571 UDXVir, AGOSTO. 572 Ozi è sii apiohà di qui il Bariselo clic prima era, pur li soi mensfali, eie. Dii dito, di 4. Come Facorilo di Francesco Maria si Irata lutavia, et mandò li capitoli. Questa matina, è stalo a palazo; era uno nontio di sguizari, do cardinali e il signor Alberto da Carpi ora tur cesareo. Il Papa volse udir prima il nontio di sguizari, con il qual siete per mezu bora; poi fé’ chiamar lui Orator nostro, al qual li disse: « Questo Francesco Maria dimanda tante cosse: ne vuol tuor Pexaro c Sinigaja, clic havemo, nui desideremo lo acordo per poter atender a le cosse lurcliesche, ma non seguirà nulla». Poi l’Orator li dimandò di sguizari. Disse : & Questi voriano venir 10 milia, ma nui non ne volemo tanti». Poi li dimandò di Fiandra si era nova.Li disse liavemo il re Catholico non passerà questo anno in Spagna, benché lì sia gran confusimi in quel regno; etiam in Sicilia é confusion et in Napoli. Item, di Anglia, disse come 1’ orator dii Christianissimo re era partilo con conclusion di elelion di judici per liberalion di presoni etc. Scrive altri coloquii fati, ut in litteris. E come il Sedunense era sta admesso ■ da’ sguizari, et par quel orator ili Anglia prometi darli danari a essi sguizari, dummodo lassi la pension hanno dal re Christianissimo. Conclude l’Orator, il Papa si lien mal satisfate dii re Christianissimo, e lauda li 2000 sguizari primi che erano in borgo di Arimano, dicendo si erano 4000, Francesco Maria era roto; el come li è sta serito non è sta morti da 50 in 00 tli loro, benché 11 manelia il capitanio, era a la guarda di Soa Santità. Etiam si diceva era sia morto Carlo Bajon. Questi capitani spagnoli é qui, dicono sono fanti 12 milia, el seguilo l’acordo, an-derauo dove vorà Soa Santità e conira turchi eie. Quanto a la teiera di l’interdito di Chioza, lui Oia-tor à mandalo per quel Antonio Zenariu. E duro, voi li ducali 500 sia maialati a Roma, non ha chi li lievi; li ha parlato 3 volte, è più duro che mai. L’à menazato, non fa ben e doveria dar il brieve di levar l’interdito eie., il qual par voy le spexe. Dii dito, di 14. Come il Cardinal Aginense lo à pregato scrivi, che li fermenti di la soa abazia di Ceredo, per il podestà di Crema, non è lasati trar e venderli, lasando il quarto in la terra, come é il consueto. L’Orator scusò il retor, dia esser per esser pocha biava de lì; pur scriveria. Item, domino Pietro Bembo è venuto da lui a dolersi che la Signoria non li voi compiaser possi galder la sua abazia di Arbe, et il Papa scrive uno breve sopra questo ; et ha coniesso al zeneral di frali Minori parli a la Signoria di questo, et si racomauda. El l’Ora- tor lauda molto esso secretano, si opera a ben di le cose nostre; saria bon trovar qualche sesto. Da Napoli, dii Consolo, di 8. Come, a di 23 dii passato in Sicilia, hessendo a vesporo di Santa Christina, in Palermo seguile novità di quelli pupilli sublimali conira il conte di Montelion domino Heclor Pignalello, e seguite occision eie., ut in litteris; la qual nova, scrive aver da domino Pele-grin Venier consolo nostro per sue letere di 24,26 et 30; et sono stà sachizale da 20 case. Etiam di qui a Napoli per questo è seguito innovazion, che il Consejo si era sublevalo e andato da inessicr Lorenzo........., che resta governador per il Viceré, et hanno dimandalo quel zenoeseera retenulo per causa turpe, qual si feva il processo, el quel altro........; et cussi l’liano Iasato; siché dito missicr Lorenzo va con guardie, e tuli de qui portano arme, e li banditi sono ritornali in la terra. Non voi esser longo, né scriver di la sua cossa. Di Milan, dii Secretario, di 15. Come le tre bandiere di grisoni pasono per caxa sua, numero 800, come scrisse, ne é passati ancora deli altri in bon numero, vanno a la sfilata in campo dii Papa; fin qui è passati numero 1500. E letere di monsignor di Scut, di 11, di Romagna, al signor Zuan Jaeomo; et manda li capitoli di 1’a- 3 cordo si Irata tra Francesco Maria e il Papa, qual, scrive, seguirà. Item, Seul scrive come suo fratello monsignor di Lutrecli li ha scrilo è bon lia-ver custodia a le lerre dii Re a quelli confini ; dice spera guardarle ben eie. Item, dito Secretario scrive come il signor Zuan Jaeomo li ha dito aver, di bon Iodio, di moti seguiti in Sicilia, come 4 di primi napolitani erano parliti e andati dal Signor lurclio. Poi h disse che seguiria lo acordo col Papa, el poi seguilo, si sederà qualcossa; chi dize quel esercito unito si volterà a tuor Ferara per il Papa ; chi dice anderà eoutra Napoli a nome dii Christianissimo re; di dice verà conira questo Sialo di Milan. Item, manda la copia di la luterà scrive monsignor di Scut al signor Zuan Jaeomo. In questo zorno, fo San Magno martire, si la la festa a Santo Agus^in, dove è l’aliar e certe reliquie. Fo espedito in Quaranti» criminal quel Bernardo Rizo preso releuir per d caso di sier Francesco Bo-lani, fo avogador, dicea l’avia avulo manzaria da Zuan di Ruzier, e fo mena per sier Fauslin Barbo, olim avogador di Comun. Etiam quel Sebaslian di Franceschi, era fante a l’oficio di l’Avogaria, quali do si haveano inteso in far trar danari a Zuan di