187 UDXVU, APRILE. 188 xaro, parti Mercore da sera, fo a dì.., con citadini che scampoMO. Dicono esser mirale in Pexaro le Cantane italiane dii duella Lorenzo e le zenle d’arme; et per quelli dii ducha Francesco esser sta presi da cavali 100 fin su lo porte di Pexaro ne l’mirar levano; et si non era il socorso li dele Antonio da Castello, hariano conduti il resto fuora di Pexaro. Li oltramontani fanti sono alozali Cuora di Pexaro a certo Iodio a Novela, i qual lochi Cono per loro sa-diizali. In Pexaro era il Cardinal Bibieria legalo e il signor Renzo. Il ducha Lorenzo era in Ancona; slava bene, et lo aspelavano liti pochi giorni; et il ducha Francesco Maria con le zenle era alozalo podio lon-tan di Pexaro. Nota. Questo Antonio da Castello fu contestabile nostro valoroso, fu a la custodia di Brexa, e ave li-cenlia di andar a caxa, et è in campo dii Papa e ha Calo questo eiTecto. Etiam Malatesla liajon, fiol dii signor Zuan Paulo, condutier nostro, ave licenlia di andar a caxa soa su quel di Porosa e luor sua moglie e condurla do qua. Fo, per via di Zenoa, in Ferigo G ri inaldo mer- cadanle zenoese, lelerc che......per una nave vien di Syo. 10*3* A dì 37, Limi. La malina, nula Co di novo. Vene in Colegio domino Latino nonlio dii Papa, per aver la risposta di quanto propose. I.i Co dito tornasse poi dornan, se li daria la risposta. Da poi disnar, Co ordinalo Pregadi per expedir li Oratori brexani, et non fu il Principe per non si sentir dii tulio varilo; ma sla bene. LI lo loto queste lelere, et sopravene, a nona, ¡etere di Constanti-nopoli, dii Baylo, di 1G Marzo, et una drezata a li Cai di X. Como sier Nicolò Zuslignan, Co baylo suo processor, voi re negar per non esserli provisto di danari. Da Palermo, di Ulixes Salvador consolo nostro, di 3 Apri!. Come, per via di Messina, si ha esser arivali li do navilii vieneno di Syo, mancha zorni 15, come il Signor turcho à auto il Cayro, e il Soldati con 10 milia mamaluchi fuzite via; nova di grandissima importanza a la chrislianilà. ltem, come è passato de li molli navilii dii Papa con salidi (leviza) Zcrvia nolizali per uno Salviali a nome dii Papa, vanno in Ancona e de li in Lombardia, et sono iO navilii nolizali. Di che zenoesi si doleno assai, per averli tolto il levar di sali e il dar di sali loro. Scrive, tormenti do lì non hanno richiesta. Lo slazon vano ; tamen è anni 50 non è sii pioze e neve come ò sta questo anno do li ; sichè si dubita di l’arcollo, non sia di soperchio. Il galion di do- mino Ugo, fo viceré in la Sicilia, è a Mcsina a di-scargar quanto tolse a la nostra nave, e con inventario posto in deposito in poter di Bernardo Favoni, di ordine dii rezimento. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo baylo, di 1G Marzo, date in Pera. Come, a di ultimo dii passato scrisse per via di Candia, per alcuni gripi, quali à inteso esser sta retenuli a Gulipoli; vederà farli liberar. Scrive, andò dal magnifico bassa in cxeculion di le lelere di la Signoria nostra, di 13 Dezembrio, ricevute da lui in risposta di molti rechiami fati etc., et li lesse la lotera, dicendoli poi aver comesso al suo Provcdador ili I’armada vadi a punir quelli à fato queste cosse ete. Unde, li adver-sarii, che havevano querelato, erano li et comcnzouo a cridar; unde quel bassa disse: queste è longezo, non si expedirá in do anni, et non voi esser deluso, dicendo: « Manderò queste querele a la Porla, sarete causa del mal vostro; cognosceli la natura dii Signor e sapeti Tarmala el fa: vi torà Cypro e Candia, e que-sla sarà la causa», con altre parole di lai natura. Unde lui Baylo, li disse, non credeva il Signor turcho, ch’è justo, volesse per questi danni piedi e busie romper ima tanla paxe e amicilia con la Signoria nostra, 109 qual za anni 9 è sia servata per suo padre e lui ; dicendo considerasse ben quello el faceva. Il bassà disse: « Non voglio più questi fastidii a le spale. » Unde il Baylo lo pregò, si ’1 mandava le querele, mandasse ctiam la lotera di la escusatione scrive la Signoria nostra. Risposo era conlenlo mandar, e volse che la transitasse in turcho, e cussi fece. Scrive, quel protojero è causa di lutto questo mal, perchè quel navilio fu preso a la Sfachi.i, era suo; el si non fusse, non saria questo. Scrive, è bon dar commissiou a li noslri Oratori di questo; a i qual ha scrito, trovandoli in Candia, lelere etc.; unde lui Baylo si scusa a Dio e il mondo. Eri etiam il delender li mandò un zaus a dirli è il termine di la pensión dii Zante, e li bisogna li danari per le ocorrenlie dii campo dii Signor. Li rispose aver scrito a la Signoria. Li disse li lolesse a usura. Scrive, quello defenderé homo teri-bele ; sichè vede le cose in mali termini. La corle non è lì ; tutti comanda ; non sa che far, non trova tuorli a usura, è perso il credilo; e da’ zudei e da’ turchi e mancho da’ nostri non poi trovar chi li lazi la securlà ; sichè si trova disperalo, e si provedi. Item, è il termine di ducali 1200 ave di zudei, i qual ge li hanno dimandati ; sichè non sa come far. A dì 22 di questo Mazo è il termine di la pensión dii Zanle ili pagarla ; si dubita lui convegnir rimaner de lì in anima e corpo, come farà quel povero ili sier Nicolò