207 MDYV1I, MAGGIO. 298 Consejo e (ora ferma, una parte leta per Gasparo, che sia (dà) ¡1 possesso dii patriarchà di Friul al reverendo domino Marin Grimani di sier Hironimo, vaca-do per renoneia dii reverendissimo Cardinal Grimani, sicoine per le bolle apar, et sia scrito a Udene dagi al nonlio suo il possesso eie., ut in parte. Ave 7 di no, 167 di si, el fo presa. Fu poslo, per li Savii, atento per il Serenissimo re Calholico sia slà relaxà le robe prese di la nave Nicolosa dal galion eie., et, per quanto se intende, li patroni di le robe predile non le voleno coiulur in questa terra, sia preso che sia falò comandamento, per il Consolo nostro di Mesina, a li prediti patroni, che tulle esse robe siano portale in questa lera, solo pena, ut in parte. Fu presa : 162, 12. Fu cavato, per il Serenissimo, li deputali ad andar acompagnar il Serenissimo el Illustrissima Signoria justa la forma di la parie, et publieadi a no-lilia di tulli per Borlolamio Comin secretano. Li nomi di qual sarano qui solo posti et advertiti a venir Domenega con la Signoria in chiesia, solo le pene di la parte. Fu poi inlrato in la materia di eri et lelo iterimi, per Alberto Tealdini, la comission a li oratori vano al Signor turcho, i qual, jusla le leze, fono mandali fuora di Pregadi. Videliect la prima opinion, sier Dornenego Trivixan cavalier procuralor, sier I,u-nardo Mozenigo, sier Andrea Grili procurator savii dii Consejo, sier Filipo Bernardo, sier Alvise Gra-denigo, sier Francesco da olia’ da Pexaro savii a (era ferma, sier Gasparo Contarmi et sier Silvestro Memo savii ai Ordeni, videlicet in caso etc. zercha il tributo di Cypro, come da loro prometino li ducati 8000 contati. Itcni, dii tributo vechio restano a dar, ctiam li oferiscono. Sier Silvestro Memo savio ai Ordeni voi questa opinion, ma non voi li oratori digi, alcuna cossa di tributi vechii ; ma hessendo richiesti, li oferissa di satisfar il tutto eie. Et a l’incontro, sier Alvise da Molili procura-lor, sier Polo Capello el cavalier savii dii Consejo sier Nicolò Dolfìn, sier Piero Trun savii a lerra ferma, sier Lunardo Venier, sier Francesco Laudo savii ai Ordeni, voleno non come da loro, ma non volendo dito tributo in panni d’oro e di seda, li promeli di darli in contadi. In rcliquis, lutti sono d’a-cordo. Parloe prima, sier Nicolò Dolfìn savio a lerra ferma, e ben, per la sua opinion, rispondendo a quello disse sier Francesco da Pexaro eri sera ; li rispose si(*r Alvise Gradenigo savio a terra ferma. Poi [wrloe sier Silvestro Memo savio ai Ordeni per la sua opinion, et li rispose sier Lunardo Venier savio ai ordeni, e ben, et questa fo la prima volta questi do Savii ai ordeni parlasse. Io Marin Sanudo vulsi parlar per la parte del Molin e compagni ; ma andò in renga sier Alvise di Prìoli, fo savio a lerra ferma, qu. sier Piero procuralor, qual voria darli 170* amplia libertade eie. Poi parlò sier Zorzi Emo procurator, laudando la parte dii Molin. Poi parlò sier Antonio Grimani procuralor, qual disse la gran |io-lentia dii Signor turco, e non bisognava dar questa comission, ma far come si poi etc. ; è di anni 84 e parlò gajardamente. Li rispose sier Dornenego Trivisan cavalier procurator savio dii Consejo con colora per l’opinion sua. Pur, venuto zoso, conzò quel dir come da loro, ma messei>o i prometti in contadi. Poi parlò sier Zuan Trivixan, fo consier, voi far come sì poi. Poi andò in renga sier Filipo Capello è provedador sora il cotimo di Damasco, dicendo e ben da zovene, con bone parole, clic ni una, ni l’altra li piaceva di queste opinion, et non voria el Signor turco volesse il tributo consueto, perchè è ... .... sempre, ma voria dar in contadi etc., confutando niuna opinion a prender. F.I avendo parlà tanti, I’ bora era tarda, 23 bore et più, Mi parse non parlar più. Et andò la parie: 6 non sincere, 8 di no, 20 di sier Silvestro Memo, 63 di sier Dornenego Tri-vixan e compagni, 100 dii Molin e compagni, e questa fu presa. E fo dato sagramenlo, per l’Avogador, a la porla a bancho a ha nello, el per il Canzelier granilo ordina gran credenza. È da saper, ili questa note passila il fiol dii marchese di Mantoa parli con barche solite di viazo et li soi, et andò a veder Padoa, alozà a dia’di Vigo di Campo San Piero, eh’è col signor suo padre e mollo favorito ; sarà «pii doman. Il qual signor è stato questi di per Marzaria, a la Scusa, a Murati a veder lai-veri, a l’Arsenal eri matina, a veder le arme del Consejo di X, a veder pasti di noze, e à auto grandissimo piacer ; sicliò resta salisfalo de li lionori e careze Paioli. Al qual se li dà, ili ordino di Colegio, ducali 25 al di per spese; et partirà di qui per Mantoa domai) da sera. Da Constantinopoli, fo letcrc particuiar, di 10 Aprii. Come il Signor turco, zoè il capitanio di la sua armala, liavia menato con si la nave dii Coresi che ’I baylo scrisse l’avia relasala, et cussi carga come la è per far numero d’armata. È da saper, in questi zorni, per termination di Cai di X, sier Polo di l’rioli, sier Francesco Foscari e sier Antonio Bembo, fu fato comandamento a li medici zudei sono in questa terra, videlicet maestro