501 UDXVU, LUGLIO. 502 ot 12 marineri veclii con lorzi; nè altra pompa funebre li fo fato. 11 scrigno di danari fo portalo a cita’ di sier Vicenzo Grimani mazor fradelio ; suo padre non volse visitalion. Et il zorno drio, in la sua solita vesta negra, vene a udir messa a la sua capella ili San Zuane a San Marco; nè monstrò dolersi per esser vero patricio et degno, che si contenta di quel termina il Signor Dio, dicendo : « l’è do anni l’ho visto morto ». À anni 83 ; et ha mandato a dir a li so’ parenti, non porti mantello. Nolo. In questo zorno, fo letere di Otranto in Zaneto Gazarmi. Come è nova che ’I Signor tur-elio havia licenliato la galia nostra dii porlo di A-lexandria e altre nostre nave e navilii etc. ; tamcn in la Signoria non è alcun aviso publico di questo. A dì 23, la malina, fo Ietere da Milan, dii secretario Caroldo, di 19, liorc una di note. Come visitò il signor Zuan Jaeomo, qual è guarito, el ha aulo teiere dal Re, date in Alba Villa a dì 10, e di monsignor di Lutrech, di 14, ivi date. Il He li scrive in risposta di sue zerca li capitani re-tenuti per sguizari eie., scrivendo non voi creder faziiio contra di lui, pur stagi oculato e intendi quello è dii duca di Bari, e si ha alcuna intelligentia. Item, monsignor di Lutrech li scrive, di l i, come a dì 8 zonse de li al He; a dì 9 introno li oratori cesareo e dii Catholico venuti non per cosse da conio ; et a dì 10 jurono la pace fata tra la Cesarea Maestà e soa Chrislianissima Maestà ; et come il Gran canzelier si partirà per andar in Spagna. El thesorier Philinger era venuto per aver presenti dal Re ; e scrive debatió far festa a Milan por tal paxe júrala. E cussi è stà fato questa sera in Castelo, fochi e Irar arlelarie e campane. Domino Pomponio Triulzi scrive, di 10, al signor Zuan Jacomo, come non si poi parlar al magnifico Gran canzelier, ni a Rubertet, perchè di- 284 cono aver assa’ da far con questi oratori zouti de li; et non sono venuti per cose che importino ; pur par habino parlato per le cose di Geldria. Et come Marco Antonio Colona partiva per le poste, mandato dal Re al Papa. Scrive esso Secretario, è zonto lì a Milan uno Pontaruol, va in campo de monsignor di Scut, qual è solito mandarsi per il Re quando voi far monstra di fanti, e starà apresso lui, et è partito di la corte dii re Chrisl.ianissimo. Item, al signor Zuan Jacomo e a lo reverendo episcopo di Aste ha fallo I’ oficio come soli, per letere di la Signoria nostra, allegrandosi di cardinali electi. Ringratiano. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador menerai, date in Verona a dì 21. Come voleva partir quella malina ; ma visto alcuni movimenti di certi citadini per non esser rimasti dii Consejo fato e restato, i qual è venuti da lui dolendosi, dicendo alcune oposition frivole; lui li rispose etc. Et à parlato a li rectori non li dagano speranza, ma è bon lenirli bassi eie. Diman da inalimi omnino partirà per Salò et poi anderà a Brexa. Di Padoa, di sier Al inorò Donado podestà et sier Zidian Gradenigo capitanio, di 22. Come, a di 20, fo compito di far il Consejo di quella cilà, et hanno fato li 16 deputati ad utilia et sopra le chiese, et mandano inclusi quelli sono. Et poi li hanno chiamati li deputati al presente, dicendo clezino lo exator di le dajo, che scuodi da Marzo in qua li ducali 22 rnilia etc.; et cussi li hanno risposto chiamerano il Consejo et tarano la dila eletion, ut patet in litteris li nomi di depurili etc. Et quelli sono a) presente, è : domino Jacomo da Tolentino dolor, et Antonio da Bassan dotor. Item, altri qualro sopra le chiese, ut in litteris. Da poi disnar, fo Pregadi per far Provedador a Cividal di Frinì e sora le Aque. Fo lelo le so-prascrile letere, et una di Spalato, di sier Mafìo Michiel conte di Spalato, di 7 Lujo. Come, per do polizani, nominati in le letere, hanno tolto il dominio di do ville di Spalato, ut in litteris; per il che si ha dolio con quelli di Poliza, et loro dicono la Signoria fazi ogni provision, perchè hanno fato mal. Unde lui mandoe alcuni slratioli ; fono a le man et fo morti alcuni; per il clic dimanda li-centia di bandirli con taja etc., ut in litteris. Fu posto, per li Consieri, darli licenlia bandir li prefali polizani nominati . . . ., con taja di lire . . . Fu leto la supliebation di sier Andrea Balbi qu. sier Stai, debilor di la Signoria nostra, che domanda sia sospeso i soi debiti per do anni. Et posta prima per i Consieri e Gai di XL, ch’ò conira le leze, si doveva nominare i Savii, non fu presa. Ave .... Poi nominò li Savii etiam in la dila suspension, et pe-zorò. Ave .... Fu fato scurlinio con baiolini di uno Savio sora le Aque in luogo di sier Moisè Venier, che compie ; et per eletion uno Provedador a Cividal di Friul con li modi fo cleto sier Alvise Bon, è provedador de lì eie. Scurtinio di Provedador sora le Aque. 284 * Sier Francesco Bernardo, fo ai X Savii, qu. sier Dandolo, da le Nave.........71.102