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MDXVll, MARZO.
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   l'icliissima e piena, et è sta lato pera 80 di noze, Ira li qual 60 da conto poi è torna soto la Signoria, e li citadini vestidi di seda; sichè è un regno. El questa cita, quando fo in far le spexe a’ francesi, in zorni
   5	ha speso da ducati 2200 al zorno et più, et prima preseno far le spexe di pan, vin, paia e fen e legne
41	per zorni 15; ma non haveano il modo di trovar le robe. Lui provedador li prestò ducali 3600 e li fe’ aver fermenti, li quali dubitavano esser sachizali; et con questo feno dite spexe, facendo venir vin di Gardesana etc. E credendo venisse di Pranza l’acor-do, compito li zorni 15, fu necessario farli far per altri 10 zorni, e la Signoria li comise dovese donarli ducati 3000 restavano a dar a la Signoria. Et cussi al suo andar lì, chiamò il Consejo, preseno pagar li altri 10 zorni e dar li ducati 3500 a questo arcolto, senza averli donato li ducali 3000; ma bisogna compir di l’ortitìchar Brexa. Laudò sier Andrea Trivisan el cavalier, fo provedador lì, fe’ butar zoso la Gar-zela. La terra si contenta molto; par tutta una terra, et si averà ulule e dii leren e di le piere. L’opinion di alcuni e sua, saria far una strada con bolege da una banda et l’altra; ma bisogna danari, e si traria gran utilità; et è slà ben aver buia zò la porta di la Garzela era in la fossa; ma bisogna compir le fabri -che. Et missier Piero Marzelo capitanio, havendo di zio qualche letera di la Signoria, si fatigeria a far. Et etiam il castello bisogna compir. Laudò Antonio da Castello con testa bele in Brexa in rocha, qual è di primi contestabili habia la Signoria nostra e tutta Italia, è tidelissimo. El di Brexa ave danari, perchè, quando mandò il suo societario Gtroldo con so’ teiere a diversi citadini, li fo promesso bona stimma, e quelli di Lonà donò ducali 500, e Asola ducati 1000, sichè ave di Brexa, terilorio e valade da ducali 14 rniliu, parte donadi, parte prestadi; sichè tra Bergamo e Brexa, portò con si a Verona, in contadi, ducali 14 milia. Ma si voi far a Brexa lespianade; però bisogna la letera a quelli rectori dì questo, che facendo, Brexa sarà fortissima, e lutto è nulla se non siano compilo le spianade. È boti si compia dove è principia a lavorar a la porla di le Pille, e vi sia una munizion gajarda, e non si manchi a questo. L’im-pcrador liavia in Verona pezi 123 di arlellaria, e nui tra Crema, Brexa, Padoa e Treviso non si ha pezi 114; per che, bisogna meler custodia in le terre, per opinion sua, et non far più campo a la campagna. E Dio volesse si havesse fato cussi, che ’I Stado non si perdeva, perchè con francesi in campo senio so’ schiavi: non vai dir ho il mio capitanio o provedador; qual voi essi francesi voluno che ’I sia, et è bon
combaler de c<etero con la spada in vasina e con repulazion, che non far guerra. E si ha visto la expe- 41 * rientia, quando vene solo Padoa 120 milia persone con l’lmperador e non potè averla, e tamen la non era forlificada ; sichè bisogna fortifichar le terre e me-terli custodia dentro e arteilarie, e lenirle. Poi fo ad Axola, qual più non era stado. È loco di gran impor-tantia ; bisogneria forlificharla un pocho, non ha per fianco alcuna guarda ; bisogneria farli do bastioni per fianchi e levar li molini di le fosse, et si meraviglia come si manteue forte a tanto exercito. Si fosse fortifichada, saria un’altra Crema; l’aqua di la Mela li va apresso. Poi vene a Verona, dove col go-vernador e colega suo cugnato, sier Zuan Paulo Gradenigo, di fanti 2000 erano, reduseno 1350 con darli la mità di la paga, e sono slà contenti; si ande-rà mancando. Dice poi li danari havia ricuperado di varie monede, che horamai non sa più nombrar, pur le coreno de lì, e fato bone monede. Quelli ducati 6500 mandò a Brexa per mandar a Milan, è oro e
.....farà etiam, ma à ’uto una letera, i scudi da
l’Aquila, par li sia slà scrilo, siano banditi, el è slà mal fato; sono d’oro, non è slà banditi di Milan. Li signori Cai li scriva di questo; è mal aver danno. Et quelli contestabeli haveano ducati 30 di provision al mexe, li ha reduti a ducati 21 e li danari mozi, et
4	caporali per ogni 100 fanti con ducati 6 l’uno et non 9, come prima si pagava, el a zorni 44 non li vien ducali 2 al mexe; non li ha parso meler in al-gun di quelli lochi e porle di citadela che prima era, adco che à sparagnalo a l’anno in lai cosse da ducati 932. Poi disse vene a Lignago, dove è locho di grandissima importanza; ma di 500 case era, non li è solurn 3 caxe iu pie’ tulle minale e scoperte.
È passo, bisogna lenirlo, et il signor Borlolomio vo-lea farlo in triangolo, zoè do parte sora l’Adexe e l’altra in la terra e l’aqua atorno, e cussi sia porlo, come apar per li disegni che sì consulterà. 11 triangolo voi esser passa 116 per banda, con do bastioni per uno su l’Adexe. Et a questo, proposito disse di castelli dii veronese, comenzalido da Peschiera. È passo importante; ma quella rocha è di niuna forte-za, peniius rumala, non ha mura quasi atomo, non coverto, ni altro. Vi è slà posto uno contestabele a Peschiera con page 12, Cola Caramal, con lire 10 per paga a’ ditti fanti; et quel provedador, missier 42 Marco Contarmi fo di missier Tadio laudò smuntamente, si porta benìssimo, è degno di ogni ho-nor; sichè qui si poi sminuir la spesa di quel castello. Poi è Nogaruole : era uno castello mia .. lon-tan di Mantoa ; è ruinà, si poi dir una villa, vi an-