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SIDXVri, APJ1II.E.
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     persone Ira le galee cl la barza grossa, el morii più de 12; el voglii Dio non se lazi lai cosa, che saria meglio si slesse amaiali Ire mesi. Sele savio; intendete ben il (ulto.
       Data in Rodi, a dì 8 de Marzo 1517.
100 Fo invidalo, per il Canzelier granilo, il Senato a compagnar la Signoria Zuoba a la procession di San Sydro, et Domenega a la procession, over messa, a San Zuminian, et vengano tulli.
         Poi fo leto, per Gasparo di la Vedoa, una lelera in francese, in carta bona, scrita per il Christianissi-mo re a la Signoria nostra, data a di 21 Marzo a .. . .., di credenza, al suo camerier monsignor di San Marzelo et siniscalcho di . . .., qual è a lui mollo fidalo; e a la fin dice: <t Dio vi conservi in la soa santa guardia ».
          Et leta, il Principe noslro si levò et fe’ la rela-tione: Come Sabado vene a la soa presentia questo camerier dii Re, persona molto acorla, facendoli gran segni di amor, et presentato la letera, hora loia, disse il suo Christianissimo re averlo mandalo de qui a slafeta per dechiarir a la Signoria nostra il suo boti voler, et mai è per abandonar l’amicilia e union ha con questo Stado, e di questo stiamo certissimi, e-xorlando cussi voy far la Signoria el non vardar a zanze di inalivoli ; con altre parole tute piene di dol-zeza, che, esprimendole, si vede il cuor suo. El presentò li capitoli conclusi Ira essi tre reali, qual, ad litt'eras, è come questi auli di Roma; unde, disse Soa Serenità averli risposto in conformità di la oplima mente di questo Slado verso la Chrislianis-siina Maestà, et siamo ben per corisponderli. Poi il Principe exortò tutti a parlar honoralamenle di la Chrislianissima Maestà, perchè con efleeto è sta quel-
     lo	ne ha redento il nostro Stado mediante la volunlà del noslro Signor Dio, dal qual dovemo cognoscer il tulio. Et con simile parole messe fin, et fo comanda, per il Canzelier grando, gran credenza di la letera dii Re et di questa relalione, et licenlià il Pre-gadi a hore 23.
         Noto. In questo Prcgadi fo sier Francesco Jusli-niau, fo consier, qu. sier Zuane, di età di anni 78, qual andato a casa cazele apoplelieo et morite poi l’altra note sequente. El cussi va il mondo; il qual era di la zonla.
100* A dì 15. La matina, il Doxe non fo in Colegio, per aversi risentito di febre in questa note.
        Vene il conte Mercurio Bua condulier nostro, dicendo esser sialo a Noal a li soi alozamenti et posto ordine a li soi stralioli, quali voi farli houieni
d’arme ; e quelli dieno andar in Dalmalia con li slra-tioti, et quelli ha cassali.
   Vene uno nominato....., qual va in Sicilia per
il Culholico Re, comesynico, al qual, per sier Francesco di Garzoni consier, vicedoxe, li fo ditlo del danno falo a la nostra nave per il galion di quel viceré don Hugo di Monchada, et le robe è slà depositado a Messina, per taulo voy far sia restituite come voi li capitoli di l’acordo fato con la Calholiea Alteza, el come nui havemo fato a robe lolle a’ soi subditi; qual usò bone parole, dicendo faria ogni bonj oficio.
    Veneno sier Orsato Justinian e sier Marin More-xini, dolendosi di la lelera fo leta in Colegio, senza soloscrition, conira l’honor di sier Valerio Marzelo governador di la Zefalonia, et chi l’ha scrita, qual è qui, si voria cometer a li Cai di X ele. E fo mandala a luor la dila letera el di novo léela etc.
   Et poi inlrono li Cai di X et mumlono lutti fuora.
    Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et scriseno seeretissime in Pranza, nescio quid, in risposta di lelere drízate a li Cai di X.
    In questa malina, fo venduto al publico incanto, per li provedadori sora il Flisco sier Christofal Mo-rexini, sier Zuan Alvise Venier e sier Marco Antonio Bernardo, una possession di campi.... posta solo campo San Piero, fo di un rebello nominato . . .., per ducati 13 al campo, a sier l'erigo Contarmi qu. sier Zuan Alvise; sicliè si atende a vender li beni di dilli rebelli per il Flisco.
   A dì 1G, fo San Sydrio. La Signoria fo a la messa in chiesia di San Marco e poi a la processione, vicedoxe sier Francesco di Garzoni el consier, con li do oratori di Pranza et quel di Ferara; solimi 5 procuratori : Michiel, Mozenigo, Trivixan, Molili cl Griti et altri pochi zentilbomeni, licet fusseno comandali fino a caxa a venir.
   Et perchè fo ìetere di Pranza, di Paris, da VOrator nostro, di 3, et di Milan, di 13, qual fo prima lele in Colegio, et compilo la processione, eiiam Colegio si riduse con li Cai di X a lezer altre lelere di Pranza drízate a li Cai di X.
   Di Pranza, di Vorator nostro Badoer, date io 1 a Paris a dì 3. Come il Re è stato sempre fuora a li solili soi piaceri, non fermo in uno loco; ma venuto cri a San Moro, lige G lonlan di qui, andò a trovar Soa Maestà et li comunicoc quanto si conte-niva in le lelere de Ingaltera, di 19, qual comunieoe prima al Gran canzelier. Denmm, ricevute lelere di la Signoria nostra, di 18, con la dcposilion di le nove turchesche, di la gran armala fa il Turcho, andò