531 MCCCCCVII, GENN.UO. 532 V ultime de 18 zener. Dii zonzer 11 Camalli, el qual à mandalo a dirli, come à ’uto bona compagnia dal nostro provedador, perhò a li bassà farà bona relatione, et etiam si ’l porà basar la man al signor, olferendossi etc. Item, che Allì bassà, et li altri, à parlato col nostro baylo, dicendo la Signoria fa mal a non aver avisato il signor, come so amigo, di la venuta dii re di Spagna a Napoli ; et il baylo li disse, che etiam el signor faria ben a portarssi ben versso la Signoria ; et che nostri à ’uto gran damni. Li disseno il signor aver comanda di armar a Gali-poli, e altro, per esser contra corsari, et voi aver bona paxe con la Signoria ; et che saria bon la Signoria li mandasse uno ambasador per dar repu-talion al signor. Item, la cossa di sier Marco Orio, e compagni, presoni, par il signor voi ducati 15 milia per Ihoro rescato. Noto, in questo pregadi sier Vicenzo Capelo, fo capitanio di le galie di Fiandra, referì sopra le tre cosse, nè altro disse. Fo laudalo de more dal principe ; et fo provà li patroni el rirnaseno. Di Eiemagna, date a Ysprnch. Come il re li havia dito di la galia ; et che 1’ havea a cuor le cosse de Italia, coloquij etc. Dii zonzer dii signor Fedrigo, fo fiol dii conte palatino, et uno fiol dii duca di Sa-xonia; il re li andò contra. Item, si asportava il dì sequente una degna ambasaria di Fiandra, con 300 cavali ; et eh» ’l re partiva per Costanza, dove se rafia una dieta, et saria la liga de Svevia etc. Di Franza, da Bles. Come 1’ orator à dito al re la juslification di la Signoria zercha aver dato passo a le zente alemane andate a Pexaro etc. ; è rimasto satisfato etc. Da Bologna, di V orator. Di la expedition di tre: uno per Elemania, il signor Constanti» Amiti; per Franza lo episcopo di'Aquis; per Napoli uno, nominato Cabrieleto, suo familiar. Item, che hessendo venuti a dolersi alcuni oratori di le terre dii papa di Romagna, di Cesena e altre cità, come nostri non voleva darli transito di con lur i salii etc., fè chiamar P oralor nostro, e volse davanti lui questi oratori dicesseno la cossa e disse: Domine orator, al-direleli et scrivereti a quella illustrissima Signoria, che nostri subditi habino il passo etc. L’orator ju-stifìchò la Signoria, adeo rirnaseno sopra de sì. El papa poi disse : Anche la Signoria non voi vengi nave, con sul di Cicilia per il colpho eie. Conclusive, à mal animo contra la Signoria nostra. Item, dii ritorno dii Cardinal Narbona stato a Mantoa ; etiam dii zonzer dii marchese di Mantoa lì, qual à ’uto li do stendardi, clic ’l pupa li mandò fino a Mantoa, cl voi andar in Franza. Item, si dice il re di Franza sarà questa Pasqua a Milam. Di lo episcopato di Padoa verbum nullum, perchè quella materia è tirà nel conseio di X. Da Ferara, dii vicedomino. Come lo episcopo di Are è stà a visitar il vicedomino, dicendo il duca è rizercato di novità, tamen lui voi esser bon fiol di la illustrissima Signoria nostra, indicando si trama varie cosse. Item, di quel Zuan, cantor, prete, che volse tosegar il duca in la conjuration di altri, qual fo preso a Roma, e il papa ge l’à dato. Or il duca l’à fato meter fuora di una torre in una cheba, con li pani l’ha, al scoperto, el qual è za 7 zorni cussi, dì e nocte, e vive; à gran pacientia, si confessa ogni zorno e leze il suo offìtio, tamen potrà scapolar pochi zorni. Da Napoli, di li oratori nostri. Di coloquij abuti col re in materie secrele etc. Item, li oratori fiorentini atendino col re a veder di rehaver Pisa etc. Fu posto, per li savij, una letera al secretario di 247 ' Hongaria, qual debi andar dal re, a dolersi che se li dà ducati 30 milia a l’anno, acciò ne guardi la Dalmati;! ; et che noviter turchi o altri è venuti solo Sibinico, à mazà Bernardin da Nona, con altri compagni etc., dicendo a soa majestà questi non è segni boni etc., ut in litteris; presa. Fu posto, per li diti, elczer per scurtinio im pregadi, dii corpo di pregadi e zonta, V savij sora le cosse di la mercadantia, i qual possino venir con le opinion Ihoro al pregadi a far provision, havendo leto prima le so parte in colegio; e li savij possino con Ihoro e senza, meter parte. Et questa parie ave 74 di no et 130 di sì; fu presa. Fu posto, per sier Francesco Foscari, el cavalier, consier, che ’l colegio vengi luni con le so opinion, a responder a le letere di oratori di Napoli ; et sier Hironimo Querini, savio a terra ferma, scusò il colegio; et che haveano consultato et volevano vegnir. Poi parlò sier Francesco Foscari ; li rispose sier Lunardo Mozenigo, savio dii consejo. Or andò la parie, licet sier Marin Zorzi, dotor, sier Antonio Zustignan-, dotor, savij a terra ferma, metesseno vegnir doman. Andò le parte : fu preso a vegnir luni et comandato stretissima credenza. Fu leto il breve dii papa zercha il dar il possesso dii vescoa’ di Trani al Cardinal di Sinigaja, et altre scrilure et letera dii dito Cardinal, e una suplicalion di alcune terre soto H vescoa’ di Trane, soto poste al re di Napoli, qual si duol col suo re non aver episcopo etc. Et li consieri messeno di darli il possesso; el consejo si mormorò, et 0 fu fato.