71 MDXVII, MARZO, 72 ogni gran esercito, et volse le nostre zenle d’arme etiam col Governador pasasse di là da lui, et li re-slò con animo non abandonar mai l’impresa, perchè il Christianissimo re cussi voleva, et come più volte li ha dito, si ben diceva di levarsi, non era il vero, ma feva per li soi capitani che pativano assai, perchè non sono pagati, erano ruinati, dovevano aver tre quartironi; ma li fanti è paga ogni 30 zorni : quasi è meglio esser fanti. Ma li homeni d’arme francesi, 39 fanno il mestier da zentilhomeni, e si ben non è pagali, non perdono quello hanno livralo; pur patiscono. Et disse, che le nostre arlellarie fo mandale a Vicenza per più segurtà ; et che Lulrech havia ctiam do pezi di canon grossi da 50, che li mandò a luor a Cremona. Disse, monsignor di Lulrech voi quello el voi, e il Re a niun modo voleva si abandona-se l’impresa, et è sta il meglio non sia sta tolto Verona per ben di la Signoria nostra, ma si habi auto per acordo, perché dentro vi è sta sempre una gran fantaria, e in ultima era da 8000 fanti. Poi disse quelle paure feva Lulrech di levarsi, era per far li danari venisseno per dar a le zenle soe, dicendo francesi stavano mal voleuliera, pativano assai e sono ruinati; e zurò, à inleso da do volte in suso fono pensier amazar lui provedador, dicendo fra loro, morto el sia l’impresa sarà compita: lo Eterno Idio l’ha voluto preservar! Tamen, lutti francesi hanno aulo a piacer si habi auto Verona per honor suo, e lutti lo abrazono in Verona, dicendoli « Tu è un homo da ben ». Concludendo, à ’ulo gran faticha a soportar cose clic non si poi dir eie. Poi disse, havia aulo da ducati 450 milia spesi per sior Beneto Marin pagador, qual laudò summamente, et zercha 12 milia spexe sier Toma Michiel pagador, qual non à ’ulo li so’ conli, siete pochi zorni con lui. Dice, i libri è a li Avogadori extraordinarii. Hor di quesli 450 milia ducati, ha dato do page a li 4000 sguizari, el page 8 a li 6000 venturieri dii campo di Pranza, che suina scudi 168 milia, el ducali 30 milia a Lulrech per darli al vescovo di Trento; resta 250 milia, i qual è slà spesi in altro, come apar li soi conli, qual ha presentadi. E afermò non aver vardato a far ogni cossa per aver danari, non da camere, ni debitori, ma con ogni altro modo, e ne ha qualche coscieneia, ma bisogna far cussi; e li danari di la Signoria è slà ben spexi, iterimi laudando il pagador Marin obediente, solitilo e reai. Et cussi da Bergamo et quelle valade, e l’aver auto danari di Brexa e teritorio e Riviera de Salò à ’uto 70 milia ducali : di qual 55 milia è stà scossi e aulì, il resto, eh’è zerca 14 milia du- cati, la mità tien si averà per Pasqua, qual si potrà dar a conto di 12 milia 500 scudi a Milan, et poi si averà il resto. Item, ha fato quello fe’ francesi, che volse etimi lui cresser le monede, zoè il ducato lire 7, el scudo marceli 13, il raines lire 4 soldi 16, testoni soldi 32, mozenigi soldi 21, per le qual monede à ’uto utile la Signoria ducali 19 mila in zercha; siché, si à falò qualche pechado, P ha fato per ben di la Signoria, e anche nui ne haveino parie che si ha lutto il beneficio, dicendo 39 * bora mai non sa più coniar monede, tanta varietà he sono. Poi disse, esser ben conveniente deba dir di le zenle, comenzando da l’illustrissimo signor Governador signor Thodaro Triulzi, qual laudò. È homo degno, fedel, sa ben il meslier di le arme, tien ben la soa compagnia, non voi si fazi danni ; ma è tardo e pigro. Ila questa natura, non si poi far altro, el è bon come l’è per questa Repubblica, a la qual porla grande amor et fede; il qual vien in questa terra. Poi il signor Janes è bollissimo condutier, e lo laudò asai, è slà pur doxe di Zcnoa; voria altra condition. Zuan Paulo Man-fron non è stà con lui, ma con il colega: la compagnia mal in ordene: si scusa non à il modo, pur è (idei. Il Contili da Martinengo Gol del conle Ve-lor, laudò summamente. Ha gran fama, è slà con francesi, à bellissima sua compagnia, fa ogni faziou, e si arà bon servilor, come si à ’uto di lui sempre; ha homeni d’arme 50. Antonio da Martinengo, l’ha dito, è stà mal falò, per opinion sua, a casarlo. Piero da Longena etiam è fidelissimo e merita esser tenuto. Zuan Batista da Fan spenderla pur l’avesse; non ha mollo bona compagnia, non à il modo. Malatesta Bajon è zovene, fa ogni fazion, ha anni 23, fa l’oficio di bombardici' e fino dii gua-stador, adeo l’ha ripreso; lui voi faticharsi e merita laude. Poi disse, non laudava 1’ opinion di cassar zenle d’arme per niun modo al presente per scansar le spexe, perchè si ha la più bella zenle d’arme che sia in Italia, e non si voi aver manco di 1000 lanze, el non 600 come si dice voler lenir, perchè, casandoli, con 5 page non si poiria haver poi, ni si troveria ; ma chi voi cassar, cassi cavali lizieri e fantarie, che si poi sempre trovar questi. Ben è vero, le nostre zente d’arine non hanno .... eh’ è necessario le habino ; dii resto è benissimo in ordene. El Pranza non ha cassà le zenle d’arme sue; ma il signor Zuan di Mantoa e alcuni altri italiani, perchè voi ridursi su le sue lanze bone, come prima havevano, ch’era 2500 lanze, e quesli tal fo tolti per aver la parte italiana. Li sira-