291 MDXVIl, MAGGIO. 292 cenìgo cl cavalier vanno oratori al Signor turco, coinè andar debano a Rodi, et poi in Cypri a tuor quelle inslruzion da li rcctori, e col messo dii Consolo di Damasco vadi in Damiala, over Roseto a smontar, et de li poi col messo dii Consolo di Alexandria andar dove si rilrovasse la persona di Selim gran Sultan illustrissimo signor di turchi. Et debano prima visitar li bassa, dandoli le lelerc credential e li presenti, dicendo esser venuti per alegrarsi con il Signor di la viteria otenuta, sicome si richiede per la bona paxe etc. Poi introduto dal signor Selim, va-dino con li presenti avanti, justa il consueto, alegran-dosi, poi dato la letere credential, di la gran viteria; usando parole grave, breve et acomodale, monslran-do la vera arnicitia e paxe è tra soa excelenlia et nui, qual semo per mantenir et observarla. Et poi, hcssendo remessi a li bassa, exponi zercha il tributo solito darsi al Signor lureo, dirli come imi quello semo debitori di dito tributo, et cussi ogni anno vo-lemo cpntinuar; cl in questo tutti li Savii d’acordo, exccplo sier Silvestro Memo savio ai Ordeni, che voi non li diga nulla di quanto si è debitori, ma ben si sarano richiesti di pagar il debito vechio, respon-dano la Signoria satisfarà mollo volentieri quello resta. Poi siegueno, che non assentendo li bassa a voler il tributo solilo, eli’ è di ducali 8 in Mia a l’anno, pagandoli ogni do anni in tante robe, vedino ronzarla con darli panni d’oro e di seda, e più panni d’oro che fa per la corte. E si fusseno richiesti voler in danari contadi, digano meravejarsi di questa cosa, e non banuo auto ordine, che non si richiede questo a la bona paxe eie. ; e liti qui tutti è d’acordo. Poi sier Dornenego Trivjxan el cavalier procurator, sier Lu-nardo Moccnigo, sier Andrea Orili procurator savii dii Consejo, sier Filippo Bernardo, sier Alvise Gra-denigo, sier Francesco da Pexaro savii a terra ferma, sier Gasparo Coniarmi, sier Silvestro Memo savii ai ordeni voleno « come da loro » eoncludino in darli contanti; et sier Alvise da Molili procurator, sier Polo Capello savii dii Consejo, sier Nicolò Dol-tìn, sier Piero Trun savii a terra ferma, sier Lu-nardo Venier, sier Francesco Landò savii ai ordeni voleno concludimi in contanti, senza quel «come da loro ». Item, li danno in coniission meni per interprete Todaro Paleologo, qual dia esser a Cataro, e li dagi ducali 150, che se li dà. Item, essendo dimandali di le cosse de Italia, respondino nè tropo alle, nè Iropo basse. Item, digial Signor la recupe-ration dii Stailo eie. Item, olegni li comandamenti di merchadanti di Damasco e Alexandria in turco, scusar la so’ tardila. Non erano sier Luca Trun savio dii Consejo e sier Alvise Malipiero savio ai ordeni. Parloe primo sier Polo Capello el cavalier, savio dii Consejo, e ben, per la so’ opinion ; li rispose sier Andrea Orili procurator, savio dii Consejo; poi sier Alvise da Molili procurator, savio dii Consejo; poi sier Francesco da Pexaro savio a terra ferma, e ben. E altri voleva parlar ; rimesso a doman; sagrameli là il Consejo. In questo Pregadi vene sier Domenego Capello cao di X, et sier Polo di Prioli vicecao ussite. Exemplutn. 167 1517, dìe XXVMai, in Iìogatis. Sier Franeiscus da Canali, sier Alexander Michael, sier Franciscus Bolanus Capita de Quadraginta. Essendo introduta da un certo tempo in qua, anzi già quasi inveterala, una mala consuetudine che resulta in dishonor del Stato nostro, però che andando ¡I Serenissimo Principe et Signoria nostra per honorar con la presentía sua alcune celebrità de la terra necessarie, over per altre opportune occur-rentie come di giorno in giorno et de anno in anno far se sole, si vede esser da podio numero de gen-tilhomer.i nostri accompagnata; li quali per honesto et justo zelo de I’honor de la patria sua el de sè medesimi gli doveriano sponte seguir. Ma quod pejus est reducti el invitati molli de loro venir, non curano, contra il decoro de questa cita nostra, maxime che ’1 più de le volte se gli relrovano oratori de diversi potentati et allre honorale persone: per tanto per proveder a tal inconveniente, L’anderà parte, che per auctorità de questo Consejo preso et deliberalo sia, et cussi ne l’adveuir si debba ermamente observar, che oltra quel numero de i Procuratori de San Marco, i tre Avogadori de Común, i Capi del Consejo dei X, i quali sono solili acompagnar il Serenissimo Principe, siano etiam tenuti et obligati, ogni volta che ’1 decorerà scompagnarla così ne l’andar, come nel ritornar, la mità de quelli che se atrovano, et ¡ter tempo se alroveranno, nel Consejo de’ Pregadi, la milà de la Zonla et la mità etiam de li tre infra li nominali ofiìcii, Gover-nadori de le inlrade, Provedadori al sai et biave, el Sopra i acli di sopragastaldi ; la qual milà sia traila per sorte de mesi Ire in Colegio per il Serenissimo Principe. 1 Savii dii Consejo veramente et