417 MDXV1I, LUGLIO. 418 Fu falò tandem l’altro Camerlengo a Brexn, sier Alvise Grimani qu. sier Nicolò, è provedador sora la Sanità, e electi tre, il quarto non piono ; e baiolati niun passoe. Iterimi parse a la Signoria di balotarli tutti tre contra le leze, nè mai più fato in memoria mia di Consegii Io ho, ch’é zà anni .... ; e tamen il Consejo non li lassò passar. Questo fo fato perchè sier Silvestro da Leze fo tolto fradelo di sier Lorenzo da Cao di XL, che a tutti parve di novo. Fu fato altre voxe, in lutto numero 7, che più a questi tempi non si fa per esser manchato le voxe, per esser stà fato avanti il tempo per caxon di aver danari, e si soleva far 12 voxe, hor si fa 7. Inlroe a la banca Cao di XL sier Alvise Calbo qu. sier Ilironimo, in locho di sier Andrea Capelo, è in-trato Cinque di la Paxe. 237 Dii mexe di Licjo 1517. A dì primo, fo San Marsilian. Introno Cai di X : sier Andrea Badoer el cavalier, sier Francesco Foscari qu. sier Nicolò, e sier Antonio Bembo, siati altre fiate Cai. Et Savii dii Consejo : sier Francesco Bragadin, sier Francesco Foscari el cavalier, procurator, e sier Andrea Trivixan el cavalier. Savii a terra ferma : sier Beneto Dolfin, sier Pandolfo Morexini e sier Marco Foscari. Non vi fo letere da conto. Vene domino Marco Antonio Foscarini episcopo di Cita Nuova, el qual, per il Colegio, fo deputato a veder de jure zercha quel Rizo di Mantoa, è in pre-son, che ’1 ducha di Ferara el voi aver ne le man, justa li capitoli si ha, per esser assassin etc. Et exa-minato li brevi dii Papa, disse opinion sua esser che ’1 diio sia reposto nel sacrato dove fu preso eie. Et perchè dito oralor di Ferara insta molto per averlo, parse al Consejo e a la Signoria, prima che ’1 sia lassato, scriver a Roma di questo c aver certa risposta. Vene domino Ilironimo da Savorgnan primario di la Patria di Frinì e zentilhomo nostro, venuto di qui per la diferentia ha con quelli di Gemona, perchè todeschi non voriano mandar le soe baie a Osop per esser li straman di la strada, ma andar come prima a Gemona ; per esser stà concesso al prefato domino Ilironimo quello havia Gemona. Et fo lerminà il Colegio se redugi ozi et aldi questa materia per expedirla. Da poi disnar aduncha, fo Colegio dii Principe, Signoria e Savii, et alditeno sier Zuan Antonio Ve-nier a vociato per nome di todeschi, quali voriano fusse ritornalo Landerlech, zoè il reposso, over sla-I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXIV. buia, di le robe che vicn e va in terra todesca a Gemona, come era prima, per esserli gran sinistro. Et a l’incontro aldito domino Ilironimo Savorgnan, dicendo esserli stà concesso per soi meriti, per lo Ex-celentissimo Consejo di X con la Zonta, in questa guerra, che dita stapula si facesse a Osop, qual loco à mantenuto l’impero.....etc.; e volendo risponder la parte, fo rimesso a uno altro dì. Di Roma, vene letere di l’Orator nostro, di 23. Scrive, come ozi è stato dal Papa. Soa Santità li disse in concistorio cri aver priva li tre cardinali retenuti, San Zorzi, Sauli et Siena, di capelli e bene-ficii loro, risalvando a Soa Santità a punirli su la persona; et è stà con tulli li voti di cardinali, excc-pto uno, meravegliandosi di quello uno. Et per quello esso Orator potè comprender, Soa Santità era inclinata a farli gratia, dicendo « si pensaremo di usarli clementia ».Vede a li do altri cardinali è inclinalo; ma di Siena dubita ; li nepoti dii qual Cardinal San Zorzi fanno gran pratiche per esser ritornato in gratia con promission di ducali 100 milia ; si judica, per Roma, sarà tolto. Etiam el qu. Cardinal Sauli, qual promete ducati 20 milia. Scrive, à inteso quel Cardinal obstò in concistorio al Papa fo il reverendissimo Grimani, qual disse non esser risolto a la expedilio-ne per non esser il processo sta formà a judichar. 237* Etiam erano altri cardinali sentiva questo ; ma pur asentino al Papa ; et il Papa si voltò dicendo : « Sete molto superbo ; » e il Cardinal rispose : « Fater Sancte ! non son superbo, dico quel che voi la ra-xon e la mia conscientia. » El Cardinal Eginense non vi fu fenzando esserli venuto uno accidente ; sichè fono a la dila privation 12 cardinali. Poi dito Orator parlò al Papa, dicendo aver inteso Soa Sautità voleva far cardinali, pregando volesse far uno veneto; per molle raxon Soa Santità doveva compiacer la Signoria nostra, ut in litteris, et maxime per non dar mormorar a tulli non babbi crealo niun vendo, facendone sì gran numero. Soa Santità disse haria consideralion et voria consejar.-e eon li cardinali. Di Romagna, Francesco Maria è con l’esercito verso Fermo, e li citadini, erano lì, l’hanno abandonato ; unde à posto in Fermo Carlo Bajon con 4000 fanti e levalo l’insegne di l’imperador. Item, è letere dii Gran maistro di Rodi, qual avisa la viteria dii Turcho contra il Soldan, e morte di dito Soldan e successi di l’armala lurchesca ; et una lelera li ha scrito esso capitanio di dila armata, la copia di la qual manda inclusa. Scrive che, ussendo di la camera dii Papa, el Cardinal Medici lo tirò a una fanestra, dicendoli la Signoria ha conduto per suo capitanio il 27