81 MDXVII, MARZO. 82 Iodio per !i gran sechi fa, che Zuoba le a«juo sari più grande ; et a questo se li voi far grandissimo honor. A dì 17. La malina, in Colegio non fu teiera alcuna da conio. Vene sier Antonio Juslinian, el do-tor, vernilo capitaniodi Gandia, qual eri zonse vestito di veludo cremisin, acompagnato da Procuratori, cavalieri e altri palricii, et relerì zerdi a le cosse di Gandia e la importante di l’arsenal, e lo armar le ga-lie, e non inanellò (di dire) la camera è assa’ carga. Da poi disnar, fo Pregadì, e ben redulo sopravene, l)i Chioza, di sicr Andrea Lion podestà, di ozi da matina. Come era zonto de lì imo balestrier di la compagnia di Haldissera Signorellì, chiamato Pelizon, qual partì Sabado, a dì 14, da Pexaro. Dice in la terra esser il signor Lorenzin con bomeni d’arme 800 e cavali lizieri 1500 e fanti pagati e usali 10 india, e altri numero 12 milia ; el che Gola Moro leva 1000 fanti et uno a Bologna altri 1000, et liavia boehe 100 di arlellarie; e le zente dìi ducila Francesco Maria èrano da 10 milia, li mior de Italia tutti usali, alozali a quelli castelli apresso Pexaro 4 mia lontani, et le zente d’arnie alozano in Pexaro, et le fantarie di fuora circum circìia per quelli casteli. Dice, fu vero di quelli guasconi se partì da Pexaro, ma non portò arlellarie ; e in campo de dito Francesco Maria era una ordinanza di fantarie, etiam paesane; et che si dice veniva in favor del Papa da G000 francesi, e lutti scampava fuzendo de dove doveano passar. Questo è quanto ha dì novo; tamen il Pre-gadi se la rise : è nove false, tulle zanze. Da poi, sier Mariti Zorzi dotor, venuto orator di corte, qual è di la Zonta, le’ la sua relalione savia et copiosa, et disse molto cosse; siete 4 bore in renga. Et venuto zoso, il Principe lo laudoe, justa il solilo, dicendo I’ havea fato ben a conzar quelle do cosse, videlicct di la scomunicha di Ghioza e di quell,i a le sentcntie per li formenli. Laudò il secretano ecogi-lor, pregando si fosse memori ; et fo comanda gran credenza di dila relalione, el sacramenta il Gonsejo a bancho a bamcho per l’Avogador, perchè cussi esso sier Marin richiese l'usse fallo. Fu posto, per sier Lunardo Emo el consior, certa parte di tornar le contumacie, ut in ea ; et perchè alcuni dì Colegio voleva meter a l’incontro, et aclia-deva disputatoli, et era bore 23, fo licentiato il Gonsejo. Et il Colegio di Savii reslono in cheba a consultar zercha le zente d’ arme, con sier Andrea Orili provedador soranominato. I Dinrii di M. Sanuto. - Tom. XXIV. Et fo in questo Pregadi admonili (ulti lì deputali andar conira il signor Governador, andaseno Zuoba, che sarà a dì 19, et dove sì dovea andar a Liza Pusilla e San Zorzi d’Alega, si vadi a Margera e San Segondo, e il Bucintoro con il Principe partirà di qui a nona, e lutti vengino a honorar questo Slado e ben vestili. A dì 18. La malina, non fo leto alcuna lelcra. Vene sier Nicolò Pasqualigo, venuto podestà e capitatilo a Vicenza, qual è zerca anni cinque stalo, ma più volte partito per i minici è venuto a Padoa, e poi tornalo in Vicenza; el referì di quelle cosse e fatiche aule e la condilion di la terra e di la camera, e dii suo successor sicr Piero Trivixan che vene. F.t il Principe lo laudoe. Da poi vene i Gai di X con una suplieba di sier Zorzi Emo procurator, qual dimanda di gratia di far salvoconduto a sier Zuan Emo suo fìol, bandito, e sia posto in qual preson pari a questo Gonsejo, e voi contar e pagar quello è debitor di la Signoria nostra ; e lui sicr Zorzi voi dar idonea fideiussion di pagar in contadi lutto quello l’harà auto dì danari di la Signoria, perchè con sier Zacaria Gabriel procu-rator di ducati 2000 lui lo pagerà, et pagar la pena justa le leze, e poi andar al suo bando, dove el si alrova al presente. La copia di la qual suplichation, potendo averla, sarà qui soto posta. E andato fuora insieme con sier Lunardo Emo el consier, fu posto, per do Cai di X solum, di acelar la gratia, ut in 4 parte, videlicct sier Polo di Priuli e sier Luca Ven -dramin, et il terzo, sier Priamo da Leze, non volse meler. Et parloe esso sier Lucha cao, poi sier Nicolò Salamon l’ avogador, dicendo non era da far. Li rispose sier Zuan Trivixan savio a terra ferma, con-sejando il Consejo a prenderla per esser beneficio di la Signoria, perchè morendo sier Zuan Emo, si perderà li danari, el feva per la Signoria acelar tal parlalo. Andò la parte : 2 non sincere, 20 di no, 8 de si, el fu preso di no. Et suo padre e parenti ha-veano fato una gran pralicha, andato a caxa di tulli suplichando. Il qual tornalo dentro et visto non era slà presa, disse............ El a memoria qui solo farò mentione quelli ballarono. El Serenissimo Principe. Sier Francesco di Garzoni. Sier Marco Gabriel. Sier Zuan Francesco Morexiui. Sier Antonio Venier. Sier Francesco Corner. 6