697 MDXVII. SETTEMBRE. 698 nulo letere di Rafael ili Palazuol comisano de lo zenle d’arme francese, da Gastei San Piero, loco dii bolognese, come aspelava Francesco Maria con il resto de lo zenle d’arme franzese per andar a le guarnison. Di sier Agusti,i da Mula capitanio di Zara, date a Veja, a dì 15. Come, jusla i mandali di la Signoria nostra, era stato in Arbe e trovato il cava-lier di sier Velor Malipiero conte haver fato molte manzarie, non però di gran stimma. Ha fato restituir il tutto con satisfazion di quelli popoli; et voria autorità, cussi come l’ha privato de lì, cussi che ’1 non potesse più andar cavalier con alcun rector nostro. Item, insieme con sier Marco Antonio Marzelo conte novo, el sier Alvise Badoer qu. Rigo, si ha operato el fato far paxe tra do fameie de le prime di questa ixola, zoo Dalzifra et quelli di Zermin; che è slà opera perfelissima. Dii dito, date a Pago a dì 23. Come non ha autorità di poter sinichar de majori per la parte mandata a lui, e desidera saper l’autorità sua, che saria gran beneficio a quelli populi. Scrive, a dì 12 Zener compie la capitaneria sua, et saria mal convenisse luor caxa per la sua fameja a Zara eie. Fu posto, per li Consieri, una taja a Crema per una letera di sier Zacaria Loredan, olim podestà di Crema, e dar autorità al presente retor poter bandir quellui di (erre e lochi eie., con taja. Presa : 159, 3. Fo leto ur.a letera scrive el eardenal Curtense, data a dì 10'. Scrive coinè, volendo andar a Roma, et forse li acaderà passar per i luogi nostri, suplicha li sia fato uno salvoconduto per lui e li soi e la soa roba poler passar per le (erre e lochi di la Signoria, sì da mar, come de terra, dandoli vituarie per li soi danari, oferendosi per la Signoria nostra eie. Fu posto, per li Savii di Consejo, a questa tal lelera, mandata in Colegio por il eardenal Hadriano, sia risposto al prefalo eardenal Curzense in questa forma, videlicet: come non achadeva farli salvoconduto, perchè liberamente poteva venir; pur, a soa compiacentia, li mandemo il salvoconduto in optima forma; con altre parole. E lelo il salvoconduto ampio, andò la letura: 10 di no, 189 di si, e fo preso. Fu poi mirato in la materia di la caxa di Brexa, fo di Marco Negro, in la qual cossa sier Lunar io Emo el consier, e sier Francesco Foscari el cavalier, proeurator, savio dii Consejo è molto caldi ; e sier Lorenzo Orio el dotor, avogador di cornuti, andò in reng* e fo’ la relalione, concludendo la caxa è di la * Signoria. Fe’ lezer uno processo falò a Brexa a’ lem- pi di francesi. Item, il libro di registri di Brexa, dove la lelera dii Sanalo 1451, 30 Oclubrio, era ro-gistrada, ma non la subrelizia, par fata 1451 adì 11 Novembrio per li Consieri, e poi dii 1511 afirmada per la Signoria, sopra la copia, con la nota di Zuan Balista di Adriani, non si trova la mentila fo’ lezer el diio dii prefalo Adriani eie. Poi sier Bernardo Donado, Cao di XL, qu. sier Zuane, andò in renga, dicendo li par mal muodo questo, e se dia citar li Consieri ha sotoscrita la letera dii 1511, volendola lajar e le parte; e che '1 voleva inirar iti un’altra materia importava più, che era se dia fortificar Verona overo non, e si era voluti inlrar su questa. Ilor fe’ lezer la soa parte, voleva questo caso li Avogadori lo introdusese con le parte in lo do Qua-rantie, volendo lajar la dila letera ole. Et poi sier Zuan Dolfin l’avogador andò in renga, e disse luto l’oposito di l’Orio,imo come avoehalo difese la caxa è di boriedi di Marco Negro, e voi darli lerinene do mexi, cargando mollo sior Lunardo Emo el consier, ha cuor a questa cossa per uno suo Bernardin Bren-dola vicecolaleral in Brexa. E venuto zoso, sier Lunardo Emo si alterò alquanto; ma sier Francesco Foscari proeurator andò in renga e parlò le raxon di la Signoria, dicendo la caxa è nostra etc. Et poi sier Ilironimo Barbarigo, sier Lunardo Eriio consieri, et savii dii Consejo, exceplo sier Polo Capello el ca-valier non si voi impazar, e li Savii a terra ferma, messeno sia lajà dite lelere dii 1511, ut in parte, come subreticio. Andò lo do parto : 7 non sincere, 2 di no, di sier Bernardo Donado 56, di do Consieri e Savii 119, e questa fu prosa e si meterà al Secreto. Fu poi posto, per sier Bernardo Donado Cao di XL, atento sier Zorzi Corner, el cavalier e sier Andrea Orili proeurator, tornali di Verona, babbi dà certi ordeni a Verona in far le spiauade e cavar i fossi, la qual cossa è ben fato, e si scrivi debbi proseguir; ma il fabricar e fortificar di la terra sia preso che prima si vegni a questo Consejo a deliberar tal maleria, poi exequir la fortificazion, ni per Colegio si habi a scriver senza deliberation dii Senato. El sier Andrea Criti procuralor savio dii Cou-sejo, conlradise, dicendo li fo comesso per questo, Senato, a dì 4 Avoslo, el fe’ lezer la letera li fo scrita et che col signor Governador e altri periti era slà termina fortifichar Verona, et loro haveaho dato principio a far la bisogna da la porla dii Vescovo, e far lì un torion. Ile ni, da la porta di San Zorzi for- 394 tifichar quella parte va in Campagnola, sta ma! cussi e con pocha spexa si fortificherà ; le piere è lì, la calzina costa podio etc., e fe’ lezer lelere scrile a