685 MDXVIf, SETTEMBRE. 686 loco. Il di soquenle, arnione da Coa Lontra por Por-zia fin al Portello, la qual parte, per judicio di lutti, è la più debele, mure marze eie. ; sichè se i minici si acampavano da quella banda, era da dubitar assai, unde terminono asegurar quella parte e far uno ba-87* sfiori in Porzia pizola, qual, facendosi il castello e non fazendosi, e ben falò, et l’hanno designalo a far el mandato per li homeni de’ comuni, et tulli alie-gramenle è sta contenti venir a lavorar; siche è sta posto in ordine tulio è za principialo a far, adeo per tulio Oclubrio sarà fato fino al cordoli, che sarà optima opera. E qui narò il numero di le per-lege di Padoa, ut patet. Poi consultano di far il castello al Portello. El signor Governador era di opinion farlo in certa Iodio al Portello, c li pratici loro sono di opinion non farlo dove designò el signor Bortolo di far, ma, dal lorion fata al Portello, si chiama di maestro Bori, eh’ è una cosa molto degna, tirar un muro in la terra longo vaili a trovar questo baslion fano far, qual sia largo e alta come el (lise, con li soi socorsi coverti in modo di vuovo, e far l’altra parte di le muraje cussi forte, dove questi do turioni balerà per lianclio; in mezo potrà star zelile d’arme e sarà ben fato ; e hanno posta li segnali, aziò, volendo far, si lavori. E come li pratici condu-deno, fato questo e mudà la porla dii Portello, e posta più in là, per comodità e ti ani di quelli vi entra, Padoa sarà inexpugnabile, e fato questa forleza padoani non polrano calzilrar. Item, nominò il baslion ili l’Alicorno, qual sta ben ; e dii castello di la Sarasi-nescha bisogna far uno torion apresso, che cussi non vai niente; et non si buia caxe zoso, come è sia dito, ma si fa certa piaza eie. Poi le mure di la Sarasine-sclia fin al bastion di l’Impossibile è vecliie: bisogneria farle nuove, ma non adesso, e far una porta dove era quella di San Zuane. Disse, bisogneria cavar le fosse di la Brenta quando si volesse l.ar il castello fosse più largo ; a ti ani in la terra tarli una fossa. Disse aver visto il castello, qual è un degnissimo loco et grande. Opinion sua non è di bularlo zoso e si spenderia durati "20 inilia, tanto è li muri forti, e non si compirla da bular, sicomc è sta del castello di Bovolenta, che con bombarde etc. ancora non è compito di rumar; ma li pratici conseja, e loro è de opinion, per esser assa’ habitazion in dito casfelo, redurlo in citadella, conzar le caxe, dove è slalle*oplime, potrà alozar zente d’arme dentro; et bular zoso la parte davanti, lasar solum il ponte da drio e davanti, e bular zoso quello va a San Michiel, e meter uno castelan con 5 compagni con ducati 4 al mexe. Al presente, è Brazo a quel castello con page 24 redute di lire 9 a soldi 15 al mese, e sono vechii strupiadi, con letere di la Signoria, che li par aver vista uno hospedal ; è spesa butà via. Sidiè questo castello redulo in citadella,si potrà risponder con il castello di Sarasinescha e starà ben. Poi in dito castello grande si potrà logar l’artelarie e monizion, le qual è in Corte dii capilanio solo i porlegi senza guardia, e si poi dir in man di padoani ; per ogni caso intervenisse, è ben Mieterle in loco seguro. E-tiam uno maestro veronese marangon con Ire (ioli fanno le ruode di l’arlelarie lì in Corte dii capilanio da drio; staria ben lavorasse in castello, e niun vederla quello si fa. Concludendo, non è da ruinar il castello per alcun muodo. Laudò molto sier Zumi Gradenigo capilanio, e non nominò sier Piero Ve-nier, è provedador su le fabriebe. Poi stati 10 zorni a Padoa, li fo dà un altro cargo, per il Senato, di andar a Lignago e Verona, dicendo si poteva far di nien ; tamen per la ubligazion lui ha a questa Exce* lentissimo Slado, clic confessa averne più lui che tulli li altri insieme, li parse volentiera portar tal fatica. Et avanti partisene di Padoa, il signor Governador voleva venir a Venecia a la Signoria nostra per conferir di le fabriebe di Verona e di pagamenti soi e di le zente d’arme e di le laxe, tamen lui pur instava venir a Venecia, dicendo « diebo aver per conto vecliio ducali 10 niilia, e tanto più da Marzo in qua per conta nuovo; non posso star cussi. Poi le zente d’arme è ruinade, è mexi. . . non hanno auto danari, hanno venduti li cavali, le arme, eie. » et loro do lo sano come le sta, dicendo, è una compassion el volendo la Signoria operarle, con 6 page non se meleria in ordine. Concludendo, è bon darli qualche danaro, almen levarli le boleto, si ajusteriano. Ilor parlino di Padoa insieme col signor Governador e li altri. Andono a dormir a Montagnana, l’altro zorno a Lignago, qual è minata, non è caxe 500 con copi: è una compassion. E la malina, fo il zorno di Nostra Dona, poi aldilo messa, andono a veder Lignago. El narò la condi-zion e il modo li pareria a loro col consejo dii Governador e signor Troylo Pignatello e altri redur quel loco in triangolo con li soi lorioni a li cantoni. Il castello voriano minalo ; non sta ben dove l’è ; ma il signor Troylo dice non ruinaria in gran tempo e spesa di ducati 10 inilia ; ma voria conzarlo, e li basta l’animo tenirsi conira tutti havendo 200 homeni dentro ; siebè non è da pensar di minarlo. Et cussi hanno posto li signali di ridur la terra in triangolo, e fica li pali ; e, non si volendo far, è bon non si lavori di là di pali. Poi veleno Porto, qual è ne*