273 MCCCCCV, DICEMBRE. 274 Sier Francesco Contarini, di sier Alvise, quondam sier Francesco, era rimasto so- racomito,..........81.56 Sier Hironimo Lion, quondam sier Piero, da San Zuune Pollo,.......84.57 Fo poi posto, per li savij di colegio, certa parte, che tutti quelli hano merchadantie su dite galie di Fiandra, trate di lochi devedadi, debano in certo termine andar a trazerle, pagando i nolli a 1’ ar-zenal, aliter, con pena, ut in parte. Fu posto, per li savij, concieder a sier Beneto Simitecolo, che ’l possi far una nave a Curzola. non obslante le leze in contrario, alento che ivi si rompe una sua nave, et ivi habi li soi coriedi etc., di bo-te... -, fu presa. Fu posto, per il serenissimo, consieri, cai di 40, savij dii consejo et terra ferma, scriver a Roma, che il papa voi far che Pago sia cita, e confìrmar domino Matheo Mauro per primo episcopo, soto l’arziepi-seopo di Zara, a requisition di quella comunità, qual hanno provisto di ducati 150 d’intra’ a l’anno etc.; presa. Fu posto, per li savij, atento sier Marco Pizamano, morì retor e provedador a Napoli di Romania, resti aver di suo salario zercha ducati 800, che in termine luto zener toi tanti debitori a le cazude di certa sorte per pagarsi ; fu presa. Fu posto, per li savij, certi capitoli a la comunità di Monopoli, atento è compito la exentione, e datoli mancho sai di quello li deva il re etc., ut in litte-ris; presa. Fu posto, per sier Marco Antonio Bolani, sier Zacharia Dolfim, consieri, sier Antonio Trum, savio dii consejo, che la diferentia di la Signoria et la comunità di Chioza, qual fo commessa a li 7 savij, e alditi li oratori di Chioza, per caxon di la ternaria di ojo etc., che quelli 7 debano meter l’opinion sua in scritura, et poi si vegni al pregadi, con li avochali fiscal per la Signoria, et lhoro di Chioza con li soi avochati, per ultimarla ; fu presa. Fu posto, per li savij, che le munege di San Beneto di Padoa, sono debitore di ducati 800 di decime, alento il l'uogo et peste e carestie, possi pagar ducati 150 a l’anno. Contradise sier Tadio Contarini, è di pregadi; rispose sier Antonio Trun; et fu presa. A dì 21. Fo gran consejo. Et in questo zorno sier Andrea Griti, podestà, et sier Pollo Pixani, el cavalier, capetanio, feno l’intrada a Padoa, cussi come, za 100 anni e zorni 12, doy retori feno in uno I Diarii di M. Saluto. — Tom. VI. dì, videlicet sier Marin Caravelo, et sier.....Morexini. In questo zorno, a gran consejo, fo pubblici la condanazon, fata nel conseio di X, a dì 19 di l’instante, contra absenti, per aversi fato da’ cai di se-stier, et parole usate contra madama Lugrecia Mali-piero, relieta sier Andrea etc., ut in processu, che sier Zacaria Gixi, quondam sier Anzolo, sia conlìuà im perpetuo a la Cania, sier Domenego Venier, quondam sier Marco, in Candia, sier Marco Breani, di sier Zacaria, a Retimo, si debano mostrar uno zorno di la septimana a quel retor, taja, si rompera-no, vivi, lire 3000, morti lire 2000, et li soi beni sia ubligà a tal taja, et in termine zorni 20 si debano presentar a le prexorn, per andar a so’contini, pasa-do habino la soprascrita taja. Item, contra Haptista da le Lastre, sia bandizà im perpetuo di Veniexia e dii deslrelo. Item, Agustim Valier, naturai fo di sier Antonio, che ’l compia uno anno im prexom. A dì 22. Fo conseio di X. Fo gran pinza et vento. In questi zorni, per tutte le contrade in Veniexia, 1 justa la parte presa nel consejo di X, a dì... dezembrio, zercha i fuogi, fono electi do ciladini popular da quelli di la contra’; è stata provision saluberima, pur 1’ babbi ell'ecto. A dì 23 dezembrio. La matina, sier Alvixe da Molim et sier Anzolo Trivixan, ritornali rectori di Padoa, uniti andono in colegio et releriteno, et maxime di le provisione fate per la peste; laudò el vescovo, che dete formento, e altri monasterij, per substentalion de quelli erano im pericolo per la terra, atento che banchi di zudei erano amorbali ; et è stà miracolo 1*habi sesato. Item, disse di la camera, molto cargata e povera. Da poi disnar la Signoria dote audientia publicha. A dì 24, fo la vezilia di Nadal. El principe fo a messa in chiesia di San Marco, con li oratori, more solito. A dì 25, fo el dì de Nadal. El principe, de more, in chiesia a messa, con li oratori. Et poi disnar fono con le ceremonie, et oratori : Franza, Spagna et Ferara. Predichò breve in San Marco fra’ Francesco Zorzi, guardian di San Francesco di la Vigna ; et poi andono a vesporo a San Zorzi, con li piati. Portò la spada sier Hironimo Donado, dotor, va duca in Candia ; suo compagno sier Piero Contarini, quondam sier Zuane, da San Patriniam. Et in questo zorno l’arcivescovo di Spalato, domino Bernardo Zane, presentò al principe certa sua opera, fata di conclusion a stampa. 18