579 MDXVII, AGOSTO. Savii ai Ordeni, una letera ni Serenissimo re di Hon-garia, ben dilata per il Cornili secreta rio, in risposta di sue zercha li danari il richiede, cornemorando la bcnivolenlia nostra con la Maestà di suo padre e Soa Serenità ; ma quanto a doverli dar. tenimo non doverli dar, imo più presto esser creditori. Pur, per dimonstrar la observuntia nostra verso quella Maestà, siamo stà contenti darli ducali 2000 in tante robe, licei siamo stati su grandissima spesa di la guera, e siamo ancora su la spesa, pregando Soa Maestà non voy più farne simil richieste (ino non sia fato le razon nostre, qual veder,\ aver satisf'ato il (ulto. Fi sier Andrea Tri vivati el eavalier sopradito, andò in rengn e disse la raxon non era in la parte, perchè non doverao darli nulla, tnetandone a conio i danni fati per itsoi suditi in Ilistria, eh’ è per ducali 150 milia, cloro dicono aver ducali 85 milia, et alias ne messe a conto per danni fati in Dalmati», per soi subdili, ducali 10 milia, et non è di aprir questa porta; et voi si serifi ¡tl lìe, che non li do-vemo dar nulla, et mandi a far li conti eie. Li rispose sier Francesco Bragadin savio dii Consejo, facendo molle paure per non si tuor il re di Honga-ria, e questo Bau contrario, è su le arme vicino a li confini di Zara, come scrive sier Agustin de Mula capitatilo di Zara e suo cugnado sier Lunardo Emo el consier ; et che dieno aver e i danni fati in Ili-stria e fati far grassi, et poi Bot Andreas non li deva ubedienlia al re di Hongaria, e li Frangipani erano soldati di l’Imperador: concludendo, veleno dar questi 2000 ducali di panni si torà a tempo, e di questi si avadegtierà, e non voleno dar più fin non si conti etc. Poi andò in renga sier Antonio Suriati dolor, el eavalier, vieti in Pregadi per esser stalo al locho di Proeuralor in Rialto, el lo orator in Hongaria, dicendo non è da dar danari alcun; et hessendo lui orator de lì, li fo scrilo di questi danni e mandatoli uno conto. Lui parlò al Re: disse si vederla eie., dicendo questo bau di Croatia non è amico dii Re, poi è vii homo etc., laudando la parte di sier Andrea Trivixan. Li andò a risponder sier Pandolfo Morexini savio a terra ferma, qual era in setimana, su le rime dii Bragadin, et a la lìn ringra-liò il Consejo di averlo eleeto a questo ordine, prò-melando exequir l’oficio con fede etc. Et lete le letere et etiam quella si scrive al lian di Croatia, andò le parte: una non sincera,... di no, 45 dii Trivixan, 145 di Savii, e fo comanda gran credenza di le dispufazion fate. Fo stridalo far, il primo Gran Consejo, Luogo- tenente di la Patria dii Frinì, licei sier .Incorno Corner, è luogotenente, babbi una termeualion di la Signoria possi compir il suo tempo e non si nielli quando sier Borlolamio Da Mosto andò provedador a Udene etc. Item, invidono li deputali andar a compagnar il Serenissimo: qua! Soa Serenità voi andar »dualmente Domenega in chiesia di San Marco a la solenità di dar il capello al reverendissimo Cardinal Pisani, e cussi vengano etiam li altri, e ben vestiti, per honorar questo Illustrissimo Dominio e loro ¡stessi. Nolo. Ozi, a nona, il Principe mandò a chiamar in la sua camera li Savii e Cai di X eie. • A eli 20. Se intese come questa note, a hore 9, 3 morite sier Thomà Mozenigo proeuralor sopra le comessarie de ultra canal, qu. sier Nicolò procura tor, da fluxo, di età di anni. .. . , qual questi zorni si sapeva sleva malissimo, et morite con opli-ma fama. Il qual più anni à tenuto la barela, nè itimi li andava avanti per judicio di tutta la terra, perchè ha via le parie doveva aver uno principe. È morto con optima et excelenlissima fama; si poi dir esser morto il Doxe. Et cussi, poi terza, fo sonale campane; nè si farà in suo Iodio, perchè la parie non voi (ino non siano al numero di 9, come prima erano. È morto povero, ma rico di bon nome. Et poi, a dì 22, da malina, fo portato a sepelir a San Zane Polo in l’ardui di suo barba missier Zuan Mo-cenigo doxe, dii qual fo Iterale. Non ha ftoli, solum do nepoti (ioli di qu. (iol sier Lunardo Mocenigo, fo mio compare di l’anello e di San Zuane, et do (iole maridate in cita’ Crili e cita’ da Moliti. Idio li doni requiem. Se intese per la venuta di la nave patron Malio Verde, quale è di Donadi, vien da Constaniinopoli carga di lane, come a dì 7 Lujo, hessendo in boclia dii streto di Galipoli, scontrosi in do nave grosse zeuoese, quale venivano di Alexandria carge di robe di mori bulinade per turchi et andavano a Conslan-linopoli, a le qual delesi lengtta li homeni, el intese come l’armada lurcliesclia era a Consta ni ino poi i; e che la nostra galia era carga et aspetava la licentia di partirsi, el il Consolo nostro era monlato al Cairo per aver la dila licentia. Item, dice, che erano tra Pera, Constaniinopoli e quelle marine 150 galie in ordine, e che tuttavia pasavano zenle su la Natòlia per passar in Soria e andar in campo dii Signor tur-elio; sichè si dubita sentino qualeossa dii Soplit. Item, fo dito che uno francese, è sopra dita nave, à dito, qual vien di Rodi, come l’armata turchescha era di ritorno di Alexandria nel porto di Famago-