131 MDXVII, MARZO. 132 f Sier Alvise Gradenigo, fo savio a terra ferma, qu. sier Domenego . . . 1G1. 72 Sier Gasparo Malipiero, fo savio a terra ferma, qu. sier Michiel . . . .128.107 Fo comenzà in questo Pregadi a voler lezer le-tere di sier Tommaxo Venier consolo di Alexandria, di 21 Novembrio, dal Cayro, et di 8 Ikzcmbrio di Alexandria; ma per voler balolar i Savii fo remesse a lezerle un altro Consejo, e cussi poi noterò il sumario. Et fo licenliato il Pregadi, et restò Consejo di X con i Savii di Colegio per expedir certa materia; ma steteno podio, che, per non esser Zuan Batista di Andriani secretano, qual havia le scriture, non si potè mirar in la materia. Et licentialo li Savii, feno li loro Capi per il mexe di Aprii : Sier Polo Valares-so, sier Francesco Coniarmi et sier Piero Mozenigo. A dì ultimo Marzo. Vene in Colegio il maestro di le artelarie dii re di Franza, sialo solo Verona, nominato...... qual vien di Milan per veder Ve- niexia, et alozò a I’ hostaria di la Campana; fo care-zato dal Principe. Veneno il Colateral nostro con suo fralelo Baia-gin per diferenlia hanno insieme, e fu datoli zudexe arbitrò sier Antonio Justinian el dotor, di dito e di fato, cussi loro do contentandosi. Di Franza, fo letere dii Badoer oraior nostro, da Paris, 17 et 18 Marzo. Come, a di 1G ricevete tre letere nostre, tra le qual una a l’orator di Anglia, e subilo la spazoe ; le altre do, di 5 et G, zercha monsignor di Vandomo, e l’altra avisi turche-sebi. Andò dal Ile comunicandoli dite letere e nove turchesche, facendoli lezer la propria lelera. Soa Maestà ave a piacer, dicendo havia inteso le cose lurchesehe erano in declinalione e desiderava saper li successi. Lui Orator li dimandò quello era di novo da Roma. Li disse è lelcrc di la dispensa di monsignor di la Trimolia possi menar la sposa lìa che fo dii ducila Valeulino, licei sia quadragesima ; e come il Papa andava con Soa Maestà a bon camino, e lo apontamenlo tra loro si potrà lenir per concluso. Itcm, de Fiandra, cl.e de dì in dì se aspetava zon-zese il Gran maestro stato in Cambraì con li altri. Poi esso Orator andò dal Gran canzelier, al qual lexe la lelera dì le nove turchesche, ut supra ; lì 70* piaque, ut supra. Poi disse, fin 3 dì il Gran maestro saria qui a la corte, e il parlamento non seguiria, perchè il re d’Ingaltera ha mandalo a l'Imperador 100 milìa anguloti, che vai scudo uno e mezo l’uno. Scrive di le ripresaje e salviconduti per le galie no- stre di Barbarla e Fiandra; aspeta risposta di quanlo parlò a lì oraltri cesarei et calholici. Et parlando con la Chrìslianìssima Maestà dì questo, laudò, e (titoli, achadendo, Soa Maestà volesse scriver a dito re Calholico per averli, disse lo faria volentieri. ltem, F orator di Lucha si parte di qui per repa-trìar. Dii dito, di 18. Come era zonto monsignor il Gran Maistro al Bosco, lige ... de li, dove è la Cristianissima Maestà, et lui Oraior andato lì et ringrazio soa signoria di quanto havia operalo in questi tratamenli a beneficio di le cose nostre, disse haver fato quanto il Re li ha commesso, che sempre ha-vesse mente a le cosse di la Signoria come a le sue, dicendo Veniexia è come Franza, e Franza è come Veniexia, dicendoli, il Re vi dirà li tratamenli facli; ma vi conforto non li parie per ozi, perché si ha da tratar alcune cosse. Era etiam, in camera con soa signoria il reverendo epìscopo di Paris e il tbesorìer Ruberie!, stali con lui in Cambraì, a i qual comuni-coe li avìsì dii Turco, come etiam feci al Gran maistro ; volseno veder la propria letera. Eravì etiam il presidente Olivier, stalo ut supra. Poi fo da Madama, a la qual fé’ lezer la dita letera di nove turchesche: li piaque. Poi disse tutto passerà ben e fermerà la pace con F Imperador e il re Catholico ; è reslà cerio dìGcultà, ma di le cosse dì Geldria e dii regno dì Napoli sono acordati. Et hessendo questi do re in acordo, F Imperador convegnirà star contento ; il qual Imperador è restà salisfato dal Catho-lìco re, dicendo bisogna la quiete et pace per qualche tempo al Re; et cussi confortò voy far la Signoria. Ringratiò Soa Maestà etc. La Serenissima Regina farà la soa intrata in questa terra molto honorata, e sacrerassi e incoronerassi da reina. Di Verona, di sier Zuan Paulo Gradenigo 71 provedador zcneral nostro, date a dì 29 Marzo 1517. Nara di quelle ocorenlie, .et manda una rela-lione di uno explorator, la qual sarà qui solo scrita, qual è questa : Gasparo de Conslanzo explorator, mandato per le parie superior per intender li progressi e andamenti di quelle bande, hozi ritornato, referisse esser partilo da Ispruch a dì 24 dii presente, dove se divulgava apertamente, per tulli, la Cesarea Maestà esser per venir a far Pasqua in quello loco; per il che occorre de ogni sorte vituarie sì per cavalli, come a piedi; le qual vituarie dì e note si charizavano el conducevano. Dice etiam, che il ducha di Vertìm- berg, el marchese......, il marchese di Bran- derburg et molli altri signori de la Alemagna dove-