307 MDXVII, (li confini etc. venute, e che venisseno sempre, sarò contento la Signoria ne mandi uno suo, et io ne manderò uno altro saprà Iodio a veder tal diferen-lie; et quello loro farano, starò contento, a fo’ di zentilhomo » sicome soa signoria è solita zurar. Siche scrive e aspela la risposta di la Signoria, et aspeta lui Secretario la istruzion di Brexa per poterli parlar. Item, di Pranza è Mere, di 16. Come il re di Chastiglia non andava in Spagna; ma à mandato uno gran personagio, e si tien sarà mal veduto; et in Pranza si aspelava il Gran canzelier et domino Phili* berlo Philinger oratori dii diio re Calholico; e che 1’Imperador era occupalo conira la Prixia. Scrive aver di Brusa, di 28 dii passato, di sier Maphio Bernardo, come il Re non va in Spagna, perchè non se intende ben con il re Chrislianissimo. 11 signor Zuan Jacomo è francho, el li ha dito ha di Roma, che 'I Papa non voi far cardinali ; et questi Triulzi aveano trovato li ducati 20 milia per aver uno capelo in la caxa loro, ma non si voleno fidar, e voleno prima la publication, poi darli li danari. Tulli quelli voleno esser cardinali per questa via; et par che molti fiorentini abino servito il Papa di danari con speranza di aver il capello. Il Papa va prolongando a far carde-nali, per non discompiacer a questi l’hanno servito. Scrive, il Nontio fiorentino aver dito, zercha questi capitani passali per le piche, che Monsignor Illustrissimo se fidava molto de loro quando erano solo Verona, et che francesi si fidano assai. Item, Monsignor Illustrissimo si partirà fin 10 zorni per Pranza, e in questo mezo lien otenir la rocha di Àrzes. Bi liavena, venute ozi, di 25, dii Consejo di XXIV etc., una letcra ben ditata. Come avisano uno caso seguito, che montala in una barella de li, per andar in Puja, una zentil dona brexana chiamata la Marchesana, con alcuni spagnoli in sua compagnia, 17G ‘ la qual havea in le casse ducati 3000 contadi e allre robe, et essendo imbarchata in una barella patron Raphael di Venezia, per andar a la volta di Pexaro, essendo tra Rimano e la Catholica, fo asalta da una gondola di Riviera con 12 in 14 homeni dentro armali, et subito amazono uno di diti spagnoli. Et ote-nuta la barella e fato presoni tutti, promelendo al partir salvarli la vita, fono slargar in. mar forsi 50 mia, dove butono qualro di quelli spagnoli erano con la dila Marchesana in mar et una dona spagnola grossa. Poi le’ che ’I patron condúcese dila barella nel porto di le Fornace, dove tra loro parlino li danari e la roba per gran valuta, et poi veneno verso Veneeia, et arivali a Santo Antonio, smontarono. Et uno, se chiamava il capitano, disse a la dona la MAGGIO. 308 voleva fuor per rnojer, el andati in la conira’ di San Nicolò, apresso Santa Marta, la conduse in caxa di uno fruiaruol, qual va vestido di berctin et a le volte pescha in pelago. Unde, essendo capitato lì a Ravena el diio Raphael con do soi marinari, 1’ hanno fato retenir. Et examinato, fato le debite inquisitici!, et inteso quanto scriverlo, per tanto non essendo il mar seguro e trovandosi li malfattori in Veneeia, hanno terminato scriver questo a la Signoria nostra aziò si provedi et aspetano risposta, avisando li malfattori vanno per Veneeia vestiti di panni tolti, et hanno etiam auto do cavali erano in dita barella. Et, leta dita letera, il Principe chiamò li Avoga-dori aziò ne facesseno provision ; et zà per lai defilo n’è sta per avanti retenuti do, qual è in preson et colegiati. Bi Citadela, di sier Sebastian Querini podestà fo letere, di eri. Dii partir di Malatesta Bajon per avanti per Perosa, condutier nostro, con licenlia dii Colegio; bora avisa etiam di la sua compagnia, ha 8 in 10 homeni d’arme vano via dietro al patron suo ; la qual letera non fo leta in Pregadi, ma ben in Colegio. Fu fato eletion di tre exatori, et quelli rimaseno e li tolli et balote noterò qui avanti. Fu posto, per li Savii, condur Zuan di Saxadello con 100 homeni d’arme a ducati 100 per homo d’arme e per la provision sua ducati 1000; non specificando per quanto tempo, ma che al presente babbi solum 50 homeni d’arme, ut in parte. Andò in renga sier Zuan Viluri, è di la zonta, qu. sier Daniel, dicendo non è da tuor questo roma-gnol dependente dal Papa, e Zuan Paulo Manfron 177 non se ne parla. Tolto questo, non si potrà tuor più il Manfron, laudandolo suinmamente ha oplima compagnia, è veeliio servidor etc., di la faclion bracesca. Et li rispose sier Francesco da Pexaro savio a terra ferma, dicendo non si voi cassar il Manfron; mante-nirlo con 50 over 60 homeni d’arme, di mior l’habi, et hanno zà noia la parte. Et cussi fo leta la dita parte e balotata prima, zoè posto per essi Savii, ut supra. Ave 34 di no, 135 de si. Poi fu posta la parte di condur il Saxadelo. Andò in renga, e contradise, sier Zorzi Emo procurato!', dicendo è da lenir il Manfron, laudandolo mollo, et non tuor dependenti dii Papa. Li rispose sier Polo Capello el cavalier savio dii Consejo, laudando molto quello Zuan Saxadello, è di primi de Italia, e fe’ lezer come di Marzo 151G fo preso che ’1 Colegio praticasse di condurlo a’nostri stipeudii etc. Andò le parte: ave nulla non sincere, 80 di no, 93 de si, et fu presa.