323 MDXVI1, GIUGNO. 324 operar Ramazolo ; però non è da mover. » Scrive, il secreta rio Bembo, qual era li presente, ajutò la materia. E non potendo aver altro dal Papa, non li parse voler tal brieve, perchè si baria brievi e loro le possessione ; tamen, si dito domino Marco vorà dito breve, lo manderà. Scrive, è andato in campo di Francesco Maria, solo Porosa, uno spagnol per desviar quelli spagnoli sono a suo soldo, dicendo si arma nave per il Catholico re in Spagna per l’impresa di Africha, dove volendo andar, vadagneriano et si potriano far richi. Et uno altro spagnol è andato per desviar 1000 spagnoli, è in dito campo, e condurli a solilo dii Papa. Etiam uno nontio per il re Christianissimo è andato per far levar li guasconi sono con dito Francesco Maria ; sichù di qui si alen-de a questo e non lassano cossa di far. Di composi-zion di Francesco Maria con Perosa, nulla se intende. Il ducha Lorenzo di Urbin è andato a Fiorenza ; il legato Salila Maria in Portico e le zenle restano in Pexaro sono andate a Fossimbrun, che si ■ leniva per dito Francesco Maria, et quello ha auto per forza e sachizato. Li oratori ragusei, venuti al Pontelice, è stali a visitar osso Orator nostro, usandoli parole bone eie., ai qual à corresposo. Etiam è stato l’orator dii Gran maislro di Rodi, et lo ha pregà lo avisi di le nove turchesche, perchè etiam lui farà questo inslesso quando averà qualcossa di dili turchi. Item, per Roma si parla molto che ’1 Papa farà cardinali in bon numero, et è chi spende assa’ danari ; ma in penetralibus intende che non farà ; e pur facendoli, converà farne gran numero, per esser slà servilo da molli di danari in questa guera con speranza di aver un capelo. Scrive dito Orator, sentendo voy far, parlerà per uno zcntilho-mo nostro, come etiam fece tal oficio con Soa Santità ; e scrive, sopra questo non ha auto alcun ordine, e tien, facendolo, non sarà si non ben per la Signoria nostra. Dii dito, di 29. Ozi è sta concistorio per do cause : 1’ una per la retenzion dii reverendissimo San Zorzi, qual, fato venir in camera dii Papa, poi lo retenulo è posto in una camera in palazo con guardie. Et poi disnar, il Papa mandò per li oratori regii et lui; qual andato, era Soa Santità con li oratori Pranza e Anglia. Poi fato intrar Spagna e lui nostro, Soa Santità disse : « Domini oratores, vi disesse-mo questi zorni, che erano altri cardinali in questo tralato contra la persona nostra, c non volessemo corer a furia ; ma ben formar il processo. Quel...... inleslà secretano dii Cardinal di Siena, et Paulo Gu-sieri esaminali hanno confessa, e cussi Siena, senza corda e de plano, che ne ha voluto far venenar, e hano incolpa San Zorzi; per il che 1’ habiamo falò retenir qui in palazo, nè l’avemo voluto mandar in castello, e sta in una camera mior che la nostra, e con servitori di più di quelli hano li altri cardinali retenuli. Et quando questa malina el lasasemo in camera col Cardinal Medici e nui andati col Farnese in concistorio, vedendo esso San Zorzi passar l’ora, disse: « Ne harla mai quel pazo di Siena nomina in alcuna cossa ? » eli’ è signal è colpevole. Avisandovi, 4 zorni poi fussemo fati Papa, tramono questi di darne la morte; tamen habiamo voluto andar ju-stifichatamènte prima si habi venuto a tal relentione, per esser la persona di San Zorzi quello è. Ve l’habiamo voluto dir, aziò scriviali a li vostri realisi 18G compirà il processo, zerchando di trovar la verità ». Item, in dito concistorio, questa malina, è slà termina che li frali Observanti facesseno uno zeneral loro e li Conventuali uno altro, come è soliti far, e che uno zeneral non desse obedienlia a l’altro. Et ozi doveano diti Observanti farlo ; tamen poi è slà mutato le cosse, videlicet proposto che li Conventuali fazino de duobus alterum, zoè lassi il ze-neralato a li Observanti et loro fazino uno vicario over maislro zeneral; et non volendo lassar il zeneral, lo fazino loro e li Observanti tarano il suo vicario zeneral, con questo lassino tutte le loro intrade a la Camera apostolici^ che diti Conventuali hanno. Questi hanno tolto tempo a risponder. Item, il signor Prospero ■Cotona è venuto qui, chiamato dal Papa, con fama volerlo mandar in campo in Romagna al governo di le sue zente; ma l’ha fato venir per dubito di novità, e con questo aver la parte colonese, perchè dubita Francesco Maria sia per venir col so’ exercito presso a questa terra, e fazi qualche motio-ne. Il qual si acordo con Perosa per ducali 10 milia d’oro, e viluarie e robe per assa’ danari ha auto, et è partito di solo Perosa e andato verso Civita di Castello, e daranno taja per tutte quelle terre, et si dubita mollo di Siena. Item, è slato da l’orator dii Christianissimo re, qual à ’uto letere di Franza, di 20, che ’I Re scrive al Papa non si dubiti e voi mandarli zente in bon numero con un degno capi-tanio, però meli presidio in le terre, in questo mezo che dito capitanio e zente soe zonzino. Il qual ora-lor desidera aver di qui fiori di rubesa per far sy-ropo; però aricorda è bon la Signoria ne mandi, con qualche pigliala etiam di syropo fato: costerà poco e sarà grato a dito Cardinal. Item, à ricevuto letere di Palermo, di sicr Pelec/rin Venier, di 13. Come domino Hugo di Monehada à scrito a Mestila a