41) UnXVII, MARZO. 50 zari con furia andonoal palazodil podestà di Fexaro rompendo le porle, e inlrò in la canzelaria, tolseno i libri di condanason, estimo, eie., slrazono cl li bru-sono; li qual fallii tutti alozono in le caxe a descri-tione. El era vilnarie assa’ die per mar lì era portate. Il campo dii Ducila vccbio era lì apresso Pe-xaro lenendo assediala la terra, facendo corer li cavali lizicri a la terra. Dice come zonto a Rimano, dove è il ducila Lorenzo da Urbin novo con altre zelile e fanlarie, non molte però, lo relene 3 zorni, et questo è stà la dimora soa. Dice non fu vero il Ducila vechio intrasse in Fan etc. In questa malina, in le Ire Quarantie reilule per il caso di sier llironimo di Prioli qu. sicr Iluberto, fo retor a Legina, retenulo el menato per sier Zuan Antonio Barbaro olim capilanio a Napoli di Romania et synico suo, qual in do Quarantie messe di pro-cieder, el al terzo Consejo impalò : lior tolta la terza Quarantia e leto le scrilure¿k ... zorni, lutti reduli et parlato il synico et cri et ozi, li rispose sier Zuan Antonio Veniersuo avocato. Bor compito, fu messo la parie di procieder per il dito synico al primo ba-lotar : fo 5 non sinciere, 51 di no, CO de si ; et fu preso il procieder. Et poi fu posto le infrascriplc parte, videlicet: la prima di sier Antonio Baxadona, sier Lrzaro Moze-nigo consieri, sier Alexandro Badoer cao di XL, el sier Piero Orio vicecao, di’ el sia in perpetuo ban- 27 dito da lutti oficii el reziinenli di la Signoria nostra et benelìcii da parie da lerra. L’altra di sicr Nicolò Trevixan el consicr, ch’el sia confinato per anni tre nel castello di Padoa, dove habi una paga ordinaria justa il solilo, el rompendo li sia dà Ire Irati di corda, e torni in diio castello per anni tre. L’altra di sier Marin Corner cao di XL, che il dillo sia privado di aver rezimento o olicio alcun, dove sii solo, ut in ea. L’altra di sier Zuan Antonio Barbaro synico, clic il dito sia in perpetuo confìnà nel castello di Padoa, ut in parte, el rompendo slia do anni in preson e lorni al bando con (aia lire 300, el non ensi di presoli fino non babbi asegnà conio de le inlrade di Legena, et satisfar uno Alexandro Calliracliii, ut in parte. El andò queste 4 parte. Quella dii synico, uno ; del (x>rner cao di XL, 13; dii Baxadona c di allri, 25 ; dii Trivixan, 77, et questa fu presa, et fo Iralà ila malo come el meritava. El questa è, olirà la con-dunason li fo fala per lo excellenlissimo Consejo di X pur per caxon di Legena. Da poi disnar, fo Colegio di Savii in materia di oratori dii brexan, perchè si alendi a expedir li oratori brexani. Et in Quarantia criminal redula, fu pre-T Diarti di M. Sakuto. - Tom. XX! V. so di relenir Vita banchier fradelo di Anseimo, per aver prestato a usura in questa lerra senza autorità alcuna ete. A dì 10. La malina, nulla fo da conto. Letere di Cypro veehie, replicade, et di Padoa dii prò-redador Oriti. Come havia recevuto le nostre lettere cl andava a Treviso, poi veri in questa terra; el cussi partiva questa malina di Padoa. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, per aldir li oratori di Brcxa et altri dii lerilorio in conlradilorio. Di Chiosa, fo letere di sicr Andrea Lion podestà, di ozi. Come ha aviso, il signor Renzo esser in Pexaro con fanti 4000 eie., el scrive le nove ho scrito di sopra ; e il ducila Francesco Maria, zoè il suo exercilo, era verso la Catholica c lì intorno, e il duca Lorenzo di Urbin era in Rimano etc. Ozi, da poi disnar, in Quaranta criminal fu preso di relenir Vita dal Rancho per la querela data non poi imprestar in questa lerra per Jacob liol d’ Anselmo suo nepole. Etiam fu preso di relenir il diio Jacob, cl non li polendo haver, proclamarli eie. E (ulti doi si apresentono. Etiam per avanti fu preso relenir Abram dal Rancho vechio e alcuni allri hebrei per cosse fate a Mestre; il qual Abram si apresenloe e li altri fuzileno via. A dì 11. La matina, nulla fo da conto; audien- 27* tia parlicular a lo arcivescovo di Caudia Landò e allri soi contrarii. Da poi disnar, fo Consejo di X simplice e vene letere di Roma, di l’orator nostro, di 7, venute per la via di Toscana; il sumario noterò di solo. El il coriere disse che sicr Marin Zorzi dolor, vien orator nostro di corte, era zonto a Bologna, e (in (re zorni saria in questa lerra. El diio corier portò il brieve dii Papa di le station concesse per questa Quadragesima a la chiesa di San Salvador per fabri-ear la ditta chiesa, siccome altre volle à ’uto dite slazion. Fu preso relenir do che haveaoo biastemalo, oli-ciali, quali erano a le paladc di San Zulian etc. Fu preso, per parie pfcsla per i Gii, de tajar tuie le gratie concesse a' zudei di portar barda negra, e non si possi far gralia a li ditti se non per parte presa in questo Consejo, solo gran strettire. Item, tutti quelli hanno tal gralie, dettano apresenlarlc a li Cai di X in termcnc di zorni... Item, non possono, ni per viazo, ni in alcuna lerra nostra portar bareta negra, come fevano, solo gran pene, e sia publicala dita parte a noticia di tulli. Ave una di no. El nota. Sono medici ebrei, quali haveano grafia di portar barda negra, videlicet maisfro Lazaro, 4