537 MDXV1I, AGOSTO. 538 compagno, di procieder contra el diio, 24 di si, 5 di no, 7 non sincere. Fo poslo 2 parte : una per li Consieri, Cai di XL e vicecai, e questa fu presa ; l’altra per loro Sindici, videlicet preso che ’1 ditto restituiscila quanto ha indebite tolto utsupra, in termine di zorni 15 con il quarto più per pena; e non pagando al tempo,sia privo di l’oficio eie. Di qual danari uno terzo sia di Sinici, il resto di l’Arsenal, ui in parte. Li Syniei messeno fusse privo al presente dii dito oticio dii dazio dii vin. Noto. Come fedito esser nova, per letere di Traile, fresche, in un maestro Zuan Rota medico, come l’armata dii Turco era partita di Alexandria e leniva la volta di Barbaria per andar a tuor Tripoli, che tien il re di Spagna ; la qual nova non fo credula. Che si vera fusse, saria di grandissima importanza, perchè loria la volta di la Sicilia a danno di christiani. Tamen di tal nove dii Turclio non zè nulla da mar, che a tutti par da novo. 303 Sumario di do letere di sier Sebastian Justi-nian el cavalier, orator veneto in Anglia, data la prima in Londra a dì ultimo Zuqno 1517. Serenissime Princeps etc. Sono venuti do oratori dii Christianissimo re qui, monsignor di la Gisa e monsignor l’avochatodi Bologna. Soli stalo a sua visitatone. Dicono esser venuti perchè erano sta deputadi tre, per questa Maestà, vc-niseno a Cales, et tre per il Christianissimo re, per definir certi danni eie.; e il meglio saria, il capitanio di Cales per questo Re, e il capitanio di Bologna per il Christianissimo, che sono sopra loco, definiscilo tal controversie. Sono zonti etiam Ire oratori dii re Ca-Iholico, videlicet monsignor Jaches de Lucemburg fiol di monsignor Derfer governador de Fiandra el Artoes, persouazo de summa repulatione, sì per la nobiltà del sangue, come per el splendor de la fortuna; li altri sono el Balio Anonriiense el il preposilo de Caselet, li quali preter modum sono slà honorati. Lui Orator nostro non li fo conira, madornali anderà a visitarli. Sono venuti per jurar la liga fata Ira il Serenissimo imperador, Catolico re et questa Maestà, qual a dì 5 dia questo Re jurarla, et si publiche-rà con li capitoli eie. Dii dito, di 19 Lujo. Come il zorno terminato fo zurà la liga per la regia Maestà tantum ìistan-tibus et videntibus li oratori dii re Calholico, i (piali non la jurorono per aver il suo Re za zurala; e fo portata una modula di capitoli fati l’anno passato, sopra i qual erano alcune depenadure; nè vi era l’o-rator cesareo, ni quel fra’ Nicolò noncio dii cardenal de Medici, orator dii Papa, noviter venuto de qui, per il qual fo mandalo. Il qual disse il Papa aver inteso con summo apiacer questa liga non era slà fata a malefizio de alcuno, però era contento de in -trar; et il Re li rispose esser contento che il Papa aprobasse tal acto, et voi non solum sii consideralo, ma capo e principal di la dita confederazion. El dito fra’Nicolò monstre certa scriptum di lo assenso dii Papa: et Soa Santità jurerà a Roma justa el solite. Et à inleso li capitoli depenadi erano quelli fono fati in prejuditio dii re Christianissimo e di la Signoria nostra ; sichè bora non li sono. Quel giorno di 5, fu gran solenilà, sì de oiìcii, come di aparato più sompluoso dii solito e major celebrità di la corte. Nel qual zorno furono fate due mense a la regia; a una erano questo reverendissimo Cardenal et li oratori dii re Calholico; a una altra mensa fu posto lui Orator nostro con li duchi di Norpholch et Sopholcb, marchesi et altri signori e alcuni prelati, e mai in alcun tempo, nè in alcun loco fo honorati ambasaderi come sono stà questi ; che si ’1 fusse venuto il re Calholico in persona, non so quel se liaria postilo azonzer. Questo honor fato 303* procede da do cause: una per l’interesse di questa Maestà, perchè quando l’ocori il re Catolico a elezer amicitia o con questo Re o eoi re Christianissimo, proponi questa Majestà ; l’altra perchè uno di diti oratori è zovene, belissime e di splendidissima fame-ja, diseso da tre Imperadori, et il padre è governador de lutto el stailo di Fiandra et Artoes, è suo zenero mensjgnor di Chievers, ch’è primissimo homo di quel Stalo, il qual non ha menor auclorità su quel Re di quel ha questo reverendissimo Cardenal, el in tuie le cose scerete questo zovene è famigliar dii Re, come si ’1 fusse suo fradello. Da poi pranso, questa Maestà menò el dito ambasador in camera di la Regina, e fecelo honorar da lei e da tulle quelle dame come se ’1 fusse stà uno Re, dandoli piaceri di ogni sorte; ma il precipuo et più aprobato per questa Maestà è slà de liaver fato sonar il reverendo maestro Dionisio Memo sue capelano, per 4 bore continue, con tanta admiratione di (ulti li audienti e demonstralione de alegreza di la Maestà regia, che non se potria adjunger. A dì 7, fu fata una giostra solennissima, li apparati di la qual è stà di lauta spesa di ornamenti fati da novo, olirà quelli che erano, ch’io non credo già molli anni sia stà fato il più bello, ni il più somp-tuoso spetacolo. La prefata Maestà joslrò con el ducha