145 UflXVII, APRILE. 14G lilica nostra. Disse è por far meglio achadendo: quod Deus advertat. Poi li dimandò quello havia di Fiandra per le letere, di tre reali firmati in Cambrai, dicendo non aule ultimate ; li disse erano zonti li capitoli, è mal niiino. E letere di 17, e tra li altri capitoli è uno che conlirmano l’acordo primo falò, et fano liga insieme a defension tantum di Stadi, c cadaun si ubliga ajutar l’altro con 600 lanze c fanti. Item, che l’Imperador e Ja Signoria in termine di mexi 6 mandi soi oratori al re Christianis-simo, dove sarà uno comisario dii Calholico re, per difenir le controversie loro. Item, zercha le cose turchesche, tutti tre reali fazino eie., et ha riservato loco a Soa Santità a mirar, dicendo il Papa : « È vero, domine orator, che la Signoria si à messo nel re Christianissimo dj ogni diferentia ? » li lui Ora-lor li rispose : « Di le dilerenlie grande, che era di restituir Verona, focapilolà prima di certo; il resto fo messo nel dito Christianissimo re et re Calholico. » Poi il Papa disse : « L’Imperador sarà col re d’ln-galtera unilo a ofension il qual voi star a lo acordo fato. » El à auto letere dii Cardinal Sedunense, qual li scrive non presti fede et non si acosli col re di Pranza, e farà lo acordo col re d’Ingaltera, qual fato, porterà li capitoli a’ sguizari e li farà esser con soa Cesarea Maestà e intrar in la sua liga. Quanto a lo abochamenlo, disse esser proroga per tutto Aprii, e dii loco e quando si dirà poi, dicendo è slà qualche dificultà per le cosse vostre; il Christianissimo re ha fato per vui e voi lassar il re d’Ingalterra; sichè le cosse vostre succederano bene. Item, di Romagna, disse le lanze francese erano alozale sul bolognese, vanuQ nel suo campo; ma vanno jntcrtenute, sicome li ha dito l’orator di pranza. Item, è zonlo in campo dii papa Francesco Maria Rangon, fu nostro stipendialo, et Sertorio da Colalto, et li guasconi si purtino 80 dii campodii Papa, andatiinquel di Francesco Maria, fono sohm 300. Scrive, zercha le cosse de l’inter-deto di Chioza, il reverendissimo Santi Quatro è fuora ; sarà Zuoba qui et li parlerà. Item, il Cardinal di Monlibus, per l’abatia di Leno, li ha dito aver aviso la Signoria haver sequestrato le soe intrade, pregando cussi come la ge à dato il possesso, cussi voy lassar scuoder le intrade. Di Romagna si à, poi scrita, le zente dii ducila Lorenzo aver preso San Costanzo, el poi due zorni preseno Castel Mondolfo quelli di Francesco Maria con occision di molti erano dentro, et altri castelli. Item, che dite zente dii Papa voleano andar a campo a Fossimbrun, dove è alozate le zenle di dito Francesco Maria. Nel campo dii Papa è bon numero di zente d’arme e cavali I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIV. lizieri e fanti da numero 20 milia; ma hanno man-chamento di vituarie. In campo di Francesco Maria sono in tutto cavali 700 et fanti 10 milia, et hanno abondantia di viluarie. Exeniplum. 81 Serenissime Princeps etc. Scrivendo a li giorni passali a Vostra Serenità de la provision facla in persona mia del vescovado di Padoa, et pregandola se dignasse l'arme dare la possessione, intrai in ferma speranza el expectation del optimo elfecto, fundandome in la benignità de quella, et in la fede integerrima et summa observantia mia verso Voslra Sublimità, el in 1’ amorevele et efficacissime opere per me sempre exhibile in ogni tempo senza alcun respetto di beneficio et servilio de la diarissima patria. Rendendome certissimo che Vostra Serenità et quello excellentissimo Consejo, allento le action mie passate, se persuadessero fermamente che ogni mia accession di utile et honor tutta fusse di commodo et servilio suo; et quanto più io havesse, tanto più loro fussero per valerse di me. Corrispondendo aduncha li effecli a la speranza et expectation mia circa la possession di dito vescovado, ne reslo consolalissimo et rendo infinite gratie a la Serenità Vostra, restandoli in perpetuimi obligatissimo, curii redurli in memoria che et de dillo vescovato, et de qualunque altri mei benefici!, e finalmente