599 MOXVII, AGOSTO. G00 33G * Copia de una letera scripta al clarissimo rezi-mento de Cipro per sier Dimitri Columbar-do olini patron de nave, data in Baffo a dì 23 Zugno 1517, a hore 20. Magnifici et durissimi Domini observandissimi, post debitam commendationem. Ad viso vostra mngnifìceiitia che io mi alrovai, a dì 5 de questo, in Alexandria, di che se alrovava el Gran signor turcho in dicto loco, el havea retenuto la galia nostra et tutte nave et navilii, et ctiam il bregantin di vostra magnificentia mandato di Can-dia. Ad adviso di vostra magnificentia, come la galia era carga a marleleto. Et Sua Signoria del Gran turco, lui in persona, sopra uno bregantin andò guardando la sua armata, et etiarn la galia nostra, e Curtogli era al tiinon el governava ditto bregantin. Da poi andò al Farion et lì in Irò dentro, el vele el tutto, et insite fuora, et siete zorni tre in Alexandria; da poi se parli et andò a Rosseto et con fuste 30 andò al Cajero. Immediate spazò un gran Mei, el quale ha soto de lui turchi GODO, el qual era subassi al Cay-ro, el manda etiam un altro in sua compagnia, qual, si dice, è gran maistro, qual dice manda per amba-sador a vostra magnificentia con fuste 4, una di banchi 18, et lo altre tre dì banchi 15. Dice voler venir a Famagosta, el, per quello se dicea, voleva domandar il porto di Famagosta. Io non afermo questo. El quelle fuste diceva volersi partir in quelli zorni, et »spelava bonaza per parlirse. Et nui intendessemo questo, immediate fessemo vela, che l'o a dì 20 de l’instante, et ad aviso di vostra magnificentia, che tutti navilii cussi moreschi, come lurcheschi, el etiam candidi c di qualunque generazion se atrovava, tulli sono retenuli etc. Et per vostro adviso, come ho inleso, et in Damiata da uno venelian el qual era schiavo su la galia capitana dii Signor tureho, e quel è fio de uno fo’ scrivan dii magnifico missier Hiro-nimo Landò, et dice che su la nave Ragusea, fo presa da Curtogli, fu atrovato certe letere, per le qual dava aviso al signor Gran maistro di Rodi di l’ar-mada, el li diceva come dovesse star provisti ; et cussi come lui mi disse, cussi scrivo a vostra magnificentia. Item, al tempo mi atrovava in Alexandria, come vi ho scrito di sopra, ho visto con li miei ochi esser slà cargate, et per quello se dice, patroni 337 de case con tulle sue brigate, dicono esser da 1500 et più richi, che se trovava al Cayro, et dice voler mandarli a Constanlinopoli con tutta sua richeza; ma da poi fo dito voler farli dimorar in Salalia; a che fin non lo intendo. Et etiam uno judeo, che se chiama Malen Jacob, voleva mandar etiam il dicto in Constanlinopoli; ma lui ha eonzalo mastelata con ducali 100 milia, et roman al Cayro. Il Consolo nostro, per comandamento del Signor, è andato al Cayro et mai ha possù haver audientia dal Signor; ma i bassa lo ha aldito una volta, et questo fo avanti che’l Signor turcho venisse in Alexandria. El magnifico Consolo romase al Cajero per aspetar la tornala de Sua Signoria; et era etiam el Consolo de Damiata. El magnifico patrono de la galia era sano el stava bene insieme con tutti i magnifici zentilhomeni et el magnifico missier Thomaso. Nola. Voi dir Contarmi patron de la galia. Quando andai al Cayro, trovai sua magnificentia veniva zoso et stava bene, lo non li feci noto come dovea venir de qui, et invero io era termenalo andar in ponente; ma mi è sta forzo venir de qui per aver inleso le soprascrile nove. Io domandai al magnifico missier Tomaso qual causa fo la soa andata al Cayro. Sua magnificentia me rispose per certo garbujo havea con el Coza el Nadra-chas, manda el Signor i ditti in Constanlinopoli. Io etiam ho inteso, come passalo sarà questi caldi, Sua Signoria voi parlirse dal Cayro; ma non si dice dove el vogli andar. Ad aviso etiam di vostra magnificentia, come se dice cerio, che a la volta de Saeto se trova uno armiragio gran meter cani mamaluchi numero 5000 et arabi 20 milia, qual sta cussi a la veduta, et etiam nel Cayro, zoè fora, non poi meter sesto alcuno, perchè arabi leva una bandiera hozi e doman l’altra. Etiam ho visto con li mei ochi, come el Signor turcho ha facto rumar luto il castello dii Cayro, et ha tolto tute le piere de porfido el serpentine, et etiam ha rumalo tute moschee, le qual havea piere de valuta, et diete piere ha cargato su zerme el l’hanno mandà in Alexandria per cargar su l’armata per mandar a Constanlinopoli. Et de lì al Cayro se trovava duo maislri venetiani, uno nominato Joan Andrea et l’altro missier Simplicio Rizo, i qual era merchadanli de zoje, e dilli hanno speso ducali 300 per non andar in Constanlinopoli; tamen hanno perso li danari et vano per forza. Io seria venuto a-vanli vostra magnificentia più volentieri ; ma il tempo m’ha cargato de qui, et il patron non ha voluto per non venir a poza tanti miglia. La nave era ragusea; il patron si era chiamalo Antichio, di porlada di bote 400; el qual havea uno pocho de cori, lini et cassie, parte per qui et parte per Candia, et el cargo el qual era apacionato per Marseja ; et ditto patron, intendando le soprascritte nove, harefudato