507 S1DXVII, LUGLIO. 508 Signor à comesso si lazi bona compagnia a’ cliri-stiani, cl li Consoli loro li fazino juslicia, e non la fazendo, cl Signor l’ha lassa in Alexandria la fazi; tamen, questa nova non io creta, di la liberatoti di la nostra galia. Di Padoci, di rectori. Zerelia le occorenlie de lì, et mandano una relation di sopra di terra lo-desclia non vera, però non la scrivo. In questa mulina, introe Cai di XL sicr Marco Manolesso qu. sicr Marco, in luogo di sier Stefano Magno aceplò camerlengo a Brexa. Item, sier Francesco Corner el consier, di sier Zorzi cavalier procurator, tolse licentia dal Principe in Colegio. Va ozi, poi disnar, via. Et volse l’intrasse, aziò stesse a expedir il caso si mena in le tre Quarantie di scrivani di le Cazude, dove lui è Consier, aziò possi meter la parte conira di loro, preso che sarà di procieder, che sarà di brieve, perchè per lutto il mexe lutti tre Consieri intra di sora. Hor da poi disnar, a bore . . . ., si parti dito sier Francesco Corner, va orator al Serenissimo re di Chaslìglia ; suo secretano Andrea Rosso. Da poi disnar, lo Colegio dii Principe e Signoria e Savii, e alditeno li avochati dii Ilo! dii qu. signor Borlolamio da Liviano con quelli di Zopola, per juriditione eie. Fo remesso a I’ Avogaria per certa senlentia fala in favor di dito signor Borto-lamio per sier Zuan Paulo Gradenigo, olivi luogotenente in la Patria di Friul etc. A dì 26, Domenega. La malina, nulla fu da conto. Fo una 1etera di uno capi tanto spagnol, scrive a sier Andrea Grifi procurator, savio dii Consejo, è in campo di Francesco Maria, di 16. Come erano lontani mia 10 da Pexaro et vi andava col campo, dove se intendeva che il duella Lorenzo era venuto, el era solum 2000 cavali, et che quelli anderiano a Rimano; sicliè saria facile impresa, con altri avisi; et si oferisse con 400 fanti venir a servir la Signoria nostra. Scrive nove di Spagna, che ’I re Calliolico omnino anderà in Spagna. Eri sera, fo, per Colegio, spazi corieri con li stimarli di le nove di Constantinopoli in Pranza, e le le te re di cambio di ducati '25 milia a Lion. Itevi, in Ingaltera e a Milan diti sumarii, et ozi a Roma e Ilongaria. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato eletion dii capitanio a Brexa, e tolti 4, ninno passò. Li quali non nominerò qui; ma ben scriverò, niuii di quelli procurava non fono nominati. Si fa tuoi* sier Zuan Ba-doer dolor, cavalier, è orator in Pranza, e sier Alvise Gradenigo, l'o £io dii Consejo di X, qu. sier Domenego cl cavalier, et molli altri: fossemo da 1200. El nota, in la quarta eletion, a la voxe di Avo-chato per le corte, non fo publieà niuno, et questo ^86 ’ perchè fu scrito uno et poi spegazato, eh’ è cossa che mai più inira vene; sichè quello ave la voxe, la perse. El vulsi saper la causa. Intesi era sta tolto sier Lunardo Balbi qu. sier Jacomo per sier Corne- lio Barbaro di sier Alvise qu. sicr Zacaria cavalier procurator, e poi spegazato di ingiostro, aziò non si vedesse ; eh’ è contra le leze eie. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, che avendosi a introdur a li conseglii una senlentia fata per li Sindici di Levante conira li rectori fono in l’isola di Creta, el per esser molti cazadi, siali deputa le tre Quarantie con zonla di XX Savii, et con quel più numero si potrà di questi si espedissa la dila causa ; fu presa. Ave (348 di sì, 258 di no. Fu posto, per li dili, che poi la sopradita causa, sia dà la Quaranlia criminal e zi vii vcchia a requisì -lion di sier Francesco Bolani, olivi avogador di Commi, per il caso di Zuan di Ruzier scrivati a le Cazude; et fu presa. Ave C99, 177 di no. Fu posto, per li diti Consieri, che sia concesso licentia a sier Marco Miani podestà e capitanio di Ci-vidal di Beimi, che ’1 possi venir in questa terra per zoeni 20 per difender certa sua senlentia intromessa per li Avogadori, ut in ea : 792, 170, 19. Po publichà, per il Canzelier granilo, che sier Alvise Soranzo di sier Sebaslian, qual ha tolto più di una balota al primo capello, et visto per . . ., sia cazulo a hi leze; e fo mandalo zoso di Gran Consejo. A dì 27. La malina, nula fo da conio. Reduto le tre Quarantie per il caso di scrivani di le Cazude, parlò d. Rigo Antonio avochalo, e da poi disnar parlò domino Petro di Oxonicha per Gasparin, e non compite. E nota. Domino Rigo Antonio parlò in loco di sier Alvise Badoer, qual parlava per Alvise di le Carte, et non volseno il parlasse più, ma Rigo Antonio suplisse lui con dir era inrochido ; el cussi ozi dili do avochati parlono. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonla di Colegio et spazono do frati di San Francesco, erano in presoli zà più mexi per cose tli Stado, videlicet uno bandizà, l’altro coiifmà a San Francesco. A dì 28. La ma lina, in ic Ire Quarantie, parlò 287 domino Petro di Oxonicha dolor, avochalo, et fo manda le parie di procieder, et fono expedili. Slc-teno fino una ora da poi disnar a compir le loro condanason, sicome difusamenle dirò di solo, noterò il tulio, el maxime quello fu preso. Da Milan, dii Caroldo secretarlo, di 21.