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MDXVH, APRILE.
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     Formosa, con gran Iriumpho, trombe, pifari o (ulte le musiche che si poi trovar, fu batizalo uno fiol
    bastardo, di mexi----, portado vestito in brazo,
    dii conte Mercurio, nominalo Pyro. Fo compare alcuni zenlilhomeni, sier Alvise da Canal qu. sicr Lncha, sicr Marco da Pexaro qu. sier Ilironimo e altri, e il colaleral Balajon, Zuan di Naldo et. . . E poi li menò a disnar con lui, dove fe’ uno so-lenissimo pranzo, con bufoni e tutta la musicha e virtù si potè trovar.
        In questa malina, fu fato una gratia, per la Signoria, a domino Jacomo Stafer, poter lenir una caxa in questa terra per le nation oltramontane, lui el Serena so’ mtijer, sicome tien l’hostaria di San Zorzi. Et nota. È danno per la Signoria per il dazio di la spina; nè si polea far per la Signoria senza i Conseghi.
104	Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla per expedir li oratori di Bergamo, et fono lede le opinion di Savii, qual è varie, dii modo dii suo Consejo, e leto molte scrilure, e terminato domali expedir e disputar in dito Consejo.
        A dì 21. La matina, il Principe non fo in Cole-gio, ma sia bene ; non fo nulla di novo. La Signoria ilctc audientia, e li Savii daspersi sopra le cose di oratori di Bergamo, che ozi sarano expedili.
        Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, e sleteno fino bore una e meza di noie, et expedileno li oratori di Bergamo, zoè in questo modo: che il Consejo loro si fazino, zoè che li li) di le visinanze, che sono al presente, et elecli altri 5, zoè (uno) per vicinanza, sicliè sarano G in lutto per una vicinanza, clic sarano numero ... ; et con questi, 72 erano det Consejo, di quali n’ò manebadi 11, li restanti restino, et questi tali elexino cento dii suo Consejo quali ballino a star lino a tulio Dezembrio pro-ximo, intendando non possino esser pare, fiol e fradeli, ma solo Ire per caxada ; et compilo l'anno, di questo Consejo di cenlo se ne trazi ¡>0 e questi resti, et li altri 50 vadino fuora per quel anno, lies-sendo in conlumatia. Li qual 50 elezi altri 50 a bosoli e balote, intendando in tulli siano Ire di una caxada e non più, li quali siano elecli in do scartimi a 23 a la volta; passando la mila se intendi romasi. E se ne mancherà fra anno di dito numero, si eìeze per si-militar, ut supra. Li oficii veramente loro, non si fazino più per imbosolation, ma per elelion et bossoli et balote nel dito Consejo di 100.
104* Di lloma, vene letere dii Minio orator nostro, le ultime di 17, qual fo lede in dito Consejo di X, et questo è il sumario.
   Di Doma, di 11. Come eri ricevete nostre di
29	di Marzo in materia di frati di San Spirilo, e do di 9 con li avisi di l’intrar dii Signor turebo nel Cayro. Ozi è sialo dal Papa avanti l’andasse in ca-pella, e li comunichoe dite nove di grandissima im-portanlia. Soa Santità disse è necessario si fa zi provisione, dicendo : « La Signoria concorerala a questa expeditione ? » et si potè podio parlarli in risposta, perchè Soa Sanlilà era aspetata. La qual nova, bora cb’è venuta da Venelia, se li dà fede, benché prima se intendesse questa, come scrisse, per via di Napoli; et essendo in camera di aparamcnli molti cardinali, la intese, di clic por Roma se ne parla assai, concludendo bisogna far provision. Et poi tornato a caxa, mandò il suo secretano a caxa di l’orator francese et da’ reverendissimi cardinali con tal nova, di la qual fanno grande extimalione. Di le cose di Romagna, è avisi il ducila di Urbin esser miorato ne l’undicesimo et quatordicesimo, et esser letere al Papa solosci'ile di sua mano ; tamen alcuni dicono è contraiate dite teiere. Il reverendissimo Santa Maria in Portico, legato, scrisse di gran disordini dii campo seguiti tra italiani et alcmani per eaxon di uno bochale di vino, e li italiani comenzono a cri-dar: « Italia » e li alcmani « Germania, » siebè ne fono morti molti di una parte e l’altra, et diio Cardinal è slato in gran pericolo. F.I par che poi con uno schiopo uno italian amazasse uno capilanio alemano, unde si rinovò la balaglia e li spagnoli tencno da li alemani, adco li italiani fono fugati, et fu sachizali i loro alozamcnli e quelli dii signor Troylo Savello. Et come gran numero di italiani restati erano parlili dii campo, et altri reduti verso Fan ; sichè diio Cardinal à scorso gran pericolo. Eri vene qui di campo il cavalier Cavriana per stafela, aziò il Papa fazi provision di danari, e per aver danari si fa ogni cossa ; ma il Papa è inganato; paga più zenle di quello è lo effeto.
    Dii dito, di 16. Eri fo dal Papa, qual era nel corador sopra il zardin, el eravi li do oratori yspani che voleano audientia. El il Papa, aldilo il ducha di Trajelo, visto lui Orator nostro, lo chiamoe, dicendo : « Domine orator ! che ne avete a dir ? j> Et lui, havendo inteso esser letere di Borgogna, li dimandò quello era di novo. Li disse: « Non altro, so non l’Imperador è partilo di Fiandra senza dir altro, è andato a Cologna, 3 zornale lontan; e à teiere di 4, da Bruxeles, e l’Imperador parti a dì ultimo, forsi per la diferenlia dii capitolo col re d’Ingaltera, come per le altre scrisse. Item, s’ è dillo il re Chri- 105 similissimo fa preparalion di guerra per ricuperare