173 MCCCCCV, MAGGIO. 174 * bellissimi, et de gran copia de ligure de marmoro, et molte altre cosse antiche, tutte trovate a la sua vigna, sotto terra, cavando per la fabricha dii palazo, che ’l fa edifìchare in essa. Da poi, viste tute queste cosse, el reverendissimo Cardinal, con li oratori, vene fuora in ditta prima sala, el a sonni di trombeti, pi fari el tamburini, fu data aqua ruosa e di lavanda a le mane, con ba-zili e ramini d’oro ed’arzento, a 74 persone, che furono a tavola, computali li oratori, el altri zenli-lhomeni che erano con lhoro. I quali tutti, secondo suo grado, per bordine posti a tavola, el reverendissimo in capo di la prima tavola, su una cariega di veluto paonazo, et li oratori, con alcuni altri zenti-lhomeni, su cariege, chi di panno d’oro, chi di cre-mesin, et chi di veluto paonazo o verde, e d’altri colori, con franzoni tutte e pomi d’oro nobelmente lavorati de fogliami e frisi scolpili; et lutti ditti pomi à forma di vasi antiqui et altre diverse et nobel foze. Data l’aqua a le mane, e tutti sentali a tavola, missier Zuan Bolognese, camerier e schalcho secreto dii Cardinal, che ordinò et apresentò ditto pasto et la prima bandison, mandò, su tondi d’oro e d’ar-zento, conlelione damaschine, zoò zuchate, zedri, limoni e pere moschatelle, con fiori e ruose mollo galante, con malvasia moschatella; e forino accompagnati con piffari e trombeti. Poi 18 confetiere d’oro e de arzento, con 74 pignochate dorale e soi biscotelli, accompagnate con tamburini et arpe. Poi capi di late, con zucharo et aqua ruosa, in taze, a tutti li oratori, una taza per uno, et lutti gli altri a dui per taza, acompagnate da una suave mu-sicha, la qual durò fin al levar de le frilole de fior sanbucho, con zucharo et aqua ruosa, e fiori e ruose, che fo portate similiter in 18 piali d’oro e d’arzento. Poi 18 piati de suppe de duca, con animelle e teste di capreto dorate, zaschun con la sua bandi-rola d’ oro con San Marcho et arme dii Cardinal, acompagnate a son di trombe squarzate. Poi 74 taze di pollastri, falli a la chatelana, a una taza per persona, portate in tavola con soe similiter bandirole, a son de arpe, cimbali et violete. Poi 18 piati de arosto menuto, a quaie 10, pi-zoni 6 e polaslri 6 per piato, con naranze garbe e ceriese in taza, con sapore de salsa bastarda, e vin San Severin dolze, acompagnati con un’ altra exce-lente musica, la qual durò fin al levar di pastizi me-nuti in gtìazeto, che foron portali da poi lo arosto menuto, in scudele d’oro e d’arzento, a una scudela per persona. Poi 18 piati de aroslo mezano, a doi fasani e uno pavon per piato, tutti vestiti el collo e la coda de suo pene, et il petto a tulio dorato, con mancstra fior de zenestra, e sapor salsa reale, acompagnati con certa sorte de buffoni, che di persona, bocha, ochij, 76 naso et atti, tutti si contraleva, et filava et feva molte altre bufonarie da rider; e tutti preditti piati cia-schum con sua bandirola. Poi 18 piati de miraustro, a 8 pizoni per pialo, con naranze dolze e vin bianco brusco, acompagnate da dui bufoni spagnoli, con zimbali d’ arzento in man, che cantavano a l’improviso, l’uno a dasto di l’altro, et dicevano molte dilectevole cosse; e questo durò fin al levar dii rosto grosso, che fo piati 18, a lire 10 lonza de vedello, uno capreto, una spalla de chastrato, dui caponi e quatro polastri per piato, con sapore cannellino, meneslra de biselli freschi, e vino Grignano dolce. Et durò ditte bufonarie fino al levar di le crostate, che l’uno e l’altro vene di poi el miraustro, con suo simile bandirole. Poi piati 18 de alesso, a lire 10 di petto de vitello, lire 10 de castrato, mezo capreto, 4 caponi et 4 polaslri per piato, con mencstra de bianco manzar sfilato, limoni, salsa verde e vin San Severino bru-. sco, con arpe e viole, sì questo alesso et tutti dilli piati, sì de 1’ uno corno 18 piati di salumi dorali a meza summata, doe lengue e uno persuto per piato, che fo portati di poi dillo alesso; et tutti dilli piali, sì di l’uno corno di l’altro, con suo simile bandirole. Poi 18 piali de pastizi asutti, a pastizi tre per pia* to, con limoni balulti con zucharo e sale, con alcuni bufoni, che con atti, senza palla, veniano zucando a la palla, el deva e rebateva, segnava, perdeva e ven-ceva le chaze, e fevan parole e questione insieme, l’è fallo, non è vero, l’è mia, non è vero, femol dire etc., come comunamente intervene a chi zoca daseno, con tanta galanteria del mondo ; e tutti i piati con con Suo simile bandirole. Poi 18 piati di caponi coperti, a caponi 4 per piato, dui coperti di bianco con granati, e dui coperti di paonazi, con confeti bianchi folgnati, acompagnati con piali 18 di salzizoni bolognesi, tutti dorati, a 4 salzizoni per piato, et acompagnati da un bufon albanese, che se chiama Barlela, vestito tutto d’oro con uno suo tamburo fornito (ulto d’arzento, et uno compagno, con una violeta, chesonoron alcuni canti soavi, deificati et molto degni, tutte con simel bandirole. Poi piali 18 de porcho zengiaro, caprioli e lepri,