239* 517 MCCCCCVI!, Fo il perdom a la Madona di Anzoli di Muran. Item, in queste feste etiam è stà il p rdom a la Madona di Miracoli, noviter obtenuto dal papa, ut supra, et a San Rodio. A dì 27. La matina il principe fo a messa, con quelli havia convictato a pranso, et poi andono a disnar con F orator di Franza et di Ferara. Post 0 fu. A dì 28, fo li Innocenti. Da poi disnar non foO. A dì 29. Fo pregadi. Et leto le infrascripte lelere : Da Bologna, da la corte. Di do cardinali zonti lì, videlicet Braxenon, alemano, fo qui et il fradello dii marehexe di Mantoa, tutti do in uno zorno ; li andono contra cardinali et oratori, juxta il consueto. Item, scrive esser venuti lì do cardinali, videlicet San Vidal, stato legalo a Perosa, et il Cardinal Farnesio, stato legato in la Marcha. Item, il papa non'ancora ai-dito il Cardinal di Braxenon, dicendo era slà a Vene-tia a tratar cosse contra di lui ; et esso si justificha, à tratalo cosse per ben e quiete de Italia ; e li fo dimandato si era stà fato capitoli, rispose no, ma a bocha. Item, era slà fato concistorio e promosso per il papa e prononcià 3 cardinali, videlicet monsignor di Aus, monsignor di Baus, et monsignor di Albi, parente dii gran maistro, monsignor di Chiamon, licet do cardinali contradise, videlicet Santa Praxede et il Cardinal regino ; e tandem il papa volse, e dele sacramento si tenisse secreto, et aperto tulli il sape. Item, vien qui uno agente per le cosse dii ve-scoa’ di Concordia, che à ’uto l’Argentino etc. Di Ferara, dii vicedomim. Esser venuto lì monsignor di la Peliza, stato a Loreto a devution. Dice aver letere di Franza, fresche, francesi esser stà roti in Bergogna, qualli erano in ajuto dii duca di Geler, et morti X milia francesi, tamen tal nova non è vera. Da Milani. Che le cosse di Zenoa era pur in disturbo, monsignor di Aiegra è lì; et che zenoesi mandavano zente contra il signor di Monaco. Item,. che monsignor di Chiamon partirà per Franza con domino Antonio Maria Palavisin et altri, restava al governo di Milam.................. Di Franza, da Bles, più letere. El Cardinal Roan e partido di la corte per alguni zorni ; il re voi esser nostro bon amico, et coloquij abuti insieme. Itimi, ancora non ha aldilo li 4 oratori zenoesi, erano lì da parte de li nobeli ; immo à scrito in Savoja, volendo zenoesi molestar il signor di Monaco, lo ajulino. Di Eiemagna, date.......Come il duca di oennajo. 518 Baviera, qual il re lo lassava governador di quelle provintie, fin el tornava di Bergogna, non era slà aceplato, et era torna a caxa. 11 re partirà per Bergogna, e F orator nostro anderà a spelarlo a Baviera. Item, zonlo lì el principe di Nalt, con le zente erano a Trento, qual non à pagalo li osti, dicendo quando il re vegnirà in Italia li salisferà etc. ; secretiora. Da Boverè, di sier Zuan Francesco Pixani, podestà, et Biva, di sier Marco di Benier, provedador. Come mantoani erano stà banditi ili la Eiemagna, per non aver dato recapito a li fanti dii re. Fu posto, per li savij, scriver in Franza, in risposta, una bona letera di la bona mente nostra verso la'christianissima majestà; presa. Fu posto, per luto il colegio, la grafia di sier Francesco Barbarigo, quondam sier Zuane, che si brusò la sua caxa, a San Cassani, videlicet far a lui, come fo fato al Zulian, prestarli credito a fi camer-lengi di ducali. . .. , a restituir in anni . . . , con piezaria ; balotà 2 volte, ave 52 di no, manchi» 0 balote. Fono electi tre savij dii Consejo ordinarij : sier Marco Antonio Morexini, cavalier, procurator, sier Antonio Loredan, cavalier, con titolo, et sier Francesco Trun, fo consier, di do balote da sier Hironi-mo Zorzi, cavalier, fo savio dii consejo, et poi sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, procurator; il Loredan e Trun introno, il Morexini era amalato. A dì 30. La malina vene in colegio sier Alvixe Contarini, venuto podestà et capitanio di Rimano, et referì, juxta il solilo. Da poi vene F orator o ver nontio dii re di Sco • eia, maistro Alvixe, qual non va come orator con la 240 Signoria, licet sia acompagnato da li savij ai ordeni in colegio, e dimandò certa expeditione. Fo ordinato risponder a la letera del re et expedirlo. Da poi disnar fo consejo di X. Feno capi di zener: sier Francesco Tiepolo, et sier Zacaria Dolfin, sier Francesco di Garzoni. A dì 31. Fo gran consejo. Dii mexe di zener 1506. 241 A dì primo. El principe, con li oratori et pa-tricij, fo de more in chiesia di San Marco a messa. Intrò capi di X questo mexe: sier Francesco Tiepolo, sier Zacaria Delfini, et sier Francesco di Garzoni. Da poi disnar, non fo 0. A dì 2. Fo collegio. A dì 3. Fo gran consejo.