09 MDXVII, MARZO. ino Signorelli, homo di bon discorso, qual parti Sabado passato di Pexaro. Dice in tu (erra esser il signor ducha Lorenzin con lanze 800, cavali lizieri più di 1000, fanti ;>00; li fanti è tulli fuora su quel di Pexaro alozali mollo streti, numero 12 milia. Cola Moro faceva per so’ nome fanti 1000; di Bologna si aspelava fanti 1000. Nè si dice di fusta alcuna, ma solimi una barcha di nave; et che li soldati haveano copia di vìluarie, ma de strami pativano grandemente. Le zente dii Ducha vechio sono a li alozamenti sopra quel di Pexaro in ville e castelli et sopra quello di Urbin, e li più propinqui non sou lontani 4 mia di le zenle dii ducha Lorenzo. E olirà li fanli 10 milia à il Ducha, de li mior de Italia, ha una ordinanza de altri 10 mila dii paese, homeni elecli. Jtem, che li vasconi forno 000. El capo era scampalo per dubito di quello se diceva di la sua compagnia, e da poi ancora loro lo seguilorono. Letera dii dito, di 20, ricevuta a dì 21. Come manda una poliza aula dal suo explorator, qual li scrive cussi: A di 17 fono a le man et feseno una bona scaramuza; hanno molli morti el presi di queli dii Magnifico, et sono fuori di Pesaro inverso Fan, e son in fuga tulli, el si aspelavano in Pexaro. In Pexaro sono il signor Camillo Orsini e Cola Moro e Hizo da Gavina et Cesare da Gavina, li quali hanno l'anli -200 per uno. El Ducha vechio vieti verso dii Magnifico; tulli sono in fuga el non aspelano. E in fin di la letera dice, a di 18 sono sialo in Pexaro tulio il zorno, nè ho posudo intender niente. Dii dito podestà, di 20. Come manda la inclusa poliza aula dal suo exploralor, è in Pexaro, qual dice cussi come sarà soloscrilo. Per alcuni ci-ladini ariminesi, quali parlino Marli de li, è venuti lì a Chioza, da li qual ha ’uto che il conte Guido ltangon con le zenle d’arme era ritornalo in Rimano, et esser sia dispensade per el Magnifico le zenle d’arme, qual havea unite per lì lochi circumvicini da Sabado in qua, Itavendole unite poi separate; se non che lì vene a Pexaro uno dii ducha di Urbìn con sal-voconduto, homo di conditimi, el qual fo relcnulo e 4 ‘ tormentato. E falò questo, immediate furono le dite zenle distribuite. Conferma la dificullà dì strami et orai ; el come era rola sopra Pexaro quella fusla fata di una barcha di nave. La poliza di lo explorator, dice cussi: A dì 14, il campo dìi Ducha vechio sachizò uno castello sì chiama Mandoni; a dì 1G andò solo uno castello si chiama San Lodezo, e là verano. Se dice sono mia 15 lontan di Rimano, et si dicono vegninà inverso Monlefior. Sono venuti 100 homeni d’arme in Ri- mano dal campo dii magnifico Lorenzin, capo il colile Guido Rangon, el il Magnifico è andato verso Fan, e fanno conzar molle burchielle in Rimano per far ponti Ira Fan e Sinìgaja. Tulli li vasconi erano in el campo dii Magnifico, sono fuziti di là. Ogni di de la zente dìi Magnifico la so’ zente vien presi o morti; siebè ì sono lutti in fuga. La fusta di Ancona, over batelo di nave, è rota. Quelli dii Duella vechio sono zenle armigera e vanno scorando. Scrila a dì 1G in Rimano. A dì 21. Veneno in Colegio 4 oratori di la comunità di Axola, zoè .......... Fo mandalo per sier Andrea Trìvìxan el cavalier clecto podestà di Verona, e persuaso vadi al suo re-zìmenlo; si scusò non poteva e voleva refudar. Hor il Principe col Colegio non volse acetar la sua refu-dason, e luì disse non si poteva expedir cussi presto eie. Di Hong aria, di sier Alvixe Bon orator nostro, date a Buda, a dì 7 Marzo. Come il Re e quelli sono al governo del regno hanno auto una letera, over brieve, dii Ponlifice, avisando li progressi felici in la Soria dìi Signor lurcbo, e come l’armava 200 vele, zoè galie ; però come capo di la christianità lo exorlava andar et voler esser insieme con li altri principi cbrìstiani contra questo Turcho, et li avisi il numero polrano far dì zente nel regno a tal expedìtion. A la qual letera non li è stà ancora dato risposta, però che sono intrati in la Dieta, et in quella sono intenti. Et si ha, turchi esser intrati in Bossina e fato grandissimi danni, e menato via da anime . ,. ., da 12 Zener in qua. E il cardenal Stri-goniense vene qui a la Dieta e ha fato noze di una sua neza nel conte Ztian di Corbavia, con bona dote in contadj, ducali 20 milia. Qual voleva olenir il bau di la Crovatia, ma non ha pollilo, e cussi ozi è par- lilo de lì; il qual acarezalo molto, è parlilo mollo contento. Da poi disnar, fo Colegio per aldir il Governa-dSr e sier Andrea Orili procurator, stato proveda-dor zeneral in campo, e il Colatemi zeneral, sopra la forlifieation di Verona, e fo audìentia di la Signoria e Colegio. Il qual Governador e Provedador non laudava lenir G00 homeni d’arme soli, come fu preso, ma ridurli a 800, che al presente ne havemo da ho-menì d’arme 8G0 ; e fo parlalo sopra tulli. Era dentro in Colegio etiam il signor Janus di Campo Fre-goso, Zuan Paulo Manfron e alcuni altri, tra i qual quelli do de Vilmarehà fedelissimi nostri. E fo parlalo zereha forlificbar Verona e quello lì bisogna,