!\1DXVII, GIUGNO. 340 sior Alvise, sier Baplisla Nani di sier Polo, sier Marco Loredan qu. sier Lorenzo, sicr Alvise Orili naturai di sier Andrea procurato!', Alberto .... et sier Nicolò Micbiel qu. sier Pasqual, i quali tulli «firmano esser la verità qtiaiito è sora scrito. In quasla matina, veneno li Provedadori e patroni a PArsenal, dicendo aver incanta do galic nuove sopra di si per Baruto, e si averà a dì 25 Lujo ; e sicr Micbiel Malipiero patron non è stà di opinion ; unde lo dito ai Sa vii ai ordeni metessc le galie. Fo sposata, questa malina, in cbiesia di Santa Maria Zubenigo, la lìa di sier Francesco Foscari el cavalicr procurator, in el lìo di sier Ilironimo Ori-mani di sier Antonio procurator, nominato Marco, el vi fu 14 Procuratori, excepto sier Marco Bolani, è veeliio e non va atorno. Pravi sier Antonio Trun, qual non va in niun Iodio. Et fu fato pranzo a 250 persone, Ira le qual dono 00, e fato festa di balli elc.i sicliè si stelo su alegreze. 195 Excmplum. Sumario di una lelcra data in Pexaro a dì 3 Zugno 1517, sciita per Fiero Mameto da Pexaro, drizata a domino Gasparo de li Fideli da Fexaro, in Venetia, suo cognato. Questa peravisarvi, come l’ù Domenega di Pasqua Rosala, ma non vedesimo butar rose a lo altare di Santo Augustino, et molli fono non udeno messa. El vene dentro 400 lanze spagnole, quale fo alogiate nel quartiere di Santo Jacomo, et noi alogiamo sei bomeni d’arme, clic ci oliava quel pocho die è rimasto. In cl quartero di San Nicolò è alogiato li gentilliomeni dii Ducba, e a la piazza li bomeni d’arme dii conio Guido Raugone e le genie dii cavaliere Gauriano, e prima ci era la guardia di la terra. Rizo da Cliavina el li corsi e todesclii sono alozati in su cl Porto ; P è si granda la puza, die non se poi andar per la terra. in questo dì, s’è dito che Francesco Maria ha messo a saclio doe casleli, uno Corinaldo, P altro è Monte Albolo; c andato a Jesi, quelli da Jesi hanno domandato socorso. Se tiene per fermo che '1 vada a dare la bota a Ancona. In questo dì s’è cargato in barella fantarie assai per Ancona; li nostri da Pexaro tulli vanno in Ancona per levare le soc famiglie el andar in altra parte; dubito die quelli di Ancona non li lasierà levare. In caxa vostra è elogiata cali va generalione. I rompe, e guasla, e brusa ogni cossa ; fasive (fatevi) conto che le case di Pexaro non li arernanerà altro che li muri, e non ci è dove a recurere in Iodio ni-siiiio. In questi dì li soldati, die sla in caxa di Bor-tolamio Cambaro, gli ha dato una bastonata in su la lesta, et à voluto butare la moglie fora di le fa-ne$tre; dove Borlolamio con el viso insanguinato andò a querelarsi dal legalo. Finaliler, non se ne fece dimonstratione alcuna : vedete conio slamo. E forza di abandonare il tutto. In questo dì, quelle poche lameglie che era restale, Iute vanno via. Dio di mal vi guardi ! Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et fu proposto et preso di elezer Ire Provedadori sopra il Monte veeliio, Monte nuovo e Monte novissimo, e danari dii Sai, i quali potesseno venir in Cole-gio con le soe opinion zerclia queste cosse ; e quello aspeti al Consejo di X, si expedissi per il Consejo di X con la Zonla ; quello al Pregadi, al Pregadi. Et cussi fo fato il scurtinio, intendando non possino esser di quelli di Colegio. Et rimaseno : sier Zorzi Corner el cavalier procurator, sier Alvise da Molin procurator, sier Ilironimo Justinian procurator. Il Molin è savio dii Consejo, ma compie per lutto questo mese. Fu concesso a sier Francesco Foscari, è dii Con-sejo di X, poter andar fuora di la terra per zorni 15; e questo fu col Consejo simplice. Fu proso die sia dalo a sier Francesco Corner, va orator in Fiandra al re Catholico, ducati 700 di Governadori, di 30 el 40 per 100. A dì 9, la matina, fo letere di Pranza, e di Milan, e di Brexa, il sumario scriverò poi. Etiam fo letere di Pranza, drizate a li Cai di X, per il che fo ordinato far ozi Consejo di X con la Zonla per scriver in Pranza, che importano assai, et etiam far Pregadi per meter le galie di Baruto ; et cussi fo ordinato far. Di Milan, dii Secretano, di . . . Come monsignor di Lulrech era parlilo per Novara per andar in Pranza, e lui lo sequiva. Di Pranza, di V Orator nostro, da Paris, di 25. Come à ricevuto tre letere di la Signoria nostra : una, li sumani di P intrar dii Signor turco nel...; l’altra a P Orator in Anglia, la terza al Secretano di Fiandra. Qual nove turchesche à comunicato al Gran canzelier et quelli signori sono restali deli. Poi etiam le comunicherà a la Regia Maestà, qual è fuora lige 2 lontano. Scrive, poi à ricevuto, di 11 et 13, letere; exequirà eie. Si ha di Fiandra, il re Catholico ha ver