MDXVII, MAGGIO. 242 vinzia li lanzinech venturieri, siali a’slipendi di Pini-pcrador e di questo Catholico re in questi tempi et licentiati di soldo, si sono reduti insieme da numero 10 in 12 milla, et vanno per la Frizia facendo molti danni, et danno taja a le cita eie.; conira li qual il re Catliolico manda dite zente d’arme. Et à fato far comandamento in Barbante, Nan et Fiandra,a un son de campana tutti con le arme se redugano in campagna; et Soa Àllezn ha fato, oltra le zente d’arme solile, ancora altre 200 lanze per questi movimenti di lanzinech. Item, de qui si dà fama Soa Maestà sia di brievi per passar in Spagna, et à fato bandiere eie., poste in una chiesia per questa sua andata da inoler sopra le nave ; tante» non è alcuna provision di nave ; sichè, tien, non anderà. 11 Serenissimo Impe-rador si trova in Anversa con il signor Marco Anlo-nio Cotona etc. Dii dito, di 27. Come fo da .. .., qual maniza le fazende di Fiandra come il thesorier Huberlet ne la Frauza, per solicilar la soa expedition; qual li disse esser fate le minute el mancava transcriverle, el lo rimesse ad un altro segretario nominalo ... Scrive aver ricevuto nostre di 22, con una letera di.... Spatalbra consolo nostro in Messina, zercha le robe depredate nel porto di Millo di la nave etc., per il galion di don Hugo di Monchada olim viceré in Sicilia ; le qual robe son > depositate li in Mesina, el voy richieder al Re la reslitulion di quelle per aver la Signoria nostra restiluida una nave di subdili di Soa Alleza, con la qual si voi lenir 1’ amicilia eie. Scrive vederà di operar etc. Dii dito, di 28. Come ha visto il salvocondulo, qual è ampio, per li regni di Cartiglia e di questo ducato per uno anno, unde lui Secrelario si dolse dii tempo, eh’ è molto briève, el che il viazo di Fiandra sta 13 in 14 mesi et più, et parlò di questo al Gran canzelier, rechiedcndo fussealmen per mexi 18. Rispose la Signoria non dubitasse dii re Catholico, el per bon rispelo non si polca farlo per più tempo, e il Re voi esser bon amico di la Signoria e continuar in la bona amicilia di soi passadi. Et poi esso Secretano li parlò zercha la restitulion di le robe tolte dal galion eie., presente Vicenzo Stringa, che le robe è sue. Soa signoria disse che era stà tolte come robe de’ infedeli e non di venitiani, et ordinoe letere in Sicilia che dovesseno far la inquisition : trovando le robe fusseno de’ infedeli li tegni, ma di nostri subditi le debano render. Item, dii passar dii Catolico re in Spagna non vede farsi preparati©»; ma à inleso Soa Alleza manda, zoè il Gran canzelier, il vicecanzelier di Aragon, monsignor di la I Viarii di M. Sanuto. — Toni. XXIV. Rosa, qual fu presoli a Vinecia, al governo di la Chastigiia. Dii dito, di 30. Come fo da uno altro secrelario, chiamato ..., zercha il salvocondulo fosso prolungalo il tempo eie. Rispose non polca far altramente di quanto li era stà comesso. Et lui Secrelario parlò a lo episcopo Badagios di questo, pregando Sua Maestà fusse prolungato il lempo et presto expedilo; qual lo remisse al secretano don Piero d’Urea. Li disse ingrossava la menuta qual il secrelario Lebit li expediva, e lui instava dii tempo. Disse, lo faremo con C mexi di disdila, che non volendo questi salvi-conduti veglino più sia, per mexi C avanti mandilo a intimarlo a la Signoria. Et lui dicendoli aver visto la menuta non è zenoral, ma sofuin per il regno di Ca-sliglia et non per quello di Aragona e di Napoli eie., et di clic li fo necessario andar dal Gran canzelier, qual disse non è da dubitar, zonto sia di qui l’amba-sador vostro lutto si conzerà, qual è mollo desideralo ; et che bisognava che ’1 vicecanzelier dii regno di Ragon ne facesse uno altro. Di Milan, dii Caro!do secretano, di 11, 141 horc una di note. Come havea ricevuto leiere di la Signoria nostra, di (i, con li sumarii e nove dii Tur-cho, zoè di Constiintinopoli, qual comunicò a lo illustrissimo Ltilrech, con il qual era il marchese di l’escara venuto per andar in Fiandra, al qual li è fallo grandissimo lionor, e Lutrech lo mete di sora, e volse fusse Iole le dite nove presente lui marchese. Poi fu parlato dove si judichava havesse ad andare dita armala, poi lusse stata in Alexandria. Lui Secretano nostro disse l’era da creder l’andasse verso l’Africha, perché, intitulandosi Sefrm impera do r di l’Asia et Europa, vorà azonzer la lerza parie, eli’ è l’Africha ; la qual sarà facil impresa. Queste parole disse aziò dito marchese, va.in Fiandra, lo digi a quel re Catholico, acciò advcrlissa a li l'ali soi per la vicinità di la Spagna eie. ; ma tien li principi christiani, privi di consilio, non vorano advertir a Finamente pericolo in qual i sono. Item, manda alcuni capitoli di letere di Roma, auti dal signor Thcodoro Triulzi governator nostro, maxime zercha il tempo di la reslituziori dia far il Papa al ducila di Ferara di Modena e Rczo, che par sia longo; el l’oralordi Ferara si ha dolesto con lo illustrissimo Lutrech di la longeza dii lempo. Li ha dito l’è vero, ma non si voria mai aver a Roma agenti preli, nè depcndenti da quelli. Item, manda uno aviso di primo, di Fran-za, drizato al signor Zuan Jacomo:par l’Imperador voy romper la paxe fata con il Christianissimo re. Item, scrive, il marchese di Pescara partirà per 16