391 MCCCCCV], A dì 10 avosto, fo San Lorenzo. Fo gran consejo. Et falò eletion di podestà et capitanio a Crema, et nium non passò. Item, fo posto, per li consieri, la parte presa im pregadi, videlicet che quelli sora le cazude, et sora i oficij e cosse dii regno di Cypri, non vadino più im pregadi, compido arano i Ihoro ol'ficij questi sono al presente. Ave 10 non sincieri, 388 di no, et 416 di la parte; et fu presa. Nolo, come in queste due feste lo lavorato a l’arsenal, zoè in zocar bombarde, et conzar artilarie su li so cari, e altre cosse. Or questo per la venuta si dice di Maximiliano in Italia ; e fo fato lavorar con licentia dii patriarcha. A dì 11. Fo consejo di X. A dì 12. Fo consejo di X. A dì 13. Fo consejo di X, con zonta di colegio. El nota, in questi consegij di X fonno expedito pre-sonieri, videlicet alcuni greci di Corfù, fo mandati qui come sospeto di explorar; e fo liberati. Noto, come fo publicato, per diliberalion dii conseio di X, che più li bezi non si spendeseno in questa terra, soto grandissime pene, e chi li vede, possi tuorli etc. Questa provision è più volle stà lata, tamen non si à potuto farla observar; et fo terminato baler in zecha mezi soldi d’arzento fati per avanti. In questo tempo, in Veniexia, e per tutte le terre di la Signoria, era grandissima abondanlia di biave, e l’alino passalo fo si grande carestia. Valse in questo mexe a Mestre la farina lire 4, soldi 2 il sier, e in fontego quella di gran grosso ... el sier; el tormento di Ravena soldi 40 el ster, ergo eie. A dì 14. Da poi disnar, per esser la vezilia di la Madona, non fo 0. A dì 15, fo la Madona. 11 doxe de more fo a messa in chiesia di San Marco, con l’oralor di Franza e Ferara, che altri oratori al presente non sono in questa terra. Et fo letere di /Spagna, di sier Cabriel Moro, orator nostro, et sier Francesco Donado, el cavalier, ora tor, date a Saragosa di Ragona. Prima dii zonzer lì a la corte dii dito sier Cabriel Moro, honorato dal re; audienlia aula etc. Item, se intese, che ’l re predilo, don Forando, vedendo esser quo-dammodo expulso dal zenero dii governo di la Chastiglia, come ho scriplo di sopra, era per andar a Barzelona, dove era preparato 26 nave, 18 galie, et X milia combatenti; et ozi poi messa doveva montar su dita armada e venir a Napoli, parte di la qual il re di Franza l’à servito, armata im Provenza. Item, fo letere aule da Lisbona. Scrive sier Fran- acosto. 392 cesco Donado, dii zonzer di una charavela di Cotogna etc., ut in ea. A dì 16, domenega. Fo gran consejo. Falò po- 180* deslà et capitanio a Crema sier Andrea Magno, fo provedador al sai, quondam sier Stefano. Item, fo posto la gratia di sier Marin Gradenigo, debitor di più di ducati.. .. , milia, per dacij, a pagar di prò’ in tempo ; e fu presa. Noto, la vezilia e dì di la Madona fo il perdon di colpa e di pena a Santa Chiara di Murali el Santa Maria Mater Domini. A dì 17. Fo pregadi. Leto molte letere, il su-rnario è questo: Di Elemania, di, sier Piero Pasqualigo, dotor, et cavalier, orator nostro, date qui vicino a Italia, Come le zelile vien a la volta de Italia versso il Frinì; sì che omnino il re di romani vien in Malia, per andar a Roma a incoronarsi, e voi venir per terra ; harà cavalli 2000, fanti 7000. Di Spagna, come ho scripto di sopra, e di sier Francesco Donado, el cavalier. F,l qual à tolto licentia per ripalriar; et il re volleva l’andasse con lui per mar fino a Napoli, per darli reputatone. El qual dice esser granile amico di la Signoria nostra; et P orator sì scusò; si che vegnirà per terra per la Franza via ; et sier Cabrici Moro.... Fu posto, per sier Antonio Trun, el consier, che tutti li oficij el rezimenti habino conlumatia, ut in parte, exepluando li 40, e sora comiti, capetanij al collo, el savij, ut in parte, la qual si debi melerla a gran conseio. Ave de sì 114, di no 34, et non sincieri ... ; fu presa. Fu posto, per el dito, che tutti li scrivani etiam habino contumalia, cl compido barano i Ihoro offìcij, et massari, siano immediate fuori, solo pena etc. ; et siano eleti X per li signori di quel’ oficio, dove vacherano, i qual davanti la Signoria debano zurar aver fata la soa eletion justa etc. ; el poi questi X siano balota.i in quarantia et uno rimangi; et fu presa. Prima si elicevano li X per li XV savij. Fu posto, per li consieri, non si possi segnar le le tanxe a resliteir per debito di San Marco, 21 di no, 139 de sì; fo presa. Fo posto, per el dito, che le gratie de’ debitori habino cerio numero di balote, et in quarantia tutte le balote, che prima erano prese con balote 30 di 40; fu presa. Fu intralo in materia secreta, zercha il re di romani che vien in Italia ; et quid fendimi, A dì 18. Fo consejo di X con zonta. L’orator yspano, don Consalvo, parti.