii con le soe opinion di scriver al re Cathalico e al Curzense di quanto fu preso, semo contenti slargar il conte Chrisloforo, dandone segurlà e cauzion. In questa maliua, redulo le tre Quarantie et il Colegio di XX Savii, che è numero 140 tulli, per la senlenlia fata per sier Zuan Nadal Salamoi) e sier Marco Antonio Calbo olim sindici in Levante, dii 1515, i qual vuol che li uiìciali di Cania el li Consieri di la Cania e di Helimo, e li Udori di Sitia debano pagar il quarto e terzo di le utilità e salario di cavalli hanno aulo dal 1499 io qua, justa la forma di la parte; di la qual sententia molli zentilhomeni siati ivi si appellano, e fo cazà etiam quelli stali dii 1471 in qua, adeo si rimase numero 25 al pender, di tulli. Et ozi, poi disnar, in Quarantia criminal sier Piero Morexini qu. sier Lorenzo e sier Andrea Marzello qu. sier Marin, synici in Rialto, parlò il Morexini, iiienoe Zuan liol di Gasparo di la Vedoa, qual à tolto soldi 2 per bolela al dazio dii vin, dove è scrivali, conira quello li vien, eh’ è per più di ducali 80 a l’anno; et messe di prozieder. Parlò, per il Vedoa, domino Pelro di Oxonicha dolor, avochato. Andò la parie ; era bore 24 : fo 16 di procieder, 6 di no, lo non sinciere ; non fu presa alcuna cossa. Anderà un altro Consejo. A dì 30, la matina, fo ¡etere di lìoma, di V Orator nostro, di 27. Avisa Francesco Maria parli col campo di la Marcila, non havendo potuto espugnar quel castello di Corinaldo, e va col campo verso Pexaro. Il signor Fabricio Colona parte di Roma, va a trovar il Viceré e andar uniti in campo in union dii Papa. È stato da lui Orator uno fradelo dii Cardinal Sauli, volendo la cauzion de. L’Orator disse esser presto a farla ; ma voleva veder la seri-tura, e cussi promesse porlargela, el voi etiam una fede di dito Cardinal di sua man, che soa signoria voi si fazi la promission in tal forma. El Cardinal Sai) Zorzi si sla in Palazo visitalo da tulli, etiam lui Orator anderà a visitarlo. LUGLIO. 518 Di Padoa, di sier Francesco Corner, di 28. Dii zonzer suo di lì, e si partirà per fornir il suo viazo ; -et il signor Jatius di Campo Frcgoso è stato a visitarlo, dolendosi non è slà ancora salisfato di quanto el rechiese, et è bon servitor de. Di Zara, di sier Andrea Hlatipiero conte c sier Agustin da Muta capitanio, di 18. Come era venuto lì uno nonlio dii ducila Francesco di Ur-bin, nominalo domino Carlo di Bufali, per liaver la l'usta sua era de lì, dicendoli aver mandala uno suo nonlio per questo a la Signoria, e aspeteria la risposta; al qual li fono acoglienlie eie. Il qual, vedendo uno bregautin era in porlo, lo nolizoe, e tolti allri 10 homeni apresso, volea levarsi e passar in la Marcila ; ma inteso loro reclori, fece dito bregautin non 292 si partisse, facendo restituir li ducali 42 avia il patron auti por il nolo, e cussi licenliar li 10 homeni ; e lumen dito Carlo rimase satisfate, dicendoli aspclase la risposta di la Signoria ; et pur il dito fo’ vela. Di diti rectori, di 21. Come, havendo inteso il prefa lo Anzolo (?) di Bufali, nonlio dii duella Francesco Maria, a l’isola di Meleda, mia 20 do lì, hesseu-do partito di Zara, era ivi zonlo e leva far e compir una peolina, qual voleva armar; tinde mandono il suo Cavalier per impedir tal cossa, e trovano zà l’havea fato vela, et ora andato via; fata in forma di bregatilino. E li calefadi la lavorono, si erano absen-ladi per dubito non li facesseno essi rectori prender. Item, scrivono aver ricevuto nostre, di 10, con la risposta doveano far a! prefato nonlio ; qual, per esser partito, non potdeno. In questa matina, nel Colegio deputalo, over Consejo di XL novissimo, dove io Marin Sauudo come a li XX Savii per Zonla vi fui con alcuni nostri compagni di I’ oSzio, parloe conira la senlenlia disindici domino Bortolomio da Fin dotor,avochato; 11 rispose sier Zuan Nadal Salamoi) sinico. Andoe la parte: 17 non sincere, 4 bona, 4 taja. Iterum: 16 11011 sincere, 4 bona, 5 taja ; nihil capimi. lntroe Avogador di commi, iti luogo di sier Lorenzo Venicr dotor, sier Zuan Dollin ; e da poi disnar inlroe Avogador extraordinario, in loco dii Dolfln, sier Marco Antonio Contarmi di sier Carlo, primo rimaso di tre ultimi electi. Da poi disnar fo Pregadi, et loto le lelere nominale di sopra et quelle di Con.stanlinopoli. Fu poi loto la suplicazion di sier Zuan Francesco Pisani e sier Sebastian Trini qu. sier Priamo, debitori di la Signoria nostra, di perdeda di dacii 1515. Voi pagar di tanti prò’ de’ imprestidi con li soi ea- I vedali, ut in parte. El balolala do volle, fu presa